di DANILO SANGUINETI
La farfalla che diventa bruco, pure corazzato. O se preferite la Farfalla dalle Ali d’Acciaio, che fa tanto rivisitazione di Dario Argento.
A seguire i mille rivoli di sport che stanno subendo una trasformazione epocale grazie all’introduzione di nuove metodologie di allenamento, l’introduzione di strumenti che richiedono regole originali, si incappa in storie che sono veri e propri paradigmi di esistenze, prove che si possono vivere in molte vite sportive e trionfare in ambiti che solo poco tempo prima neppure si conoscevano.
La storia del fondatore della Chiavari Powerlifting, Fabio Riccobaldi, è già di per sé un racconto degno di menzione, le avventure di alcuni dei suoi pupilli sono ancora meglio, alcune di esse suonano talmente bene da parere inventate.
Prendiamo Samantha Peri, 17 anni compiuti da una manciata di giorni, una delle stelle di quelle che il coach e fondatore della società non chiama squadra. D’altronde nemmeno in via Aurelia 1a c’è una palestra secondo Fabio Orso Riccobaldi, dato che è una antipalestra. Diversi perché ingegnosi. Serve a capire l’itinerario mentale e fisico di Samantha, prima étoile della ginnastica, poi aspirante pole dancer e oggi furia della panca. È troppo, dite?
Beh facciamo ordine, prima scopriamo chi è coach Orso Fabio Riccobaldi. “La mia storia sportiva inizia in tenera età, la mia generazione (ha 40 anni ndr) fortunatamente era molto dinamica tra partite al campetto, arrampicate sugli alberi ecc. Il mio primo sport dopo il nuoto che ai miei tempi era obbligatorio con le scuole elementari sono state le arti marziali (karate praticato 7 anni) che ho iniziato per fronteggiare quello che oggi identifichiamo come ‘bullismo’. Il mio scopo per moltissimo tempo è stato semplicemente diventare più forte, ho praticato molti sport in maniera assidua anche se pochi a livello agonistico (lo sci). Il periodo del body building è arrivato a 17 anni, ma non mi trovavo in palestra e per molti anni mi sono allenato a casa da solo arrivando a sollevare carichi importanti”.
Persona originale e pervicace, senza dubbio. “A 24 anni dopo un lungo periodo da autodidatta nella ginnastica tramite un gruppo di amici mi sono iscritto alla ginnastica artistica Pro Chiavari quando nemmeno esisteva il corso (lo abbiamo creato) anche se pesavo circa 90 kg. Dopo qualche anno gestire due allenamenti massacranti così diversi mi ha messo di fronte a un bivio. Non potevo migliorare in entrambi gli sport, il peso mi ha spinto sulla strada dell’acciaio pur rimanendo sempre molto affezionato alla ginnastica in genere. Ho iniziato a interessarmi seriamente al Powerlifting grazie ad Aldo Gruzza, attuale vicepresidente della FIPL. Nel mentre ero dentro il progetto Urban Animal che mi ha dato ai tempi notorietà. Purtroppo eravamo troppo in anticipo sui tempi, con poche risorse, e la cosa è finita male. Dopo un periodo da trainer mi è stata data l’opportunità di gestire una palestra da zero. E quando intendo da zero, intendo che su due piani uno e mezzo erano totalmente vuoti! Ho progettato la palestra come l’avevo in testa pezzo dopo pezzo, investendo ancora prima di esserne presidente, ottimizzando ogni metro quadrato e utilizzando la massima qualità possibile per ogni attrezzo che inserivo, mettendo originalità e idee a non finire. Volevo che mi rappresentasse in maniera completa, non solo che fosse funzionale allo scopo. È stato un lavoro lento e gigantesco ma sono fiero del risultato”.
Capito il tipo? Negli Usa sarebbe un idolo. “La palestra non solo è predisposta per il Powerlifting ma anche per il Calisthenics, Pole dance, pugilato e vari sport di combattimento. Il logo rappresenta la dualità, una sorta di ying e yang tramite due animali di terra che reputo tra i più fantastici e fieri (tigre e orso). Un promemoria che bisogna combattere sempre per ottenere qualcosa”.
Un maestro eccentrico aveva bisogno di discepoli straordinari. Ed ecco che arriva Samantha Peri. “Ho conosciuto Samantha perché voleva dedicarsi alla Pole dance, poi più nel dettaglio allenandola per il potenziamento necessario a questa disciplina. Mi disse che era già stata ex ballerina e campionessa agonista dal 2012 al 2018 di danza acrobatica ma per via di un infortunio aveva smesso”.
Riccobaldi non va nello specifico, si intuisce che dietro il suo abbandono della danza sportiva ci sono state anche incomprensioni con gli allenatori. Samantha soffriva di dolori acuti. “Si portava ancora dietro gli strascichi di allenamenti duri e voleva stare bene. Ricordo le sue prime sedute, faticava a staccare con un kettlebell da 16kg. Però già tra me e me pensavo a quanto era ‘precisa’ nei movimenti che le spiegavo. Per quanto possa sembrare strano, tutti i gesti che richiedono una certa forza richiedono anche una certa sensibilità nell’approccio. La sua salute e la sua forma migliorarono a tal punto che gli proposi di allenarla per puntare a un campionato italiano che vinse con un triplo record di specialità. In pedana i 16kg di stacco diventarono 98kg, ad onta di un peso corporeo di circa 45kg. Questa nostra avventura mi colpì molto e mi diede l’idea per un piccolo cortometraggio che parla di noi in versione romanzata. È un tributo per il lavoro svolto e per le serie difficoltà affrontate (anche di recente). Secondo me una bella pubblicità per il mondo del powerlifting e dello sport in generale. Credo di insegnare dei valori nelle mie sedute. Robe che a volte mi sento il maestro Miyagi di Karate Kid. Però questo funziona sempre e aiuta a sbloccare i limiti che spesso i miei clienti si impongono da soli”. Alla Powerlifting non siamo a ‘Dai la cera, metti la cera’ ma quasi…
“Ci sono degli step che devono essere rispettati se si vuole migliorare davvero. La prima regola è distinguere l’imparare dal fare. Una volta che ci sono basi solide si procede gradualmente fino a ottenere risultati insperati. Qua da noi la media dei clienti diventa davvero forte, sono fiero di loro. Utilizziamo una marea di attrezzi per dare più stimoli diversi e creare sedute divertenti sia per l’amatore che per l’agonista. L’allenamento anche nei corsi di specialità è sempre a 360°, non accetto che uno del corso di calisthenics non mi faccia uno stacco al proprio bodyweight così come non accetto che uno del corso di powerlifting non mi faccia una trazione”.
E tanta fatica spesso è adeguatamente ripagata. Valendosi del contributo di un altro coach pluridiplomato, Sonia Parlanti, la Chiavari Powerlifting ha fatto nel primo anno di attività agonistica cose egregie. Samantha Peri: oro Campionato Italiano Subj con triplo record italiano; Beatrice Palestro: oro Subj e doppio record italiano; Samantha Peri: oro Bertoletti Panca Subj e record italiano. Saliti sul podio anche Aurora Tamburini, Filippo Montepagano, Lorenzo Moggia, Martino Levaggi.
Spalancati i battenti nella fase 3, la lunga quarantena non pare aver frenato gli ardori di coach e allievi. “Il rispetto delle norme di distanziamento e igienizzazione è ferreo, e non poteva non esserlo nella mia palestra – osserva serissimo Riccobaldi – Sono sicuro che usciremo ancora più forti da questa prova”. A certificarlo per i dubbiosi c’è la storia di Samantha che potrebbe adottare come motto quello usato da Federico II di Svevia dopo una sconfitta particolarmente cocente: ‘Ero incudine, diventerò martello’.