di FABRIZIO DE LONGIS
Un assessore regionale al Tigullio. Quello che manca da sette anni, stando alle indiscrezioni di De Ferrari, sembrerebbe in arrivo nei prossimi giorni.
Martedì mattina la scelta del nuovo assessore ha animato il Consiglio Regionale. Immersi in uno stop forzoso dei lavori dovuto a un guasto tecnico, le poltroncine fuori l’aula consiliare si sono affollate di chiacchiericcio e confronti. E se l’istituzione deve arrendersi alla tecnologia, perché nello statuto del Consiglio è stata inserita l’obbligatorietà dello streaming tv dei lavori reso impossibile dal guasto di un server, l’anima dura e pura della politica torna a fare capolino. Così eccoli che saltano fuori nomi e ruoli. E nella vacuità dei lavori fermi e dei consiglieri che cercano di capire se possono tornarsene a casa in anticipo sui tempi previsti, arriva l’indiscrezione che sembrerebbe premiare il Tigullio.
Il calcolo appare facile, bisbiglia un consigliere di lunga data. La Giunta Regionale ha subito un rimpasto forzoso per le elezioni al Parlamento di due suoi componenti: Ilaria Cavo, in quota totiana, eletta alla Camera dei Deputati e sostituita dal nuovo assessore alla Sanità, Angelo Gratarola, e Gianni Berrino, esponente di Fratelli d’Italia, eletto al Senato e non ancora rimpiazzato. Ed è qui che si gioca la partita.
Allora si capisce che il prossimo assessore dovrà essere un esponente del partito guidato da Giorgia Meloni. Su tutti sembrava certa la nomina, voluta proprio da Berrino, di Claudio Cavallo, sindaco di Stellanello, estrema provincia di Savona, ma soprattutto fedele del neo senatore.
A modificare i giochi in corsa, tuttavia, pare essere stata l’elezione a presidente del Senato di Ignazio La Russa, Tigullino di adozione e che proprio Berrino aveva voluto in giunta a De Ferrari.
Amante di Zoagli da alcuni decenni, la seconda carica dello Stato sembrerebbe aver scelto di far pesare il proprio nome sulla ricomposizione della Giunta Regionale e in questo caso di spostare l’asse dal savonese, territorio non rappresentato nella giunta Toti del secondo mandato, al Tigullio, altro territorio senza assessori fin dal 2015.
Prerequisito per accedere a De Ferrari diventa quindi conoscere Genova e la Regione. In ballo poi pesa l’importante delega al Turismo: cosa non da poco in Liguria, per cui si vorrebbe un esponente di quel mondo che di turismo vive e che negli ultimi anni, fra pandemia e crisi energetica, ha saputo salire sulle barricate e lottare per continuare ad essere il traino dell’economia della nostra regione. E in questo caso, difficile trovare un territorio cruciale quanto quello del levante genovese e del Tigullio in modo particolare.
“Il turismo ad un operatore del turismo” sintetizzano dagli ambienti di De Ferrari. Soprattutto in un momento in cui gli imprenditori del settore, dopo aver vissuto una buona stagione estiva appena trascorsa, sembrano doversi immediatamente confrontare con un arresto forzo e quasi totale per la chiusura di gran parte delle strutture ricettive a causa delle bollette.
Così il nome che viene bisbigliato è quello di Augusto Sartori. Già consigliere regionale per Fratelli d’Italia nella precedente legislatura, amico fedele del presidente del Senato, ristoratore a Santa Margherita Ligure. Nato a Ventimiglia, classe 1960, a destra fin dagli anni Settanta con l’iscrizione al Fronte della Gioventù (prerequisito non da poco, dicono i ben informati parlando delle considerazioni di Meloni rispetto ai saltatori sul carro della vincitrice).
Già assessore al Turismo proprio a Santa e consigliere provinciale, nonché più volte esponente dei commercianti, Sartori è titolare del ristorante Capo Nord e conosce bene come il turismo si anima nella nostra regione. Ma soprattutto vanta un buon rapporto con Giorgia Meloni, i due si conoscono personalmente, e uno con il coordinatore regionale, neo deputato, Matteo Rosso, vero contraltare regionale di La Russa.
Non da meno, Sartori conta un ottimo rapporto anche con gli ambienti regionali, a partire proprio dal presidente Toti. Per questo il suo nome martedì è stato accolto in Consiglio con grande interesse. Alla fine la sua sembra essere la sintesi che si andava cercando oramai da diverse settimane. Già da quando la candidatura di Berrino sembrava blindata per un’elezione sicura.
I prossimi passi che si attendono guidano verso una conferma romana del nome di Sartori, che rientra a margine del giro delle nomine di Governo. Lo stesso Governo che potrebbe vedere proprio Berrino in corsa per un ruolo da sottosegretario a Turismo. Dicastero guidato da Daniela Santanchè, altra esponente vicina a La Russa, in un’asse tutta Fratelli d’Italia.
E così, verso pranzo, quando torna la linea nella mattinata del down dei server ranche di WhatsApp, i lavori si apprestano a ripartire con i computer che si riaccendono e i cellulari che tornano a squillare, mentre lungo il corridoio che porta alle salette riunioni si ode una suoneria che intona il valzer ‘Sul bel Danubio blu’ di Strauss.