di ALBERTO BRUZZONE
Città Metropolitana ha deciso: a partire dal prossimo settembre, quattro classi del liceo linguistico ‘Da Vigo – Nicoloso’ di Rapallo, legate alla succursale di Chiavari, verranno ospitate presso il primo piano del liceo artistico ‘Luzzati’ di via Ghio, mentre altre cinque classi rimarranno all’interno del Seminario Vescovile e all’interno di Casa Marchesani, grazie a un accordo già raggiunto in passato con la Diocesi di Chiavari.
Si chiude così un fronte molto caldo, viene affrontato così un problema molto complesso che non ha mancato di suscitare roventi polemiche in città, sia tra il corpo docenti che tra gli studenti, andando a toccare la vita politica e amministrativa.
A comunicare queste scelte è Marta Guglielmi, dirigente del Servizio Istruzione, Pari opportunità e Sviluppo sociale della Città Metropolitana di Genova, ovvero l’ente a cui spetta la gestione delle scuole superiori e dei relativi spazi, l’ente con pieno potere decisionale. L’ex Provincia di Genova va in questa direzione nonostante la netta contrarietà a concedere qualsiasi spazio del ‘Luzzati’ da parte del Collegio docenti, del Consiglio d’istituto e del Comitato studentesco.
Si tratta, infatti, di pareri non vincolanti, visto che Città Metropolitana può decidere in piena autonomia, anche a fronte di eventuali dinieghi. Eppure Marta Guglielmi, che è una dirigente molto preparata e competente, prova a spegnere le polemiche e a guardare il bicchiere mezzo pieno: “Anzitutto – afferma – occorre precisare un fatto: ovvero che la ‘casa’ naturale della succursale del ‘Da Vigo – Nicoloso’ a Chiavari è l’ex sede dei Padri Oblati, in via Castagnola. Sarà questa la collocazione definitiva del linguistico tra qualche tempo. Come mai tra qualche tempo? Perché la Città Metropolitana ha vinto un bando per l’adeguamento sismico di alcuni edifici scolastici e uno di questi è proprio l’ex sede dei Padri Oblati. I lavori dovrebbero iniziare a breve e durare per circa un anno. Siamo in una situazione emergenziale, sia a livello di lavori che di pandemia. Per questo, occorre ragionare all’insegna della collaborazione. Non ci sarà alcuna invasione del ‘Da Vigo – Nicoloso’ presso gli spazi del liceo ‘Luzzati’”.
Marta Guglielmi ragiona secondo il concetto della buona amministrazione: “Per creare quattro classi del ‘Da Vigo – Nicoloso’, Città Metropolitana deve compiere un investimento di tipo edilizio e strutturale. Potevamo farlo in spazi presi in affitto, ma abbiamo preferito farlo in spazi di proprietà, di modo che questi lavori rimangano a valorizzare il nostro patrimonio scolastico. Dico che non ci sarà alcuna invasione, perché la presenza del linguistico dentro il liceo artistico sarà puramente momentanea e, quando la situazione si sarà normalizzata, comunque resteranno al ‘Luzzati’ delle aule completamente riqualificate”.
La dirigente della Città Metropolitana spiega che “inizialmente si era parlato del terzo piano del ‘Luzzati’. Poi, è stata fatta notare la presenza dei laboratori, che sono essenziali per l’attività del liceo artistico chiavarese. Allora, abbiamo accolto positivamente la proposta del dirigente scolastico, Gianfranco Spaccini, che ha offerto invece degli spazi al primo piano. Come contropartita, il ‘Luzzati’ otterrà la riqualificazione dei suoi laboratori, quindi per quanto riguarda questa scuola, a conti fatti tutta l’operazione mi pare assolutamente vantaggiosa”.
Non sembrano però della stessa opinione né il Collegio docenti, né il Consiglio d’istituto né il Comitato studentesco del ‘Luzzati’, che nei giorni scorsi hanno espresso la netta contrarietà “a concedere qualsiasi nostro spazio ad altre scuole”, come specificato dalla professoressa Federica Ivaldi, collaboratrice del dirigente: “La nostra protesta non è contro i ragazzi del ‘Da Vigo’, non vogliamo negar loro il diritto allo studio e non mettiamo in dubbio le difficoltà oggettive che ci sono a reperire spazi. Non è una protesta frutto di campanilismo, ma i nostri spazi sono indispensabili alla didattica e alla creatività dei nostri studenti: e invece la soluzione prospettata ci mette in difficoltà non tanto perché la scuola stia crescendo come numeri, ma come offerta formativa sì”.
Il dirigente scolastico, Gianfranco Spaccini, non si pronuncia ancora definitivamente: “Sinceramente, io non ho saputo più nulla di ufficiale. È vero che il nostro parere non è vincolante, quindi alla fine dalla Città Metropolitana potranno fare quello che vogliono, è così che funziona. A me risulta che il Comune di Chiavari si sia impegnato a cercare altri spazi, ma evidentemente si è stabilito che la soluzione migliore è portare qui al ‘Luzzati’ le classi del ‘Da Vigo – Nicoloso’. Io avevo pensato a due aule al piano terra, così com’erano. Poi il discorso si è allargato a quattro e si è iniziato a parlare di lavori, quindi personalmente non mi andava più bene. E così non andava bene neppure ai docenti e agli studenti”.
Spaccini non si sbilancia in previsioni: “Io non so come andrà a finire, ma credo che a settembre tutto questo sarà un grosso problema e docenti e studenti finiranno in piazza a protestare. È una situazione di emergenza? Benissimo: allora questo discorso vale per tutti. Sarebbe risolvibile se anche l’altra scuola accettasse un calendario scolastico che prevede le lezioni al pomeriggio, come facciamo noi. Come mai invece di questo non si parla?”.
Una cosa è certa: che saranno anni ancora difficili e che a Chiavari, complici anche le miopi scelte (e, ancor peggio, le non scelte) da parte dell’amministrazione comunale, la situazione degli edifici scolastici è al collasso e il progetto del polo alla Colmata non è nemmeno equiparabile a una chimera. Ma davvero non si può far nulla di concreto, nell’immediato, per salvare l’ultima eccellenza di questa città sempre più in declino?