di DANILO SANGUINETI
Come sempre i fatti al posto delle parole. Il Csi sezione di Chiavari-Tigullio si è rifiutato di assistere impotente a settimane, poi mesi e adesso anni di geremiadi su come le cose, il mondo siano cambiati in peggio nel tempo della pandemia e della crisi energetica. La sezione dell’associazione guidata da Cristiano Simonetti si è rimboccata le maniche e sta intervenendo con decisione per aiutare chi ha veramente bisogno. Sensibile come al solito a chi occupa senza colpe proprie le posizioni di retroguardia, il presidente Simonetti ha lanciato di concerto con le altre sezioni della penisola.
Simonetti spiega: “I nostri progetti di volontariato sportivo portano lo sport nelle periferie del mondo, e come tutto il comparto del volontariato, sono rimasti un po’ ai ‘box’ in questi anni complessi di pandemia. Per questo abbiamo pensato di ripartire con una ‘magia del Natale’: chiedere di fare una donazione come società sportiva, una elargizione liberale come volontari, per regalare così agli atleti, ai dirigenti, alle famiglie, ai semplici amici, panettoni e pandori di ‘Csi per il mondo’”.
Una spolverata di zucchero a velo sopra oppure qualche candito, forse poca cosa di fronte alla marea di cose da fare ma sicuramente una piccola certezza in più ai ragazzini e ai bimbi di luoghi davvero sfortunati del globo, la possibilità di continuare a sperare grazie allo sport.
“‘Csi per il Mondo’ è un progetto ambizioso che l’ente di promozione sportiva, forte del suo milione e duecentomila tesserati, covava e, in fondo, sperimentava da qualche anno: portare nei paesi più deboli, soprattutto tra le fasce d’età più giovani, un po’ di speranza attraverso lo sport. Un bel segnale che sarebbe da copiare in ogni campo della vita”. Le cifre incoraggianti della sezione chiavarese. “Sono stati 32 i volontari che nell’ultima estate pre-pandemica, dopo aver affrontato il corso per volontario sportivo internazionale, hanno dedicato il loro tempo a bambini e ragazzi di Haiti, Camerun e Albania. Grazie allo splendido lavoro dei nostri volontari siamo riusciti a donare solo per questo progetto 1580 euro”.
Il Csi ha preso spunto da Papa Francesco: “Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio. Bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore”. Uno sprone ad agire, anche in un periodo così impegnativo come quello che stiamo vivendo: “Noi non ci siamo fermati e abbiamo fatto bene visto che i risultati della raccolta sono stati entusiasmanti, un aiuto è andato anche sul nostro territorio, ascoltando il cuore e cercando di aiutare le associazioni che giocano, partecipano e si attivano all’interno della grande famiglia Csi Chiavari”.
La ripartizione della raccolta spiega nel dettaglio il modo di agire del Csi Chiavari. Il riassunto del presidente. “In prima battuta il nostro aiuto è andato a chi si occupa di accoglienza dei bambini e non solo, come ‘La Baia delle Favole di Sestri Levante’, a cui sono stati devoluti 400 euro. L’accoglienza dei bambini nelle nostre famiglie, nei mesi estivi, discendenti dei ‘riparatori’ nella centrale di Cernobyl durante i momenti o successivi all’esplosione, non potevamo dimenticarla, i sorrisi e le gioie che ci portano bambini così lontani e sfortunati ci riempie il cuore di gioia”.
L’ultimo Natale l’occasione per fare il punto e lanciare nuove iniziative. “La presentazione della nostra sede al nostro Vescovo, la nomina del nostro nuovo consulente associativo, le discussioni e programmazioni dei progetti legati ai ragazzi e alle nostre associazioni, non ci hanno fatto dimenticare dei nostri amici dell’Associazione Assarotti. Al gruppo sportivo Silenziosi del Tigullio siamo riusciti a portare un piccolo aiuto che consiste in 200 euro, come ringraziamento per la costante presenza e la partecipazione alle nostre attività. Infine 800 euro sono stati destinati ad un’attività sul territorio dedicata ai ragazzi, che comprenderà parrocchie e scuole, da svolgere in primavera o appena le condizioni pandemiche lo permetteranno; un’idea di gioco collettivo dove far partecipare i ragazzi in una festa denominata ‘Restart’, con giornate di festa, di sport direttamente dedicate a loro e che li coinvolgano spronandoli per tornare a quella socializzazione alla quale eravamo abituati”. Preziose gocce in un mare di necessità. Eppure, come spiegò l’Angelo a Sant’Agostino sulle rive del mare, la Divina Provvidenza non va giudicata sulla quantità dell’acqua raccolta…