di ROSA CAPPATO
“Sono un cercatore di elemosine di pensiero”. Così si definisce Giancarlo Chiossone, appena rientrato da Roma dove ha ricevuto il riconoscimento ‘Strade di Poesia’, rassegna giunta alla nona edizione, evento che si è svolto a Montecitorio mercoledì 14 dicembre alla Camera dei Deputati.
Si tratta di un’iniziativa a cura di Luigi Ruggeri, presidente dell’associazione ‘Beniamino Joppolo’ di Patti (Messina), quasi 34 anni di attività, associazione letteraria culturale che ha lo scopo di unire territorio e persone di differenti aree d’Italia e favorire il dialogo come strumento per ‘fare’ comunità autentica e innovativa, ma soprattutto accogliente.
L’editore di Patti dal 1990 opera con la attività dedicata al concittadino Joppolo, (Patti 1906 – Parigi 1963) pittore, poeta, drammaturgo, anche attivista che nel corso degli anni Trenta fu arrestato per antifascismo e che con circa 50 opere, può essere paragonato per la quantità a quella di Pirandello. Ruggeri attraverso l’associazione raccoglie gli scritti di poeti e poetesse di tutta l’Italia, chiedendo poi al pubblico, dopo un lungo tour, di scegliere quelle migliori. Ogni volta, prima degli incontri, raduna i componimenti in una breve antologia e in ogni occasione alla presentazione sono presenti alcuni di questi autori. Le poesie raccolte sono state tutte pubblicate in antologie, veri e propri ‘scrigni di perle d’anima’. E mercoledì 14 dicembre alla Camera insieme a Chiossone, che ben conosce Ruggeri, altri tre liguri hanno ricevuto un riconoscimento, il premio ‘Roma città eterna’: l’onorevole Luca Pastorino che ha contribuito all’organizzazione dell’evento, il giornalista Massimo Lagomarsino e il consigliere regionale Giovanni Boitano, che ha portato i saluti del presidente Toti a Roma.
Ma chi è Giancarlo Chiossone? 82 anni, è originario di Genova poi trasferitosi a Bargagli, a Milano e infine ad Avegno, scrittore e poeta, vanta una produzione poetica lunga una vita: “Scrivo fin da bambino”, ammette e non si contano le antologie di poesie pubblicate, oltre 50. Figura notissima tra i pensionati, ex sindacalista Cisl, ha ottenuto decine di riconoscimenti in premi letterari. Tra gli ultimissimi, c’è quello del 2018, l’attestato dall’Associazione Teatro Cultura sempre ‘Beniamino Jappolo’, nella prestigiosa sede di Palazzo Marino a Milano – concorso ‘Strade di Poesia’ – Premio speciale Fabio Amato ‘Poeti delle Aurore Meneghine’, per il componimento: ‘La società di genere’ dove con una certa amarezza descrive l’evoluzione della società, ormai per lui priva di valori e non più improntata sulla famiglia.
Nel 2019 ecco l’altro premio per le poesie composte per celebrare i 500 anni dalla scomparsa di Leonardo da Vinci. Boitano era presente alla presentazione della raccolta di Chiossone ‘Dalla terra al cielo’, ancora a Milano a Palazzo Marino. “La sete di curiosità di Chiossone – spiegava il consigliere regionale presentandolo al pubblico – si può accostare al talento di Leonardo, un grande genio rinascimentale aperto a ogni curiosità scientifica”.
A breve il poeta di Avegno darà alle stampe il primo libro: ‘Nascere per iniziare a vivere tra le macerie’. Qui, parallelamente alla propria esistenza, partendo dal racconto della difficile e drammatica infanzia, lui che a quattro anni appena, viveva sotto le macerie a Terralba a Genova insieme a una settantina di sfollati in tempo di guerra, ripercorre anche la storia d’Italia e del mondo, dal 1935 ad oggi, una produzione biografica che illustra come quest’uomo semplice, nonostante la solidissima carriera, viva da sempre cercando umanità.
Funzionario delle poste in pensione, Cavaliere del lavoro, non nasconde affatto l’impronta democristiana e si dedica ancora al prossimo, uomo di grandi e irrinunciabili valori, che considera le donne ‘custodi della vita’, ‘creature da proteggere’ per le quali prega ogni mattina, come lo fa per i bambini: “Affinché non siano schiavi e crescano e liberi”. Amato e stimato, soprattutto al suo paese, diversi anni fa è stato anche il vice sindaco di Avegno, quando all’epoca il primo cittadino era Claudio Carbone. Dedito al volontariato ancora oggi si presta anche per aprire e mostrare il Museo delle Campane a chi desidera visitarlo, senza guardare l’orario, ben lieto di poterne parlare. Nessuno dei concittadini, poi, ha dimenticato il pupazzo gigante che ideò quando era attivo in Pro Loco: il ‘Papegno’, simpaticissimo ‘papero di Avegno’ che tanti bambini e adulti ha fatto divertire. Erano gli anni ’90 e lui si fece notare: adottò ad esempio alcune oche senza padrone e ideò la prima Pro Loco di Avegno, che aveva il pupazzo come simbolo, una divertente mascotte che diventò anche un premio. Il Papegno, tra diversi personaggi, fu assegnato anche al giornalista Giorgio Bubba della Rai. Il paese ai tempi era noto tra i giovani e i vip soprattutto per la discoteca ‘P4’: qui si poteva anche incontrare Domenico Modugno e qui si svolse la cerimonia di consegna del Papegno, che finì anche dipinto sulle ceramiche.
Vedovo, con due figli, il poeta inarrestabile ogni tanto torna a Genova e si prodiga anche per i malati. Ama confrontarsi, anche con gli sconosciuti e parla volentieri della società, dei suoi mutamenti e di come i valori restino un faro, da cercare e ritrovare. Profondo cultore dell’amicizia la definisce occasione di crescita a qualsiasi età: “Io sono un cercatore di elemosine di pensiero – spiega – Se ci si circonda di bene e di amici si cresce, io mi considero un seminatore di anime, perché ritengo indispensabile volersi bene e capire le sofferenze degli altri. Vivo per il mondo, non per me stesso, perché siamo anime sulla terra con il compito di costruire: rispettiamoci e cerchiamo di rinascere esseri umani”.