di ALESSANDRA FONTANA
Da Mezzanego a Parigi in nome dell’arte. Una passione incontenibile quella della pittura per Jody Lea West che affronta la vita con il pennello in mano e il sorriso sul volto. “Scherzi a parte, l’arte è sempre stata nella mia natura. Mia mamma disegnava di continuo anche se poi non ne ha fatto una professione”.
E i bambini, si sa, assorbono e spesso imparano hobby e inclinazioni dai genitori ma il carattere vulcanico e creativo di West, in questo caso, ha fatto il resto: “Disegnare è una parte di me. Io sono una che non sa stare con le mani in mano: cucinare, cucire, fare il falegname… ho sempre fatto di tutto”, ed è con questo spirito che ha ristrutturato la casa dove abita a Mezzanego insieme al marito e ai due figli.
Dagli Stati Uniti alla Valle Sturla il salto non è stato né breve né poco impegnativo ma il cambio di vita si è rivelato felice e soddisfacente anche dal punto di vista artistico. Quella di West assomiglia a una favola, mentre studiava all’università con indirizzo artistico è andata a lavorare come corniciaio e come disegnatrice di murales per mantenersi. Durante una vacanza ha conosciuto il chiavarese Roberto e da lì a due anni hanno progettato la vita insieme: “Abbiamo deciso di trasferirci in Liguria e dal 2010 siamo qui a Mezzanego. Io resto una ragazza di campagna, volevamo lo spazio per i cani, per coltivare l’orto, per avere uno studio e ovviamente per mettere su famiglia. Essendo americana – continua sorridendo – avevo bisogno di spazio e in appartamento mi trovavo malissimo”.
È così che i due hanno cominciato a ristrutturare una villa di centocinquant’anni riportandola all’antico splendore e parallelamente rinnovandola: “Un grosso progetto che stiamo ultimando”. Tempo permettendo, “il mio lavoro primario è fare la mamma”, West dipinge e immortala la sua arte diffondendola tramite i canali social. E così nelle scorse settimane, dopo essere stata notata da una concittadina (americana come lei), ha potuto esporre i suoi quadri a Parigi, in Rue Notre Dame de Nazareth all’interno della mostra ‘Born Again’ organizzata dalla galleria Luz Art.
Una galleria che ha come scopo la diffusione dell’arte legata alla religione: “Nel 2014/2015 sono diventata cristiana e a quel punto questa scelta importante di vita ha cambiato tutte le prospettive, compresa quella artistica, ho cominciato così a dipingere le scene delle scritture e temi che avessero a che fare con le mie domande o le scoperte che facevo tramite lo studio”. Quello della conversione al cristianesimo è stato un percorso lungo che l’ha vista approdare alla Chiesa Evangelica: “Sono nata in un paese dalla cultura cristiana, ma le domande sono cominciate dopo l’università, mi sono interrogata, ho studiato. Quando ho creduto davvero ‘Cristo è risorto’, è cominciato il mio percorso”. Un percorso che continua anche attraverso le opere: “Sto per dipingere tre quadri nuovi, mi piace farli partire tutti insieme così posso sempre cambiare, passare da uno all’altro”.
L’artista ha un sito dove si possono ammirare i lavori che lei stessa prova a definire così: “Opere d’arte cristiane ispirate alla meditazione e alla preghiera basate sulle Scritture”; e ancora: “Il filo conduttore che lega i suoi pezzi è senza dubbio la sua fede cristiana. Le sue opere sono spesso rappresentazioni visive della sua lotta con la divinità e, attraverso di esse, le questioni teologiche su cui l’umanità ha riflettuto per secoli vengono reinterpretate in un contesto moderno”.