di DANILO SANGUINETI
Uscire indenne dalla morsa è una delle capacità precipue del lottatore. Dominare i pesi invece che esserne schiacciati è il marchio del grande sollevatore di pesi. Alla Chiavari Ring e alla Pesistica Chiavari lo hanno provato in questi mesi, alle prese con la ferrea presa della pandemia, sommata alla presa un po’ meno ferrea seppur inevitabilmente un po’ affaticante dei lavori intrapresi nella loro storica sede, le palestre comprese nel recinto dello stadio Comunale in via Gastaldi.
Sarebbe stato facile rimanere sotto, seppelliti sotto le macerie della rassegnazione. È stato un anno complicatissimo per i due club gloriosi, capofila dell’atletica pesante nel Tigullio. Prima l’esilio per consentire che le palestre venissero aggiornate, i lavori iniziati a giugno 2019, una sospensione a fin di bene, in modo da dotarsi di una struttura finalmente al passo con i tempi.
Poi la sospensione dettata da eventi maligni, l’emergenza sanitaria, i lunghi mesi di lockdown: i lottatori del presidente Stefano Braschi e i pesisti del presidente Luciano Brighenti per tanti mesi, un’intera rotazione delle stagioni, vagavano di qui e di là. Sedi e magazzini di fortuna, tesserati e attività forzatamente ridotti, in alcuni momenti quasi azzerati.
Ora sta per giungere l’autunno del loro apprezzamento. Arriva l’inaugurazione solenne delle ristrutturate palestre. Le quattro case di via Gastaldi, che ospitano moltissimi giovani atleti, sono quelle della Pesistica, della Lotta, del Judo e della Boxe. Il sindaco di Chiavari, Marco Di Capua, lo ha annunciato pochi giorni fa sulla pagina Facebook della sua lista: “Con il rinnovo saranno ancora più fruibili e speriamo che molti ragazzi intraprendano uno di questi sport: judo, lotta, pesistica, pugilato. Concretizziamo gli investimenti nei cosiddetti ‘sport minori’. Dopo anni di degrado, i nostri atleti potranno fruire di un bellissimo spazio per fare sport. È stato anche sistemato adeguatamente l’accesso pedonale con un nuovo ampio marciapiede alberato che consente di accedere anche alla tribuna dello stadio dal parcheggio. Lunedì 14 settembre, alle ore 18, l’inaugurazione”.
Il presidente della Pesistica Brighenti, nella tradizionale compostezza del suo sport, non esulta ma lascia trasparire una soddisfazione senza pari. “Posso solo dire che quando sono entrato e ho rivisto la nostra sede e la nostra palestra così trasformate mi sono tornati in mente i decenni di fatiche e complicazioni trascorsi sotto un tetto che datava agli anni Settanta. Non c’è paragone tra prima e dopo. E dobbiamo essere grati al sindaco e alla sua amministrazione che è intervenuta in maniera fattiva dopo tanto tempo trascorso tra promesse e vaghe assicurazioni”.
Peccato solo che per usufruirne appieno bisognerà attendere la fine dell’emergenza Covid. “In effetti sono mesi complicati. Che fanno seguito a mesi travagliati… Prima il trasloco di macchinari e attrezzature nelle caserme di Caperana e in magazzini. Posso solo ringraziare la disponibilità di autorità militari e del demanio, però capirete che eravamo costretti ad allenarci in condizioni particolari e senza poter fare una gara che fosse una. Poi la lunga operazione per riportare tutto nella palestra di via Gastaldi. Rispetto ai nostri vicini, Lotta, Judo e Boxe, noi avevamo la complicazione dei pesi, non facili da trasportare. Oltre all’operato dei nostri volontari, atleti e tesserati, che hanno passato l’estate avanti indietro tra via Parma e via Gastaldi, c’è voluto un camioncino con gru per sollevare le macchine più pesanti e trasportarle al ‘Comunale’. Adesso passiamo i pomeriggi e pure qualche serata a rimontare tutto. Forse saremo pronti per la festa, forse ritarderemo di qualche giorno ma a questo punto sarà un dettaglio perché avere la casa nuova è una gioia che fa premio su qualsiasi altra considerazione”.
E poi finalmente si tornerà a gareggiare. “Vedremo cosa ci dice la nostra Federazione. Per il momento si fa solo teoria e pratica seguendo il protocollo anti Covid, quindi registro di chi entra, di chi si ferma, quanto si ferma, quando esce. Sanificazione dell’ambiente ogni giorno, pulizia di ogni attrezzo al cambio di utilizzatore. Un iter complicato, ma sappiamo che non esiste altra strada per combattere l’epidemia. E noi, se c’è da combattere, siamo sempre in prima linea”.
Ça va sans dire.