di ALESSANDRA FONTANA
Conto alla rovescia per il restauro del Ponte di Nascio. Nei mesi scorsi Città Metropolitana si è aggiudicata i fondi del bando indetto dal Ministero dello Sviluppo economico per l’erogazione di contributi pari a 10 milioni di euro da destinare alla realizzazione di investimenti imprenditoriali e infrastrutturali nel territorio metropolitano, che ha visto nella graduatoria provvisoria l’ente genovese classificato al primo posto tra i progetti presentati a livello nazionale.
Infatti è proprio così che il Comune di Ne ha ottenuto 100mila euro per il restauro del Ponte che collega Nascio e Castagna. Il progetto sarà realizzato grazie alla collaborazione tra il geometra Andrea Gigliato, che è il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune, l’architetto Roberto Spinetto e il professore di urbanistica all’Università di Genova, Giampiero Lombardini.
Il Dipartimento di architettura e design dell’università, che ha un accordo con il Comune, parteciperà al progetto, insieme anche allo studio professionale del dottor Angiolino Barreca.
Lo scenografico ponte a unica arcata scavalca la gola del rio Novello, incassata nella roccia, e collega Nascio a Cassagna. Il paese di Nascio è arroccato in posizione difensiva e panoramica: i Signori di Nascio avevano il loro castello posizionato su un cono di diaspro sovrastante il borgo e, nell’XI-XIII secolo, avevano giurisdizioni e terre nelle pievi di Sestri Levante e di Varese. Cassagna è a mezza costa, era forse un avamposto per gli Arimanni, nel VII secolo, e si è sviluppato poi come borgo medievale, compreso nei diritti feudali dei Signori di Nascio.
Il ponte è stato costruito nel 1766 da Giovanni M. Francesco Caietano e Michaeli Angelo Cambiasus per facilitare il transito degli abitanti da una sponda all’altra. Al centro si trova una piccola edicola in pietra raffigurante la Madonna con il Bambino. Una leggenda racconta che un giovane scultore passando sul ponte si sia innamorato di una fanciulla: la giovane donna era seduta sul parapetto e teneva in braccio un bambino. Lo scultore, rimasto colpito dalla sua bellezza, ritornava ogni giorno per rivedere la fanciulla incontrata, ma senza alcun risultato. Ma il ricordo di lei sembra sia rimasto così vivo nella sua mente che lo scultore ha scolpito un bassorilievo e lo ha deposto sul ponte, portandolo in spalla da Lavagna.
Proprio qualche settimana fa gli studenti di Architettura hanno studiato da vicino il borgo e il ponte. Il Dipartimento infatti intende impegnare gli studenti in un percorso di studio “sul campo”: “Con approfondimenti mirati sui territori, con la consapevolezza che per un migliore esito dell’attività didattica debbano essere coinvolte, senza alcun onere, le realtà locali amministrative e associative nonché i singoli cultori del paesaggio, dell’arte e della storia, attenti custodi delle singole peculiarità”.