(r.p.l.) Se c’è un aspetto che resterà per sempre impresso, in questi mesi di emergenza sanitaria, soprattutto nei periodi più cupi, è quanto il mondo della scuola abbia saputo resistere, rinnovarsi e cambiare pelle, tutto in pochissimo tempo.
L’acronimo Dad, ovvero Didattica a distanza, è diventato un motivo ricorrente di queste settimane, dallo scorso marzo in poi, ed è stato l’unico mezzo possibile attraverso cui l’insegnamento, pur in una forma completamente differente, ha potuto essere garantito, di pari passo con il diritto allo studio.
Sono riflessioni che andranno fatte a lungo, anche quando, si spera con tutto il cuore a settembre, la didattica potrà ritornare al suo contesto tradizionale, quello fatto di presenza e interazione a livello umano e non virtuale.
Dentro il quadro emergenziale, intanto, ha suscitato molto riscontro, in termini positivi, l’esperienza dell’Istituto Comprensivo di Sestri Levante che, accanto alle lezioni mattutine, ha organizzato nei pomeriggi, per le scuole secondarie, un ciclo di incontri, per continuare a tenere alto il livello di apprendimento, per far sentire gli studenti meno soli, per allargare e arricchire l’offerta formativa anche grazie a contributi esterni. Lo racconta a‘Piazza Levante’ la professoressa Stefania Verduci, docente di Lettere dell’IC Sestri Levante.
“Il lungo periodo di incertezza sociale vissuto e non ancora terminato – sostiene Stefania Verduci – ha riportato al centro dell’attenzione il ruolo essenziale dell’istruzione per la società intera: la scuola si è adoperata affinché il rischio di un’assenza totale di un servizio, troppo spesso dato per scontato in tempi di normalità, causasse danni importanti. Le lezioni on line, con tutti i suoi limiti, hanno comunque rappresentato un momento per riscoprire il senso del ritrovarsi, dello stare insieme come persone, per rispondere ad un momento sospeso, ad una condizione inedita che ci ha del tutto spiazzato, spingendo a metterci in gioco riconfigurando le attività, col sostegno di un’alleanza con i genitori, all’insegna di nuove responsabilità e di una creatività indispensabile”.
Secondo l’insegnante, “la scuola, in questo frangente, ha davvero rappresentato un punto educativo forte nell’esperienza di tante famiglie, assicurando ai ragazzi una relazione che diversamente non avrebbero avuto: al di là dell’aspetto didattico, fondamentale, poter parlare con qualcuno, poter condividere l’angoscia e il senso di smarrimento di fronte a questa tragedia, è stato di grande supporto. Ci si è preoccupati molto dello stato d’animo, della solitudine e delle difficoltà degli studenti. In questo, la comunità che ruota attorno alla scuola ha trovato senz’altro un’occasione fondamentale”.
Ma siccome, per quanto riguarda l’apprendimento, la scuola necessita poi quotidianamente di idee, orizzonti e progetti, in tal senso i docenti dell’IC di Sestri Levante, guidato dalla dirigente Donatella Arena, in tempo di didattica a distanza, hanno pensato di offrire ai propri studenti della scuola secondaria di prima, una serie di incontri pomeridiani, in piattaforma Zoom Us, volti ad intercettare il loro interesse e favorire, in questo periodo di distanziamento, un senso di avvicinamento anche emotivo alla propria comunità.
“Gli incontri – prosegue Stefania Verduci – sono rientrati in un titolo, ‘A scuola di mondo’. Tutte le classi terze hanno potuto approfondire, assieme, percorsi scientifici e storici, con docenti dell’Università di Genova come il professor Stefano Schiaparelli, esperto di Antartide, con il dottor Andrea Gori, del Museo Nazionale di Galileo a Firenze, e con il giornalista Marco Delpino. Le classi seconde hanno viaggiato con la guida storico-artistica Rosaleen Lodigiani attraverso la Genova del Secolo d’oro e si sono avvicinati alla pratica della recitazione, in un laboratorio seguito dagli attori Paolo Drago, Christian Venzano e D. Lai, confrontandosi con il ‘Piccolo Principe’ di Antoine de Saint-Exupéry. Le classi prime hanno vissuto momenti narrativi coinvolgenti con l’attore Alfonso Pannella, che ha alternato proposte di lettura umoristiche ed altre riflessive, e con tre docenti dell’istituto, Biggio, Bonvicino e Verduci, i ragazzi hanno raggiunto i secoli più lontani, ascoltando da autori come Seneca, Cicerone e Virgilio il valore intramontabile del sentimento dell’amicizia”.
Nelle varie discussioni che si sono generate, gli alunni si sono aperti e hanno espresso i loro sentimenti: a volte si sono emozionati, hanno sorriso o chiesto di poter intervenire, superando l’imbarazzo di fronte ai compagni. “Per molti di loro – osserva Stefania Verduci – sono state occasioni in cui si sono sentiti veri protagonisti e hanno potuto far conoscere una parte nascosta di loro stessi agli altri. I valori veicolati dagli incontri sono stati di assoluta importanza: quello dell’amicizia, del rispetto verso l’altro, della fiducia in sé e negli altri, dell’amore per la vita e per le proprie passioni da coltivare. La modalità di approccio che la scuola si è trovata ad affrontare in questi mesi è molto lontana da quella ricchezza quotidiana che nasce e che vive di presenza, di comprensione e di sguardi costanti, ma è stata una sfida che tutta la comunità educante ha gestito al meglio delle proprie possibilità, sorprendendo anche se stessa. Quando c’è stata la necessità, e chi è dentro la scuola ben lo sa, i tempi si sono dilatati e rallentati, restando necessariamente in ascolto”.
Circa quattrocento ragazzi hanno partecipato agli incontri proposti: molti con uno scritto, in maniera spontanea, hanno dimostrato di aver apprezzato le piccole occasioni vissute e hanno salito i loro gradini. “Noi docenti – conclude l’insegnante dell’IC Sestri Levante – abbiamo avuto modo di osservarli nuovamente con occhi diversi e più volte ci siamo confrontati su quanto la scuola necessiti sempre di ‘inciampare’ per poi potersi rinnovare, consapevoli che l’illusione di pensare di trasmettere il sapere senza passare dalla relazione in presenza è un rischio che deve essere evitato, poiché la didattica esiste solo se è dentro ad una relazione umana”.
Ed è proprio quest’ultimo il concetto che, a tutti i livelli, è pienamente condiviso da tutto il corpo docenti. Nella speranza che questo anno scolastico 2019/2020 sia solo una parentesi: a suo modo anche ricca, ma pur sempre una parentesi.