di ALBERTO BRUZZONE
Nell’aprile del 1791 un gruppo di ‘giovani illuminati’, cinquantacinque in tutto tra cui due donne, aspetto per niente scontato a quell’epoca, decise di ‘fare qualcosa’ per la collettività del Tigullio: c’erano chiavaresi e non chiavaresi, ma quel che conta è che c’era un intento assolutamente comune, ovvero quello di procurare a Chiavari e al suo circondario vantaggi economici legati al miglioramento dell’agricoltura, delle arti e del commercio.
Nasceva così la Società Economica di Chiavari, una delle più antiche e prestigiose istituzioni sul territorio. Sono passati 230 anni e nei prossimi giorni questa ricorrenza tanto importante verrà festeggiata con quattro giorni consecutivi di eventi. Il ciclo è denominato ‘230 e non sentirli!’, sarà presentato ufficialmente la prossima settimana e riguarderà le giornate di giovedì 16, venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 settembre.
‘Piazza Levante’ esattamente come accaduto per il prestigioso G20 delle donne a Santa Margherita Ligure, sarà media partner della kermesse, una proposta che è promossa dalla Società Economica in veste di capofila e che si fonda sull’attività di concertazione con gli enti locali, le associazioni culturali e non, gli operatori privati, i curatori e i professionisti affidatari per le varie ‘parti’ del progetto.
Tra le realtà convolte, ecco ad esempio l’associazione culturale Il Bandolo e i giovani dell’associazione di promozione sociale La Nassa di Chiavari: l’intento, infatti, è quello di far rete tra alcune realtà vive e operanti sul territorio, perché da sempre la Società Economica ha rappresentato un importante raccordo sul territorio.
“Gli obiettivi del progetto – spiegano gli organizzatori della Società Economica – sono molteplici: anzitutto, il coinvolgimento dei giovani nella vita di un ente così antico: saranno proprio loro la parte attiva nell’ideazione, nella realizzazione e nella comunicazione degli eventi, valorizzando le loro qualità creative; poi, creare un progetto che attraverso la cultura e l’arte ridia vita alle nostre città; creare nuove iniziative progettate con la massima attenzione per ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente; puntare allo sviluppo culturale, dell’accoglienza, turistico e economico della zona, dando voce a chi non l’ha potuta avere a causa dell’emergenza sanitaria; implementare le iniziative culturali locali che durante il Covid hanno avuto un pesantissimo arresto; migliorare la capacità delle popolazioni locali di percepire la qualità del proprio territorio soprattutto da parte delle nuove generazioni; creare nuova attenzione per i luoghi e gli investimenti”.
Gli ultimi dettagli del programma sono in fase di ultimazione. A concorrere nella realizzazione di ‘230 e non sentirli!’ sono la Regione Liguria e il Comune di Chiavari. Durante i quattro giorni, la Società Economica avrà l’occasione di ribadire i vari progetti che si è prefissata per il futuro.
“‘Cinque progetti in cinque anni’ – racconta Francesco Bruzzo, presidente dell’Economica – è la nostra prossima sfida. Nei mesi di quarantena di marzo e aprile 2020 e anche in questo periodo in cui le nostre attività devono obbligatoriamente procedere a singhiozzo, ne abbiamo approfittato per concentrarci su quelle idee che avevamo in testa già da tempo. Vogliamo continuare a rappresentare un punto di riferimento, anche se non abbiamo potuto farlo nel quotidiano”.
Il presidente dell’Economica osserva: “Ci siamo sin dal 1791, ma da sempre sentiamo la necessità di adattarci alle esigenze dei tempi attuali, ed è proprio per questo che siamo arrivati sino a qui. Nel suo dna, l’Economica è sempre stata un ponte tra passato e futuro, con una visione lungimirante e in alcuni casi anche precorrendo i tempi. I suoi fondatori la istituirono per ‘la promozione e la tutela della cultura, delle attività economiche, dell’arte e dell’artigianato, della scienza, dell’istruzione e dell’ambiente di Chiavari e del suo comprensorio’”.
‘Cinque progetti in cinque anni’ comprende una serie d’interventi prioritari finalizzati a rendere le attività della Società Economica sempre più funzionali ed efficaci nelle sue ricadute sul tessuto sociale, economico e culturale del territorio. “Tuttavia – osserva Bruzzo – in virtù della propria natura di ente morale, non a fini di lucro, che si sostiene attraverso lasciti e donazioni, l’Economica ha bisogno di avere al proprio fianco compagni di viaggio, altrettanto lungimiranti, che la sostengano in questo percorso di crescita e sviluppo in chiave moderna e di servizio per l’intera comunità, al fine di non venir meno al proprio mandato, immaginato da quel gruppo di illuminati fondatori, ma restando al passo con i tempi”.
I progetti sono: rifacimento della sala convegni Ghio Schiffini; costruzione dell’ascensore e accessibilità per disabili alla biblioteca; ampliamento e completamento del Giardino dei lettori Renato Mario Gozzi; restauri e digitalizzazione dei beni culturali; realizzazione del Museo della seggiola nel Laboratorio della sedia leggera di Chiavari Guido e Anna Rocca. Realizzare iniziative aperte al pubblico, come nel caso di quelle legate ai 230 anni, consente alla Società Economica di comunicare e di comunicarsi, più e meglio. Appuntamento dal 16 al 19 settembre.