di ALESSANDRA FONTANA
Continuano le attività e gli incontri della Comunione Familiare Bosco Fontana in Val d’Aveto. La fondazione, nata a giugno del 2022, ha cominciato a muovere i suoi primi passi molto prima raccogliendo le firme contro gli usi civici disposti dall’allora sindaco di Rezzoaglio nel 2017. Da allora sono state diverse le attività messe in campo e altrettanti gli incontri con i cittadini.
Il Bosco Fontana (in passato chiamato Bosco Grosso) si trova in alta val d’Aveto, in Liguria. È costituito da una faggeta di circa 300 ettari che occupa il bacino del torrente Rezzoaglio, sul versante nord del monte Aiona (1701 m). A questa si aggiungono 30 ettari di pascoli sassosi e pietraie nella porzione sommitale, e una zona umida di torbiera condivisa con la proprietà demaniale (Agoraie di Fondo) e il territorio è di proprietà delle famiglie di Cerisola, Rocca e Villanoce.
Proprio nei giorni scorsi la Fondazione, presieduta da Fabrizio Bottari, ha incontrato le famiglie per informarle sulle attività in corso. Tra queste la prossima ristrutturazione della scuola di Cerisola e Rocca, nel Comune di Rezzoaglio. La fondazione, che lì ha la sede, è riuscita ad ottenere un bando per sistemare l’edificio. Durante le riunioni tenutesi a Cerisola e Villanoce, sono state illustrate le novità per quanto riguarda il taglio della legna nel bosco e non solo (di molte iniziative ci siamo già occupati su questo giornale). Domenica scorsa invece a Villarocca si è svolto l’incontro “Mafie nei pascoli. Come pecore in mezzo ai lupi”, organizzato con rivista “lavialibera” e Libera. La giornata, che prevedeva anche la visita alla casa dei semi e al museo delle patate, è terminata con la visione della docu-inchiesta “Ipossia Montana” (di S. Nardacchione, A. Giagnorio e C. Fasciani). Presenti in collegamento Sofia Nardacchione, coautrice, ed Elena Ciccarello, direttrice responsabile della rivista “lavialibera”. Con loro è stato approfondito il tema dell’infiltrazione mafiosa nei tranquilli territori montani. Perché la mafia si insinua proprio dove c’è l’abbandono.
Ma le novità non finiscono qui, dal 30 agosto al 1° settembre è stato organizzato un corso decisamente particolare: “Con il corso di ricostruzione di muri a secco intendiamo offrire un’opportunità di formazione agli aderenti e ai sostenitori della Comunione Familiare Bosco Fontana interessati a farne anche un’attività lavorativa occasionale. A settembre, infatti, ci sarà la possibilità di portare a termine con lavoro retribuito il muro avviato con il corso e a parte questo vorremmo organizzare una squadra interna alla fondazione per realizzare interventi di ripristino sulla rete sentieristica locale e dei terrazzamenti recuperati nell’ambito delle Terre a Colori.” ha spiegato Bottari.