di ALBERTO BRUZZONE
Proprio nel periodo in cui le autostrade liguri sono completamente intasate, da Ponente a Levante, e quindi i collegamenti ferroviari servirebbero come il pane, sia a livello lavorativo che turistico, è arrivata nei giorni scorsi una mazzata più che forte per la città di Chiavari.
Il treno Frecciarossa che, partendo da Milano, raggiunge Roma via Liguria (e opera anche nel tratto dalla capitale al capoluogo lombardo, sempre passando per la nostra regione), ha iniziato a viaggiare dalla scorsa domenica 14 giugno, ma le sue fermate erano state annunciate già prima: a parte Genova, nel Levante l’alta velocità tocca Santa Margherita, Rapallo, Sestri Levante, Monterosso e La Spezia.
Ora, togliendo i due capoluoghi di regione e di provincia, che naturalmente ci stanno tutti, si aprono moltissime considerazioni su tutto il resto: Santa Margherita e Rapallo sono stazioni contigue, poi si arriva a Sestri Levante. Monterosso è comprensibile per tutto il turismo legato alle Cinque Terre.
E Chiavari? Completamente saltata, completamente dimenticata. Il che, secondo noi di ‘Piazza Levante’, lascia intendere due problematiche differenti: una più pratica, legata alle prospettive turistiche e a ciò che rappresenta (o evidentemente non rappresenta) quel capoluogo del Tigullio sempre più sulla strada di diventare ex capoluogo; la seconda più politica, legata alla mancanza assoluta di peso specifico, sia presso la Regione Liguria (che firma i contratti di servizio con Trenitalia) sia presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, da parte dell’attuale amministrazione del sindaco Marco Di Capua.
È evidente, infatti, che il ‘salto’ del Frecciarossa sia una sconfitta enorme per Chiavari, ovviamente e volutamente taciuta dalla maggioranza, che deve ancora risponderne ufficialmente di fronte alla politica e alla città tutta.
La notizia, infatti, non è certo partita da Palazzo Bianco, che al contrario, come abitudine, quando non c’è da strombazzare successi più o meno risicati si trincera in un profondo silenzio: del ‘salto’ da parte del Frecciarossa, infatti, si è appreso, oltre che a guardare l’orario delle fermate, solo dal gruppo di minoranza Noi di Chiavari, opposizione peraltro sempre più isolata in Consiglio Comunale, ma almeno l’unica a resistere e ad esistere un po’.
Il gruppo composto da Roberto Levaggi, Daniela Colombo e Silvia Garibaldi ha presentato un’interrogazione alla Giunta Comunale, per capire ufficialmente “come mai Chiavari sia stata esclusa dalla tratta, sia per quanto riguarda l’andata che per quanto riguarda il ritorno. Dagli organi di stampa apprendiamo che è stato introdotto un Frecciarossa che collega Roma e Milano e che passa per il Levante ligure con fermate, tra le altre, a Rapallo e Sestri Levante. Chiediamo se si siano presi in precedenza i contatti con Trenitalia per avere una fermata a Chiavari ed eventualmente copia del carteggio relativo. Ritenendo necessari i collegamenti ferroviari per lo sviluppo del turismo e del lavoro della città, chiediamo alla Giunta Comunale che siano fatte azioni per ottenere una fermata anche a Chiavari del Frecciarossa in oggetto e, se possibile, ulteriori passaggi e fermate di treni ad alta velocità”.
Sono proprio i consiglieri di Noi di Chiavari i primi a fare le loro valutazioni: “Questa del Frecciarossa ci pare l’ennesima occasione persa dall’attuale amministrazione, che pare rassegnata ad una Chiavari di ‘serie B’ rispetto ai comuni viciniori e a differenza del suo passato di città di servizi e capofila del Tigullio. Vogliamo capire quali azioni in merito intenda portare avanti l’amministrazione comunale e, soprattutto, se non sia necessario un cambio di passo a livello di promozione turistica, perché questo episodio, a nostro avviso, lascia intendere non solo che c’è ancora molta strada da fare, ma anche che le strategie sinora messe in campo si sono rivelate inefficaci”.
Da Palazzo Bianco, per ora, nessun commento. Ma ormai è più che evidente come Chiavari abbia perso centralità rispetto a Rapallo. Ve lo ricordate, lo scorso anno, l’episodio del liceo linguistico? E quante altre volte Rapallo è stata messa davanti a Chiavari? Non ne facciamo un discorso di campanile, semmai un discorso basato su argomenti logici, e pure logistici, in questo caso.
Che senso ha, tanto per cominciare, che un treno Frecciarossa, e quindi il più veloce di tutti, fermi consecutivamente in due stazioni che stanno a pochissimi chilometri di distanza (Santa Margherita e Rapallo) e presso due cittadine che sono collegate molto bene tra loro anche da treni locali oltre che dal trasporto pubblico su gomma?
Ma, soprattutto, com’è stato possibile non considerare che, anche per la conformazione del territorio e per i servizi, la centralità di Chiavari è nettamente superiore? Se c’è una città dove il Frecciarossa dovrebbe fermare, quella è proprio Chiavari, e a ruota dovrebbero essere prese in considerazione tutte le altre.
I motivi proviamo a dirli noi: Chiavari è centrale perché si trova alla confluenza di tre vallate, e quindi di tutto l’entroterra del Levante; Chiavari è centrale dal punto di vista della viabilità; Chiavari è centrale perché funge da base di partenza di tutte le corriere e gli autobus; Chiavari è centrale perché è la città del Tigullio con la maggiore disponibilità di parcheggi.
Ora, la domanda è la seguente: come mai l’amministrazione comunale non è stata in grado di spingere sufficientemente questi indiscutibili punti di forza verso Trenitalia, la Regione Liguria e il Ministero? La cosa è stata fatta o non ci se n’è occupati affatto, perché presi da faccende e interessi molto più ‘locali’? E che cosa ha da dire in merito il sottosegretario ai Trasporti, l’onorevole Roberto Traversi, chiavarese? Come mai questo ‘schiaffo’ alla città di Chiavari è stato dato proprio quando c’è un rappresentante della città al Governo? Quale consistenza ha il sottosegretario Traversi all’interno dell’esecutivo?
Una prima risposta, anche piuttosto glaciale, è arrivata nei giorni scorsi da Trenitalia: “Le fermate del nuovo Frecciarossa 1000 sono state studiate sulla base delle nuove esigenze di mobilità delle persone. In particolare per chi si sposterà nella prossima estate per motivi turistici e di svago. Le fermate del Frecciabianca attivo prima del Covid avevano invece l’obiettivo di soddisfare delle esigenze completamente diverse. A questo è legata la scelta di aggiungere alcune fermate (ad esempio Monterosso e Forte dei Marmi) ed eliminare delle altre, come appunto Chiavari”.
Chiavari non è quindi considerata meta turistica, e questo apre appunto tutto il capitolo delle politiche turistiche fallimentari da parte della locale amministrazione. Che, non parlando, alimenta niente altro che i mugugni.
Com’è andata, del resto, è facilmente intuibile. Basta leggere le parole del sindaco di Rapallo, Carlo Bagnasco: “Il treno Frecciarossa ferma finalmente a Rapallo. Un successo ottenuto dopo molteplici richieste, grazie alla collaborazione dei parlamentari liguri, che rende Rapallo ancor più attrattiva turisticamente. Esprimo la massima soddisfazione per questo ulteriore obiettivo centrato: una vittoria per la città, in particolar modo per comparto turistico e commerciale. La fermata a Rapallo nel collegamento Roma-Milano, apporta un ulteriore vantaggio ai tanti concittadini pendolari, che per lavoro devono spostarsi frequentemente aggiungendo un’opportunità in più. Il nuovo collegamento del Frecciarossa, treno ad alta velocità, assume particolare rilevanza, anche alla luce della difficile situazione delle autostrade liguri”.
Un successo ottenuto dopo molteplici richieste, quindi: e il Comune di Chiavari queste stesse richieste è stato in grado di farle? Ci ha pensato? È chiaro che se Rapallo ha potuto contare sui parlamentari liguri (in particolare Roberto Bagnasco), la sindaco di Sestri, Valentina Ghio, ha fatto valere i suoi rapporti all’interno del Pd nazionale, essendo la ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, esponente di spicco proprio di quel partito. E se Monterosso è considerata per evidenti motivi (è la prima delle Cinque Terre), Chiavari non è considerata per altrettanto evidenti motivi: cioè l’avere un sindaco e un’amministrazione che non sono né carne né pesce, ma che da sempre sono una formazione eterogenea e senza alcun collante politico, oltre che senza alcun contatto consolidato né continuativo, a parte l’onorevole Traversi che, come si evince, in questa partita non ha contato un bel nulla.
L’assessore regionale Gianni Berrino, dal canto suo, ha detto che s’impegnerà personalmente a risolvere questa situazione, ma ha anche precisato di non aver avuto alcun contatto, né aver ricevuto alcuna ‘protesta’, da parte del Comune di Chiavari.
Evidentemente, sono in altre faccende affaccendati.