di DANILO SANGUINETI
Palestra scintillante, propositi sfavillanti, atleti promettenti. La Chiavari Ring è, anzi sarebbe, sulla rampa di lancio perché dopo l’ingresso nella versione deluxe della casa di famiglia, la palestra rimessa a nuova nel complesso dello stadio Comunale, ad inizio dell’estate scorsa il club guidato da Stefano Braschi aveva programmato un salto di qualità, una stagione nella quale avrebbero lavorato su un gruppo di giovani più che promettenti, accostandoli a quei due o tre atleti di rilievo nazionale già presenti nel roster verdeblu.
Tra i buoni propositi e il fare c’è di questi tempi sempre di mezzo l’emergenza sanitaria. Il lavoro sul progetto giovani non si è interrotto, però è evidente che nelle attuali condizioni di allenamento e nell’attesa di tornare alle gare la tabella di marcia ha dovuto essere rivista. Chi ha fatto l’impossibile per restare al passo è stata la punta della Chiavari Ring, Veronica Braschi, figlia ed erede sportiva del presidente Stefano, che a soli 18 anni vanta una medaglia di bronzo e una di argento agli Europei e numerosi titoli tricolori, tra i quali quello assoluto l’anno scorso, conquistato già in piena emergenza sanitaria.
Essendo una possibile olimpica, ha preso parte a due stage di preparazione della nazionale italiana di lotta libera a Ostia in autunno. “Il primo è stato di ripresa dopo tanti mesi senza poter far allenamenti di gruppo, il secondo è stato di vera e propria preparazione ai più importanti appuntamenti del 2021. In fondo al percorso ci sono le Olimpiadi, è chiaro che sono il mio sogno. Intanto è stato bello essere in quell’ambiente, ‘respirare’ aria di azzurro. E confrontarsi in pedana, cosa che ci mancava da troppo tempo”.
Una fortuna che a molti suoi compagni di club è negata, o almeno è limitata dal protocollo imposto dalla federazione e dalle autorità sanitarie. Per questo meritano una piccola passerella i tecnici e gli altri atleti della Chiavari Ring che anche in questi giorni si allenano sodo per farsi trovare pronti quando verrà il momento di tornare alle gare.
Un occhio di riguardo per Sergiu Gurin, moldavo, da atleta ha vinto 11 medaglie ai Campionati Europei, un argento Mondiale, terzo posto nella Coppa Europa, è stato capo allenatore CSKA (Esercito) in Moldova, capo allenatore squadra Nazionale Juniores Moldova. Fin da piccolo ha iniziato a lottare perché in Moldova la lotta olimpica è uno degli sport nazionali, seguendo le orme del padre, anche lui lottatore. “Da allenatore, sono un attento osservatore dei vari metodi di allenamento, un perfezionista quasi maniacale focalizzato sull’obiettivo, cercando di motivare l’atleta in ogni allenamento ponendo loro come obiettivo unico il sogno olimpico”.
Un tecnico d’oro e al suo fianco un dirigente di ferro perché capace di far fronte a ogni evenienza. Valter Lombardi, un ex atleta che afferma come questo sport una volta provato ti entra nel sangue e non puoi farne a meno. “Cosa fa un bravo dirigente? Deve saper preparare e organizzare ma anche aiutare chiunque abbia bisogno di una mano con l’obiettivo di riuscire a divulgare quanto più possibile la disciplina della lotta olimpica e far emergere gli atleti portandoli al più alto livello possibile”.
Sotto le loro ali ci sono ragazzi e ragazzini che puntano molto in alto. Come Nicolò Libra, classe 2008, categoria Esordienti: si è avvicinato per pura curiosità alla lotta e si sta allenando costantemente per imparare ed arrivare al livello dei compagni sognando un giorno di vincere gli Europei.
Yannick Peirano, classe 2008, 53 Kg, esordiente. Giovane alle prime esperienze, si allena con costanza e dedizione dal lunedì al sabato. Non ha ancora partecipato a gare ufficiali ma studia molto guardando filmati on-line, dove, grazie anche a un amico, è nata la sua passione per la lotta. Ben inserito nel gruppo e in società, sogna di diventare un campione della lotta.
Pietro Valle, classe 2009, 44 Kg, ha già conquistato 3 podi, due terzi posti a Nizza e un secondo posto a Livorno. Tre volte a settimana, per due ore al giorno, si allena con i compagni. Grazie al papà, praticante anch’esso da giovane, ha conosciuto la lotta libera e da quel momento si diverte allenandosi costantemente. Giovane che affronta lo sport con il giusto spirito, pensando solo al divertimento, dando sempre il meglio di se stesso.
Eric Jacopetti, classe 2009, ha conosciuto questo sport grazie al suo migliore amico Giulio, che però, dopo un primo periodo di allenamento insieme, si è ritirato. Ha legato molto con tutti i compagni di squadra e sogna di arrivare ai livelli più alti possibili.
Francesco Masotti, classe 2002, 70 Kg, è stato Campione Italiano categoria Esordienti e Cadetti. Sin da bambino, dall’età di 3 anni, accompagnava il fratello in palestra e, allenamento dopo allenamento, si è appassionato alla lotta libera. Inserito perfettamente nell’ambiente societario, si trova a suo agio con tutti, compagni, allenatori e dirigenti. Anche per lui il sogno olimpico è l’obiettivo clou della sua carriera, preparandosi anche per vincere medaglie a ogni livello.
Victoria Fantasia, classe 2012, anche lei ha provato judo, nuoto per poi avvicinarsi alla lotta grazie al papà, si trova molto bene con tutti i compagni di squadra e non vede l’ora di gareggiare.
Il domani è già adesso alla Chiavari Ring.