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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Chiavari succursale di Rapallo: il caso del linguistico negato è sintomo di una malattia molto più grave

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(r.p.l.) Parliamoci chiaro. La questione del liceo linguistico negato a Chiavari è una porcata in termini assoluti.
Nella quale ci sono vinti e vincitori, colpevoli e incolpevoli, mandanti ed esecutori, ragioni politiche e, soprattutto, di geografia politica e di peso specifico, prima ancora che presunte sovrapposizioni di indirizzi scolastici e tutte le altre scuse che sono state inserite a corollario.

C’è un sindaco (Bagnasco) che ha fatto strappare i manifesti di una proposta formativa assolutamente indicata dalla Città Metropolitana e ce n’è un altro (Di Capua) che non ha mosso un capello e come spesso accade si è arrampicato sugli specchi.
C’è un Comune che gode di amplissimo uditorio presso la Presidenza della Regione e un altro che non viene quasi ascoltato, e viene ricevuto a denti stretti.

La storia del liceo linguistico è solamente la punta dell’iceberg di un percorso nel quale non è solo Chiavari che dovrà ospitare (e digerire) una succursale del liceo ‘Da Vigo’ di Rapallo.
Ma dove è Chiavari stessa a esser diventata una succursale di Rapallo.
Non c’è più nemmeno l’ombra della città degli studi e dei servizi che era un tempo. Del capoluogo del Tigullio. Tanto ha pesato la chiusura del Tribunale, è chiaro. E ‘Piazza Levante’ lo ha ribadito più volte.

Ma il processo d’impoverimento ha radici molto più antiche e viene declinato ora, giorno dopo giorno, da un’amministrazione comunale completamente ripiegata su se stessa, senza nessun tipo di valore, né di peso specifico, né di autorità al di fuori del propri confini.
Sullo ‘schiaffo’ del liceo linguistico, il Comune di Chiavari ha prodotto un comunicato nel quale l’intento era più quello di scaricare le responsabilità rispetto a quello di denunciare, con forza, il torto subito.

Come altro si possono interpretare, infatti, queste parole? “La nostra Amministrazione non ha perso nessuna delle occasioni di partecipazione ad incontri metropolitani o regionali per quanto riguarda gli ordini di scuola per i quali ha competenza. Per le scuole secondarie di secondo grado, compete solo a Città Metropolitana elaborare il piano di dimensionamento che viene trasmesso alla Regione per la sua approvazione. Quest’anno il piano includeva, tra le altre cose, la creazione di un liceo linguistico a Chiavari, come nuovo indirizzo dell’Istituto ‘In memoria dei morti per la Patria’ e la notizia ci è giunta solo a piano completato e senza che ci sia stato confronto con le Amministrazioni Comunali di Chiavari e Rapallo più direttamente interessate”.

Palazzo Bianco ricorda che “la proposta è stata bocciata il 22 novembre dalla Giunta Regionale. L’assessore Maggio si è subito attivata con i referenti politici regionali, l’assessore Cavo, il vicepresidente del Consiglio Regionale Claudio Muzio ed il consigliere regionale Vittorio Mazza mettendosi a disposizione per individuare possibili soluzioni ed ascoltare anche nuove proposte: si è cercato soprattutto di verificare il reale interesse e il vantaggio che la popolazione scolastica del territorio potrà avere dalla presenza a Chiavari di un liceo linguistico. È noto l’elevato numero di studenti che si è dichiarato interessato all’iscrizione. Importanti sono state le conversazioni ed il confronto con Consiglieri, Docenti, Dirigenti Scolastici e l’osservazione dei numerosissimi partecipanti al Saloncino per l’Orientamento tenutosi il 30 novembre all’Auditorium San Francesco di Chiavari”.

L’assessore comunale all’istruzione Fiammetta Maggio dichiara: “Credo di non aver trascurato nessuna opportunità di intervento in questa vicenda che ci coinvolge soltanto come interpreti di un interesse cittadino. Non ho ‘sventolato’ quanto andavo facendo per non rischiare propaganda inutile con il solo risultato di aumentare la confusione di tutti. La soluzione prospettata di una succursale del ‘liceo linguistico Davigo’ agli Artigianelli di corso Millo, pur non rispecchiando totalmente le nostre aspettative, rappresenta l’opportunità di rispondere alle attuali aspettative di iscrizione degli alunni che escono quest’anno dalla scuola media. Si auspica che in futuro, tenendo conto di quanto avvenuto, ci sia un maggiore confronto tra Regione, Città Metropolitana e Comuni su tutti i gradi di istruzione scolastica, con la possibilità di rappresentare, in tutti i tavoli ed a più livelli, le esigenze dei cittadini di questo territorio”.

Sarebbe quindi ‘colpa’ della Città Metropolitana l’aver indicato un indirizzo per accrescere l’offerta formativa di una città come Chiavari, nella quale confluiscono studenti anche da tutte le vallate, oltre che dal Tigullio orientale.
Sarebbe ‘propaganda’ darsi da fare per riuscire a mantenere questo indirizzo. Se anche fosse, proprio questa amministrazione, che di ogni cosa è abituata a fare propaganda, si esime in un momento essenziale come questo?

Quello che né la Maggio né Palazzo Bianco dicono, o hanno il coraggio di dire, è che il caso del linguistico negato si connota come una sconfitta sonora non solo per la città, ma pure per quella amministrazione che oggi la guida.
Un sindaco come Vittorio Agostino, con tutti i suoi difetti, avrebbe mosso mari e monti per far rispettare l’indirizzo della Città Metropolitana. Lo stesso avrebbe fatto il suo successore Levaggi.

Ma chi ha montato tutta una campagna elettorale all’insegna di ‘Chiavari ai chiavaresi’, demonizzando la Regione, le istituzioni, i partiti che oggi governano l’ente di via Fieschi (salvo poi indulgere a ogni tipo di accordo e di ammucchiata nel segreto delle urne) ha ottenuto il risultato di restare con un pugno di mosche. E ora porta a casa un ko dietro l’altro.

Il depuratore alla Colmata, il liceo linguistico mancato. Succede quando fuori dal proprio territorio non si conta nulla. E quando, dall’altra parte, ci sono un sindaco come Carlo Bagnasco e il di lui padre Roberto, attualmente deputato, che sono invece introdottissimi nelle maglie della politica regionale e non solo e che, in maniera assai discutibile, sono riusciti a bloccare il linguistico a Chiavari.

Ma dove si è mai visto un sindaco che fa stracciare i manifesti di una scuola con sede in un altro comune? E poi si parla tanto di collaborazione, di fare sistema? Che senso ha aver inserito nel Puc la realizzazione di un polo scolastico alla Colmata se poi si parte con prospettive già monche?
Perché la stazione ferroviaria di Rapallo è già stata risistemata e quella di Chiavari no? Quale consistenza politica ha l’avvocato Antonio Segalerba in Città Metropolitana, essendo lui l’uomo di punta dell’amministrazione Di Capua? Quale in Regione? Perché non si ha il coraggio di dire che Rapallo ha indotto il verdetto sul no al linguistico?

Quando si è troppo concentrati su se stessi e sul piccolo cabotaggio, cifra stilistica dell’attuale amministrazione, si perde inevitabilmente la visione generale.
E, in questo caso, si perdono pure le brache. Calate in favore della vicina Rapallo. Per l’ennesima volta.

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