di ALESSANDRA FONTANA
Conto alla rovescia partito per la settima edizione della Marcia del ghiottoNe che si terrà domenica 16 giugno. Un appuntamento attesissimo che in questi anni è diventata una certezza: “Con questa manifestazione abbiamo portato oltre tremila persone in Val Graveglia“.
Non nasconde la soddisfazione il presidente dell’attivissima associazione I Nuovi Gàruli che opera sul territorio della Val Graveglia. La partenza è prevista con il primo gruppo alle 9 e con l’ultimo alle 12 dall’abitato di Arzeno dove uno stand di volontari sarà presente per le operazioni di check-in e il ritiro del gadget. Il percorso base è ad anello con partenza ed arrivo ad Arzeno, per una lunghezza complessiva di circa 10 chilometri.
Emery Vajda racconta la formula vincente della Marcia del ghiottoNe: “Un percorso, ovviamente pedonale, con delle tappe curate dalle attività locali per poter far gustare i nostri prodotti. All’inizio non è stato facile, abbiamo dovuto recuperare i sentieri con motoseghe, zappe… un grande lavoro. A partire dal 2016 abbiamo deciso di proporre un percorso nuovo e un altro menu. L’obiettivo è quello di recuperare sempre un pezzetto in più di sentieri”.
Gli anni passano e la rete sentieristica cresce: “Questo ha permesso di creare sette percorsi diversi”. Quest’anno la locandina dedicata alla marcia è evocativa: “Al centro c’è la rosa dei venti – continua Vajda – il simbolo di chi viaggia. Abbiamo inserito le foto storiche dei borghi che andremo a toccare. Quando gli immigrati partirono dalla Val Graveglia videro i borghi così e così li lasciarono. La traccia del percorso è semplicemente una linea rossa senza vere e proprie indicazioni sul percorso. Chi viaggiava all’epoca non sapeva cosa avrebbe incontrato, né conosceva precisamente il percorso, ho voluto conservare questa traccia di mistero, di incertezza”.
Anche quest’anno la risposta del pubblico c’è stata: “Ho aperto le iscrizioni il 9 maggio e tre minuti dopo avevamo venti iscritti, dopo una settimana 483, i ristoratori ci hanno permesso di accogliere 600 persone, con questa edizione saranno oltre 3mila le persone portate nella nostra valle”. L’evento è reso possibile, come spesso accade in queste occasioni, dalla buona volontà dei soci dell’associazione, volontari e da chiunque abbia a cuore la Val Graveglia e ci tenga a farla conoscere anche fuori dai confini della regione: “Abbiamo persone che provengono dalla Toscana ma è anche vero che alcune persone del luogo hanno scoperto, grazie alla marcia, scorci che non conoscevano dell’alta Val Graveglia che è un luogo bellissimo”.
L’associazione si è occupata in questi anni delle visite alla miniera di Gambatesa, di raccolte fondi e di organizzazione di eventi. Lo svuotacantine, che è stato poi replicato in altri Comuni e preso a modello dal Parco dell’Aveto, è sicuramente una delle iniziative più riuscite. E ancora la festa di Santa Barbara e l’organizzazione di incontri dedicati alle attività della valla. Grazie alla collaborazione con il Comune sono stati organizzati giochi ed eventi, mostre e progetti.
