[vc_row][vc_column][vc_column_text](r.p.l.) A Chiavari, in questi giorni, un nuovo divieto sta facendo discutere. E ampiamente. Suscitando l’ennesima spaccatura in città tra sostenitori dell’attuale amministrazione e suoi detrattori. Ma, più in generale, questa è una decisione talmente improvvisa e singolare da far andare anche oltre, rispetto alla politica.
Lo scorso 1 ottobre, attraverso l’ordinanza 54/2018, il Comune di Chiavari ha voluto regolamentare l’utilizzo di veicoli a braccia e di carretti nel centro storico, imponendo limitazioni a tutti quelli con ruote rigide in quanto, documento alla mano, rovinerebbero la pavimentazione dei portici e recherebbero disturbo, specie nelle ore notturne, alle persone che vivono nelle abitazioni soprastanti.
Una misura che, si diceva, ha letteralmente spiazzato i lavoratori, in particolare quelli del mercato ortofrutticolo di piazza Mazzini, già rimasti a bocca asciutta qualche mese fa, quando fu aperto il Gulliver di via Gagliardo nonostante le precedenti dichiarazioni dell’assessore Ratto, indirizzate a “cestinare la pratica”.
E’ stato proprio l’assessore al Commercio Gianluca Ratto, commerciante anch’esso, a difendere questa scelta, sulle pagine del quotidiano locale. Poi, la protesta è montata sui social network, in particolare sulla pagina Facebook dei Mugugni del Comune di Chiavari ed è diventata ennesimo terreno di scontro tra maggioranza e opposizione.
Tra un’interrogazione con richiesta di risposta scritta da parte del gruppo Noi di Chiavari e un video comparso sulla pagina di Avanti Chiavari dove gli addetti che spingono i carrelli rumorosi sono stati filmati di nascosto, da dietro le colonne dei portici. Obiettivo: dimostrare la bontà della decisione.
L’ordinanza
Il provvedimento del Comune di Chiavari in merito ai veicoli a braccia dotati di ruote è il numero 54 del 2008. Porta la firma del dirigente del Settore VII Polizia Municipale, Federico Luigi Defranchi Bisso.
Nell’ordinanza, si cita l’articolo 48 del Nuovo Codice della Strada, che “definisce le caratteristiche dei veicoli a braccia la cui circolazione sulle strade comunali può pertanto essere regolamentata, ai sensi degli articoli 6 e 7 dello stesso codice”.
Il Comune, quindi, tende a precisare che si sta muovendo nel solco delle sue facoltà di legiferare. Ci mancherebbe altro. Secondo Palazzo Bianco, “nel centro storico di Chiavari circolano numerosi veicoli a braccia, e tra questi, quelli con ruota rigida hanno creato diversi problemi sia di danneggiamento di alcune parti di sottoportici sia, in particolare, per il forte rumore che gli stessi producono sobbalzando sul selciato stradale nelle ore notturne, in cui vengono utilizzati per il trasporto di merci dai magazzini ubicati nel centro storico sino ai luoghi ove si svolgono le attività commerciali”.
Secondo il Comune, alla luce di questa situazione, si ravvisa “la necessità di regolamentare nel centro storico la circolazione dei veicoli a braccia in modo da trovare un giusto equilibrio tra le esigenze di trasporto degli operatori commerciali e quelle di limitare l’inquinamento acustico nelle ore notturne, nonché per meglio tutelare il patrimonio comunale da anomale usure del selciato”.
Nel testo, si ricorda che “l’istruttoria della presente ordinanza è stata svolta dal Commissario Ettore Stella in qualità di responsabile del procedimento che ne attesta la regolarità amministrativa”.
Si ordina quindi, in tutto il centro storico, “l’utilizzo di veicoli a braccia tipo transpallets o similari (ovvero i carrelli con ruote rigide) solo nel raggio di pochi metri dai veicoli a motore da scaricare”.
Inoltre, è consentito l’utilizzo “di veicoli a braccia per raggiungere magazzini non nelle immediate vicinanze della sede commerciale soltanto se gli stessi siano dotati di ruote con pneumatici a camere d’aria. In ogni caso, è vietato il transito nei sottoportici con veicoli a braccia”.
Palazzo Bianco dispone che l’ordinanza “sia notificata a tutti gli operatori del mercato giornaliero”, e indica “che a carico dei trasgressori sarà proceduto a norma di legge, applicando la sanzione di cui all’articolo 7 comma 14”. Ovvero, tradotto in euro: “Chiunque viola gli altri obblighi, divieti o limitazioni previsti nel presente articolo, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 38 a euro 155”.
L’assessore Ratto e il comandante Bisso
Gianluca Ratto, assessore al Turismo e Commercio della giunta Di Capua, e Federico Luigi Defranchi Bisso, comandante della Polizia Municipale, difendono il provvedimento dalle colonne del quotidiano locale. E’ il 2 ottobre. Bisso parla di mezzi che “rovinano il selciato e, sobbalzando, provocano un forte rumore che disturba il riposo delle persone che vivono nel centro storico. Ci siamo trovati di fronte alla necessità di trovare un equilibrio tra le esigenze di trasporto degli operatori commerciali, quelle di limitare l’inquinamento acustico nelle ore notturne e l’obbligo di tutelare il patrimonio culturale da anomale usure del selciato. Prima di adottare l’ordinanza, abbiamo eseguito controlli, alle prime ore del giorno, sull’intensità del rumore prodotto dai carrelli”.
I commenti di Confesercenti e Ascom
A ruota, sul nuovo provvedimento arrivano le osservazioni di Enrico Castagnone di Confesercenti Tigullio e di Giampaolo Roggero di Ascom. Secondo il primo, “i contenuti dell’ordinanza vanno condivisi. Si tratta di una questione di civiltà e di salvaguardia del patrimonio collettivo. Le aziende che usano carrelli non a norma devono mettersi in regola, magari sfruttando i bandi per ammodernamento”.
Roggero, invece, dà un colpo al cerchio e uno alla botte: “Chi lavora in orari difficili come quelli notturni o mattutini, deve fare attenzione a ridurre il disturbo, ma allo stesso tempo occorre avere un occhio di riguardo per questi esercenti e tutelare il mercato ortofrutticolo, peculiarità e attrattiva di Chiavari”.
Tutti hanno ragione e nessuno ha ragione, insomma. Il fatto importante è che questo provvedimento arrivi dall’assessorato guidato da un collega dei commercianti della piazza, Gianluca Ratto. Che probabilmente ben conosce le difficoltà di portare la propria merce nel caruggio, specie quando questa è in grande quantità. Ratto, alimentarista tra i più noti e stimati a Chiavari, assicura di essersi confrontato con gli operatori, prima di prendere questa decisione.
Le reazioni degli esercenti
Molti commercianti, però, affermano di non averne saputo nulla in precedenza. E di essere stati colti dall’ordinanza senza un minimo di preavviso, né di preparazione.
Tra i più arrabbiati c’è Majid Farah, che così si sfoga: “Io ho un banco di frutta in piazza Mazzini e il magazzino in piazza Paolo Costa (vicino al Monte Rosa) e ammetto che il mio transpallet è quello che fa più rumore di tutti, avendo la tratta più lunga da percorrere. Ma nonostante la mia totale disponibilità a trovare una soluzione funzionale per noi che dobbiamo lavorare ma anche per chi dorme, qualcuno ha pensato bene di esercitare il proprio potere senza nemmeno il tempo di studiare insieme una soluzione per il problema”.
Il commerciante accusa: “Al contrario mi sono state suggerite delle cose che non hanno fatto altro che dimostrare che non sanno nemmeno di cosa stanno parlando. Non hanno idea della fatica fisica per movimentare tutta la merce. L’unica cosa che sanno fare è venire in piazza e comunicare le eventuali sanzioni come se fossimo dei delinquenti. Quando siamo solo lavoratori che cercano di portare la pagnotta a casa onestamente. E la cosa più fastidiosa è che stanno cercando d’incolparci per il degrado in cui si trovano alcuni pezzi del mosaico sotto i portici. Faccio notare a tutti che questo mosaico è malmesso anche sotto i portici dove noi non siamo mai stati neanche a piedi. E invito tutti a farci caso. So anche che la ditta che aveva posato questo mosaico a suo tempo, aveva segnalato tramite lettera la qualità scadente del prodotto fornitogli. Detto ciò personalmente mi ero già attivato per risolvere il problema riguardante il rumore causato dal mio transpallet. E mi auguro che i signori che hanno emesso l’ordinanza facciano altrettanto per risolvere gli altri rumori molto più fastidiosi del mio, anche se ho i miei forti dubbi”.
Farah, che è molto conosciuto in piazza, ha ricevuto nei giorni scorsi parecchi attestati di solidarietà. Anche da altre città d’Italia.
Commenti tra favorevoli e contrari
Alcune riflessioni sono state impietose. Come quella di un cittadino di Firenze: “Io vivo in centro a Firenze ed ogni mattina è tradizione sentire i carrelli che sui sampietrini scricchiolano. Nessuno mai penserebbe di eliminarli o silenziarli. E’ la città che si sveglia e si compone”.
Tanti hanno obiettato che “si va sempre a colpire chi lavora”, mentre altri si sono chiesti “a chi davano tanto fastidio questi rumori” e se non ne producano altrettanti i camion della nettezza urbana.
Dai commenti emerge l’immagine di una Chiavari intollerante su tutto: “Arriveremo a vedere un divieto di risate imposto ai bambini”.
Anche Gabriele Piccolo, un altro commerciante della piazza, è assai perplesso. Esprime il suo pensiero con fermezza, ma anche con grande educazione: “Credo che nessuno di noi, operatori del mercato, sia ignaro del fatto che purtroppo lavoriamo in orari dove la maggior parte delle persone dorme; ma altrettanto non mi/ci ritengo così incivili da sottovalutare questa situazione; sicuramente, e ripeto sicuramente, ci possiamo impegnare di più per far si che il nostro ‘impatto acustico’ sia limitato, e sicuramente il ‘lavoro pesante’ non deve essere una scusa per permetterci di fare tutto il baccano che vogliamo”.
Però, secondo Piccolo, “è assurda un’ordinanza che vieta totalmente l’uso dei transpallet, mezzi che vengono usati sia da noi che dai corrieri, poiché tecnicamente non esiste un mezzo con le stesse caratteristiche che abbia le ruote con camera d’aria; ed è purtroppo l’unico mezzo che ci consente di trasportare grandi quantità di merce in sicurezza e senza ricorrere a mezzi motorizzati tipo furgoni o motocarri, che avrebbero poi il problema di transitare in zone pedonali. Io stesso mi sono informato già anni fa per l’acquisto di transpallet insonorizzati certificati sotto i 60 dB, ma purtroppo nessuno mi garantisce tali prestazioni su di una strada selciata e sconnessa come quelle del nostro centro storico. Quindi su questa limitazione non sono assolutamente d’accordo, trovo fuori luogo certi interventi e spot sui giornali locali e trovo fuori luogo l’invito a ricorrere a finanziamenti per rinnovare il nostro materiale. Qui non si tratta di tirchieria, di essere vecchi e obsoleti o di non voler investire e cambiare, lavoriamo in un centro storico e chi conosce Chiavari sa quanto gli spazi e soprattutto i ‘fondi’ o ‘magazzini’ siano spesso ristretti ed angusti, a volte tante cose non è che non si vogliano fare, non si possono fare”.
L’analisi è completa: “Per quanto riguarda il problema della pavimentazione dei portici, non sono in grado di dare una valutazione poiché non conosco lo stato del lastricato antecedente ai fatti, di sicuro credo che si possa fare a meno di passare sulla pavimentazione. Detto ciò, con tutto il rispetto per chi giustamente deve riposare, troveremo il modo di dare meno disturbo possibile”.
Anche sostenitori accaniti dell’attuale amministrazione, come spesso avvenuto su altri fronti, muovono critiche: “Non avete la minima idea di che lavoro c’è dietro quei banchi per essere pronti prima delle 8. Smettiamola di lamentarci per ogni cosa e lasciamo lavorare la gente”.
L’opposizione presenta interrogazione
Dalla città, la polemica si è subito spostata al livello politico. Il gruppo consiliare Noi di Chiavari ha presentato un’interrogazione a risposta scritta in merito, per conoscere i motivi “di questa singolare scelta, da parte dell’amministrazione comunale”. Nello specifico, i consiglieri chiedono nell’interrogazione: “In quali vie è stato segnalato disagio acustico; copia di eventuali lamentele che siano state ricevute per iscritto; orari del presunto inquinamento acustico; se si sia fatto sopralluogo nei luoghi ed orari stabiliti misurando con il fonometro l’effettivo livello dell’inquinamento acustico e quali livelli abbia raggiunto; copia della richiesta del parere all’Ufficio Ambiente (Sig. Dondero) e relativa risposta; come si sia collegata l’usura dei sottoportici ai carrelli oggetto dell’ordinanza”.
“E’ stato partorito l’ennesimo provvedimento – affermano Roberto Levaggi, Daniela Colombo e Silvia Garibaldi – assolutamente illogico e incomprensibile, che va a danneggiare persone che lavorano onestamente tutti i giorni. Non si capisce bene da che cosa scaturisca l’ennesimo atteggiamento vessatorio da parte di questa maggioranza. Sarebbe ora di dire basta a queste scelte: Di Capua dovrebbe ricordarsi di essere un sindaco, invece si comporta da sceriffo con la stelletta di latta”.
La replica di Avanti Chiavari
Anche il principale partito di maggioranza che appoggia Di Capua ha scelto la via dei social, per replicare alla minoranza. La risposta scritta all’interrogazione arriverà (forse) più avanti. Per adesso, la difesa è rappresentata da un video, postato sulla pagina Facebook di Avanti Chiavari.
La telecamera di un telefonino, nascosta dietro le colonne dei portici, riprende un ragazzo intento a spingere il suo carrello, mentre sta lavorando. Il commento: “Ecco alcuni video che dimostrano il rumore e l’uso che viene fatto dei carrelli non dotati di gomme! Tutti devono lavorare ma un investimento per acquistare un mezzo di trasporto più idoneo all’uso in centro storico, meno rumoroso e dannoso non è un sacrificio insuperabile. Crediamo sia giusto che le contrapposte esigenze dei cittadini vengano valutate e regolate. L’opposizione, priva di idee, cerca di cavalcare il malumore dei pochi che devono adeguare i loro mezzi per migliorare un po’ la città”. In realtà, il malumore è molto ampio, perché molti chiavaresi solidarizzano con i commercianti della piazza e i commenti al post sono tutt’altro che benevoli.
Ma i transpallets dotati di ruote silenziose, a detta dei commercianti, non esistono. E altri mezzi con ruote in gomma non sono adatti per trasportare analoghe quantità di carico. Non è un problema di non voler investire. E’ una rivoluzione vera e propria del modo di lavorare.
Avanti Chiavari e la maggioranza dicono di voler difendere la città. Benissimo. Però la bontà di un provvedimento – se mai esiste – andrebbe difesa con argomenti seri, con rilievi fonometrici alla mano, non con un video di dubbio gusto.
Uno dei commercianti sostiene che le ruote del suo transpallet emettono un rumore intorno ai 40 Decibel. La macchina spazzatrice, che passa più o meno alla stessa ora, ne emette 77. Perché i transpallet vanno fermati e le spazzatrici no? Dove sta la verità?
LE INTERVISTE DI MARISA SPINA A MAJID FARAH E A FEDERICO LUIGI DEFRANCHI BISSO
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