(r.p.l.) I cittadini chiavaresi hanno in questi giorni inviato centinaia di mail al sindaco di Chiavari, Federico Messuti, per invitarlo ad incontrare il Comitato No al Depuratore in Colmata, come da richiesta del 26 aprile, richiesta che ad oggi non ha ricevuto alcuna risposta. Lo fa sapere il Comitato stesso attraverso una nota.
“Anche questa iniziativa – sostengono i membri del Comitato – oltre alla civile presenza del Comitato in occasione dei consigli comunali, è un fatto inusuale e per certi aspetti storico nella vita politica e sociale della nostra città. Storico è purtroppo il momento che stiamo vivendo, con l’intenzione da parte dell’amministrazione di Chiavari di costruire un mega depuratore sul mare a poche centinaia di metri dal centro città. Il compianto sindaco Marco Di Capua sul suo manifesto elettorale scriveva ‘no al depuratore di vallata, un affare da 90 milioni di euro che pagheranno tutti in bolletta’. Ora questa giunta, che dice di essere in continuità con l’amministrazione Di Capua, è favorevole a un impianto che di milioni ne costerà almeno 120”.
Secondo il Comitato, “gli attuali amministratori di Chiavari sono palesemente favorevoli al mega depuratore, questo è finalmente chiaro ai chiavaresi. A dimostrarlo il fatto che il comune si sia costituito contro il ricorso che alcuni cittadini hanno fatto al Tar della Liguria, ma non solo. Il comune concederà infatti ad Iren l’area di proprietà comunale dove realizzare il depuratore. Sono così contrari che il 18 gennaio 2023 hanno presentato con grande enfasi insieme all’imprenditore Koby Schemer un progetto che prevede a Preli la costruzione di un ‘complesso sportivo ricettivo’: siamo molto curiosi di conoscere i funzionari preposti che daranno il via libera a un’opera in una zona così critica dal punto di vista geologico. La mancanza di trasparenza e chiarezza da parte del sindaco e della giunta sono un fatto molto grave, in sostanza i chiavaresi vengono trattati come sudditi. Il Comitato e i cittadini vorrebbero porre al sindaco semplici domande: il comune ha avuto garanzie da Iren sull’impatto odorigeno? Secondo lo studio della azienda Osmotech, un’autorità in materia, l’impatto odorigeno sul porto comprometterà il futuro stesso dell’approdo. Se i parametri odorigeni sono quelli che Iren ha presentato rispetto all’impianto di Cornigliano, sito in una vasta area industriale dismessa, noi poveri chiavaresi saremo costretti ad andare in giro con la mascherina”.
E poi il Comitato chiede anche: “Ma il sindaco è conscio di quanto verranno svalutati gli immobili dei chiavaresi in presenza di un impianto di depurazione costruito in zona centrale su un progetto vecchio di 10 anni per 11 comuni? Domande, dunque, nel merito della questione depuratore che oltre ai cittadini dovrebbero interessare e soprattutto preoccupare, in mancanza di risposte da parte di Iren, l’amministrazione comunale”.