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Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

Dalla sistemazione della scuola ai corsi per i muretti a secco, le attività della Fondazione Bosco Fontana

Il Bosco Fontana (in passato chiamato Bosco Grosso) si trova in alta val d’Aveto. È costituito da una faggeta di circa 300 ettari che occupa il bacino del torrente Rezzoaglio
L'incontro "Mafie nei pascoli. Come pecore in mezzo ai lupi" organizzato nei giorni scorsi
L'incontro "Mafie nei pascoli. Come pecore in mezzo ai lupi" organizzato nei giorni scorsi
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di ALESSANDRA FONTANA

Continuano le attività e gli incontri della Comunione Familiare Bosco Fontana in Val d’Aveto. La fondazione, nata a giugno del 2022, ha cominciato a muovere i suoi primi passi molto prima raccogliendo le firme contro gli usi civici disposti dall’allora sindaco di Rezzoaglio nel 2017. Da allora sono state diverse le attività messe in campo e altrettanti gli incontri con i cittadini.

Il Bosco Fontana (in passato chiamato Bosco Grosso) si trova in alta val d’Aveto, in Liguria. È costituito da una faggeta di circa 300 ettari che occupa il bacino del torrente Rezzoaglio, sul versante nord del monte Aiona (1701 m). A questa si aggiungono 30 ettari di pascoli sassosi e pietraie nella porzione sommitale, e una zona umida di torbiera condivisa con la proprietà demaniale (Agoraie di Fondo) e il territorio è di proprietà delle famiglie di Cerisola, Rocca e Villanoce.

Proprio nei giorni scorsi la Fondazione, presieduta da Fabrizio Bottari, ha incontrato le famiglie per informarle sulle attività in corso. Tra queste la prossima ristrutturazione della scuola di Cerisola e Rocca, nel Comune di Rezzoaglio. La fondazione, che lì ha la sede, è riuscita ad ottenere un bando per sistemare l’edificio. Durante le riunioni tenutesi a Cerisola e Villanoce, sono state illustrate le novità per quanto riguarda il taglio della legna nel bosco e non solo (di molte iniziative ci siamo già occupati su questo giornale).  Domenica scorsa invece a Villarocca si è svolto l’incontro “Mafie nei pascoli. Come pecore in mezzo ai lupi”, organizzato con rivista “lavialibera” e Libera.  La giornata, che prevedeva anche la visita alla casa dei semi e al museo delle patate, è terminata con la visione della docu-inchiesta “Ipossia Montana” (di S. Nardacchione, A. Giagnorio e C. Fasciani). Presenti in collegamento Sofia Nardacchione, coautrice, ed Elena Ciccarello, direttrice responsabile della rivista “lavialibera”. Con loro è stato approfondito il tema dell’infiltrazione mafiosa nei tranquilli territori montani. Perché la mafia si insinua proprio dove c’è l’abbandono.

Ma le novità non finiscono qui, dal 30 agosto al 1° settembre è stato organizzato un corso decisamente particolare: “Con il corso di ricostruzione di muri a secco intendiamo offrire un’opportunità di formazione agli aderenti e ai sostenitori della Comunione Familiare Bosco Fontana interessati a farne anche un’attività lavorativa occasionale. A settembre, infatti, ci sarà la possibilità di portare a termine con lavoro retribuito il muro avviato con il corso e a parte questo vorremmo organizzare una squadra interna alla fondazione per realizzare interventi di ripristino sulla rete sentieristica locale e dei terrazzamenti recuperati nell’ambito delle Terre a Colori.” ha spiegato Bottari.

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