(r.p.l.) Due lettere pubbliche ai sindaci di Chiavari e della Città metropolitana per chiedere lo stop e la ridiscussione del progetto del depuratore nella Colmata a mare di Chiavari. Questa l’azione che mercoledì il Comitato no depuratore in colmata ha intrapreso a firma del Presidente Andrea Sanguineti.
Le due lettere, inviate rispettivamente a Federico Messuti e Marco Bucci, evidenziano i punti critici a livello tecnico che il Comitato ha reso pubblici da alcune settimane.
“Abbiamo scritto a Bucci e Messuti per chiedere uno stop del progetto del depuratore in Colmata e ridiscutere il progetto a seguito del nostro documento di dieci punti sulle criticità tecniche dell’impianto”, ha spiegato Sanguineti. “La nostra posizione è stata sostenuta pubblicamente da molte forze politiche e diverse associazioni civiche. Chiediamo che sia stoppato l’attuale progetto e aperta una discussione con i cittadini”.
A sostegno del Comitato, infatti, nelle settimane scorse sono intervenute diverse realtà. La consigliera comunale del gruppo Liberaldemocratici e riformisti, Silvia Garibaldi, il portavoce cittadino del Movimento 5 Stelle, Davide Grillo, Legambiente Liguria, nonché i rappresentati dei partiti politici Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che in un comunicato congiunto hanno evidenziato, insieme ad altre criticità, le problematiche del progetto del depuratore.
Unità di intenti evidenziata dal Comitato nelle lettere inviate ai due sindaci.
Puntualizzate, da parte del Comitato verso il sindaco di Chiavari, anche le contraddizioni interne alla maggioranza cittadina. Dalle posizioni del gruppo Partecip@ttiva, che nel 2017 sosteneva la necessità di piccoli depuratori diffusi per le vallate, alle dichiarazioni pubbliche del presidente del consiglio, nonché vicesindaco metropolitano, che si era impegnato per un adeguamento dell’attuale depuratore di Preli.
Posizioni, precisa il Comitato, oggi smentite dalla scelta dell’amministrazione di realizzare un mega depuratore per 11 comuni sul fronte mare della città, andando a depauperare la Colmata a mare, considerata una delle zone più pregiate della città.
Da qui la richiesta del Comitato a Marco Bucci di “promuovere atti formali, anche nei confronti di Iren, per una revisione totale del progetto”. Mentre a Federico Messuti viene evidenziato quello che per Sanguineti risulta “il doveroso obbligo di riaprire un confronto con le istituzioni e con Iren per trovare soluzioni alternative meno costose e meno impattanti per Chiavari e per i suoi cittadini”.
Centrale, per Sanguineti, anche l’assenza di adeguate contropartite per la città, a fronte del dover ipotecare l’area di colmata, dovendo accogliere i reflui fognari di altri 10 comuni con un conseguente forte aumento delle bollette dell’acqua, dentro le quali verranno spalmati i costi di realizzazione e gestione del depuratore. Cifra che per gli esperti del Comitato ammonta, per la sola costruzione, ad oltre 200 milioni di euro.
“A Chiavari vengono destinati solamente 350 posti auto interrati, facilmente presumibili a pagamento, e il prolungamento della passeggiata a mare”, sottolinea Sanguineti, ritenendo questi interventi una contropartita insufficiente a fronte del forte impatto che il depuratore avrà sulla città.
Proprio per evidenziare gli elementi tecnici contrari all’opera, il Comitato ha allegato alle lettere il proprio documento elaborato dai tecnici con cui vengono evidenziati i 10 punti principali di criticità del depuratore. Documento diffuso alcuni giorni prima e che ha visto proprio l’adesione della politica e della società civile.
I DIECI PUNTI DI CRITICITÀ DEL PROGETTO
https://drive.google.com/file/d/11MMwSKnK0hTkuoVKwYyUR2gInO3v4b0v/view?usp=sharing
LA LETTERA AL SINDACO METROPOLITANO MARCO BUCCI
https://drive.google.com/file/d/19xnQS6KUdEajouUIGxEywRHzHFnlD3_s/view?usp=sharing
LA LETTERA AL SINDACO DI CHIAVARI FEDERICO MESSUTI
https://drive.google.com/file/d/13sb2pkb-x2SCdssZSLKKP7evDWOLNrdD/view?usp=sharing