di DANILO SANGUINETI
Dalla Cina con stupore. Dal paese che è quasi un continente si disvela una cultura antica e feconda. Nonostante libri, pellicole, suoni e immagini, informazioni che oggi si moltiplicano seguendo le vie telematiche, conosciamo poco e capiamo meno della più grande tra le ‘Tigri dell’Asia’.
Intermediatori che studiano, interrogano, dialogano oltre la Muraglia si possono trovare anche nel Tigullio. A Lavagna è stato gettato un ponte verso quel mondo che non vuole più essere a parte, una civiltà dalle mille sfumature che possiede talenti e conoscenze che solo da pochi anni abbiamo imparato ad apprezzare. Anche nello sport. ‘Pontieri’ del Tigullio sono anche i fondatori del CSDO, il Centro Studio Discipline Orientali 2000.
L’anno nella ragione sociale non tragga in inganno, la società venne fondata nel 1972 da Luca Ghinolfi e Giancarlo Cafferata, appassionati di judo che con il tempo ottennero il titolo di maestri riconosciuti dalla federazione, desiderosi di diffondere le discipline orientali. Iniziarono con l’arte marziale allora in voga, in pratica l’unica conosciuta al grande pubblico, nata in Giappone. 47 anni dopo il maestro Ghinolfi può guardare indietro e raccontare la storia della sua creatura che è anche il racconto del progresso nella conoscenza delle arti marziali orientali: “È vero, noi partimmo dallo Judo, la disciplina che fece da ariete per fare breccia nel muro delle nostre conoscenze limitate agli sport ‘occidentali’. Con il presidente Barsotti crescemmo in fretta e direi piuttosto bene. La prima sede era a Chiavari, si rivelò troppo stretta quando cominciammo a far conoscere discipline prossoché sconosciute come Yoga, Kung Fu, Zen, Macrobiotica, Qi Gong, Kalari Payat. Entrammo in contatto con grandi maestri di queste discipline, quasi tutti cinesi. Incominciarono a venire per tenere conferenze e stage. Eravamo diventati un punto di riferimento per molti discepoli intenzionati a seguire una via rigorosa di apprendimento”.
La sede chiavarese si rivela troppo stretta, necessario cercare altri spazi, più ampi. Nel 1984 con un numero di associati già superiore alle 100 unità, CSDO si trasferisce a Lavagna, in via Carcara. Per Ghinolfi e i suoi ragazzi inizia una seconda esaltante fase.
“Era il momento del Karate, un’altra trasposizione giapponese. Noi volevamo risalire alla fonte e cominciammo a studiare il Kung Fu, ossia l’insieme delle arti marziali cinesi. I risultati furono da subito esaltanti”. Maurizio Merciari vince il primo titolo nazionale nel Kung Fu Tradizionale, un altro allievo, Alessandro Boi, conquista il titolo nel Sanda – combattimento libero. “Da affiliati alla Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali, nota anche con l’acronimo FIJLKAM abbiamo vinto tanti titoli da non contarli quasi più”.
Nel 1998 gli allievi del Centro conquistano il titolo italiano per società nel Kung Ku tradizionale e negli anni dal 2000 al 2004, in successione, il titolo italiano per società nel Tai Chi Chuan. Con effetto valanga si ottengono successi anche in campo internazionale, il Trofeo del Presidente, nel New England International Martial Arts Championship in America e i due titoli di Campione d’Europa conquistati da Fausto Capponi e Lori Sai.
Siamo ai giorni nostri. Divisi tra i locali in via Carcara e la palestra comunale nel quartiere La Scafa il CSDO 2000 settimanalmente educa, insegna e allena con 200 tesserati tra praticanti ed agonisti. “La nostra terza fase – riassume Ghinolfi – iniziò quando inaugurammo la sezione Yoga che era ed è ancora diretta dalla presidente del CSDO Renata Tonin. Ha modellato le sue lezioni sull’insegnamento di Venerabili Maestri come T. Krishnamacharya e B.K.S. Iyengar. È forse la nostra sezione che ha avuto il maggiore sviluppo. Oggi possiamo offrire lezioni e corsi modulati sulle esigenze di giovani, adulti, e chi è entrato nella terza età. Da un paio di stagioni abbiamo ampliato la nostra offerta anche a chi pratica a livello professionale altre discipline. È assodato che praticare yoga aiuti a rilassare muscoli e mente e consenta di esprimersi al meglio in diversi ambiti. Per quanto riguarda la sezione Arti Marziali, che tuttora dirigo. ha trovato il giusto indirizzo nella pratica degli stili interni nella forma più tradizionale, facendo del Da Cheng Chuan e il Kalari Payat discipline esclusive per le cinture nere. Siamo anche affialiati al CSI, c’è collaborazione proficua”.
Il gruppo di punta è reduce da un grande successo ai Giochi del Mediterraneo di Marsiglia. Facevano parte della nazionale italiana i lavagnesi Simone Mangiante, Arianna Romano, Alessia Pomes, Elena Rossi, Roberta Rossi e Giorgia Sorricelli. Erano oltre 200 gli atleti in gara, 6 le nazioni presenti: Italia, Francia, Spagna, Grecia, Bulgaria e Egitto.
Le medaglie conquistate dagli atleti del CSDO 2000 di Lavagna sono state 13: 7 ori (3 Arianna Romano, 2 Simone Mangiante, 2 Alessia Pomes). “Non mi aspettavo, onestamente, che facessero cosi bene. Si sono visti i miglioramenti dovuti ai consigli e alle lezioni del prof. Wu Dong dell’Università dello Sport di Pechino, che spesso è stato il nostro ‘visiting professor’, e che sarà di nuovo nostro ospite ad ottobre”.
La riflessione di Luca Ghinolfi si estende nel tempo e nello spazio. “Da sempre sostengo che non si può praticare un’arte, in special modo, un’arte marziale o lo yoga senza un ottimo Maestro. Oggi purtroppo si preferisce utilizzare i mezzi elettronici (You Tube, dvd, internet…) con acquisizioni utili ma superficiali e semplicistiche. Il Maestro, quello vero, ti trasmette la sua conoscenza che viene da lontano, la sua esperienza, ma soprattutto ti sostiene in ogni momento, eliminando dubbi. Io a 77 anni mi sforzo di imparare ancora, la corrispondenza recente con Wu Dong mi ha arricchito di nuove idee, e aiutato a trovare nuove energie. Posso dire tranquillamente che studiare un’arte, qualunque essa sia, ti migliora la vita”.
Parole da condividere in un’epoca che i maestri o non li accetta o non si accorge che quelli che segue sono “cattivi”…