(r.p.l.) L’estate culturale chiavarese si avvia verso la fine. Dopo l’ottima conclusione dell’edizione 2019 del Festival della Parola, la città ha saputo tenere alto il livello dei suoi eventi anche durante i mesi più caldi, con proposte per tutte le età e grandi ospiti di livello nazionale.
Il Comune di Chiavari, su questo fronte molto attivo e in maniera assai positiva, ha saputo instaurare delle buone collaborazioni con interessanti realtà private e con promoter e organizzatori, riuscendo a centrare i mai semplici obiettivi dell’attrattività e della qualità.
Dietro a tutto, ma anche davanti visto che non è mai mancata a un solo appuntamento, c’è la vice sindaco e assessore comunale alla Cultura, Silvia Stanig. La quale, partendo da un’indubbia preparazione umanistica (ha già conseguito una laurea triennale in Conservazione dei Beni Culturali, una specialistica in Storia dell’Arte e Valorizzazione del Patrimonio Artistico, e sta studiando per la terza), è riuscita a portare il suo background di studi dentro l’esperienza politica, mettendo il tutto a frutto, nell’interesse della collettività.
Non è un caso se, per il secondo anno di fila, Chiavari, e in particolare Silvia Stanig, hanno ricevuto il premio Festivalmare per la loro proposta culturale. Nel 2018, fu per la prima edizione di ‘Chiavari in Cosplay’, nel 2019 per la prima edizione del ‘Dionisio Festival’.
È proprio quest’ultima la piacevole novità di quest’estate: sei serate di grandi spettacoli in riva al mare (nella splendida cornice di piazza dei Pescatori), con ospiti del calibro – tra gli altri – di Gabriele Lavia, Monica Guerritore, Michele Placido e Alessandro Preziosi, che hanno richiamato migliaia di persone.
“La nostra stima – afferma Stanig – è di oltre seimila persone, nell’arco delle sei serate. Noi abbiamo, infatti, collocato in piazza circa cinquecento sedie. Ma altrettante persone erano a seguire in piedi, durante ogni rappresentazione. Sono numeri importanti, che ci fanno piacere e che ci danno la spinta per riconfermare questa manifestazione, anche per il prossimo anno”.
Stanig ha ritirato il premio Festivalmare l’altra sera in piazza San Siro, a Sanremo: “Sono orgogliosa per Chiavari, perché è il secondo anno di fila. Il Dionisio Festival è stata un’esperienza meravigliosa, che non dimenticherò, come del resto la collaborazione con Davide Paganini: abbiamo dato vita a un progetto condiviso, che si è rivelato vincente. Si sono avvicendati sul nostro palco grandissimi interpreti che hanno portato a Chiavari il vero teatro e il pubblico ha immediatamente riconosciuto il valore dell’iniziativa. Inoltre, sono davvero orgogliosa del Premio Cultura – Dionisio Festival di Chiavari, che abbiamo abbinato al Festival per premiare gli artisti che più hanno dimostrato di farsi veicolo culturale in Italia e nel mondo: lo hanno ricevuto Lavia e Placido, e si trattava di una scultura realizzata appositamente dal nostro artista Andrea Copello, orgoglio del Levante. Associare il nome di Chiavari al valore della cultura in modo concreto credo sia davvero prestigioso. Vincere per il secondo anno consecutivo il premio Festivalmare di Sanremo è stata davvero una gioia, a coronamento di tutto questo: segnale che stiamo andando nella direzione giusta, conferma che c’è ancora spazio per le idee, la creatività e la progettualità. La sfida costante, infatti, è quella di alzare l’asticella e di rilanciare la nostra città in chiave culturale, cercando di attrarre quante più persone possibili e proponendo eventi e occasioni di grande qualità: non è facile, costa lavoro e impegno, ma è possibile e le soddisfazioni non mancano”.
La collaborazione tra pubblico e privato è stata fruttuosa. Lo conferma Davide Paganini, che del Dionisio Festival è direttore artistico: “Con questo riconoscimento si chiude con grande soddisfazione, felicità e anche un po’ di malinconia, un percorso iniziato e condiviso insieme all’amministrazione. L’obiettivo è stato centrato, ovvero proporre un contenitore culturale sempre più importante e variegato in grado di soddisfare più palati, per affiancarsi ai grandi festival di carattere nazionale”.

Oltre al Dionisio, l’altro festival premiato quest’anno, nell’ambito della kermesse ideata dal quotidiano ‘La Stampa’ e che si avvale storicamente di una giuria assai qualificata, è quello internazionale dei Balletti di Nervi. Tanto per capire di che qualità si stia parlando.
“Di sicuro – osserva la vice sindaco di Chiavari – il Dionisio Festival è stata la manifestazione di punta della nostra estate. Un evento che vorremmo diventasse ciclico, come ormai è il Festival della Parola. Ma in giugno, luglio e agosto abbiamo saputo offrire pure molto altro, e per i vari gusti”.
Come non citare, ad esempio, i due concerti all’alba, entrambi eseguiti dagli orchestrali del Teatro Carlo Felice ed entrambi assai partecipati: “Abbiamo ricevuto molte mail, nei mesi scorsi. Così, insieme al sindaco, abbiamo pensato di raddoppiare le date, rispetto al 2018. Anche su questo fronte andremo avanti”.
Pure la rassegna cinematografica alla Colmata, a cura del Circolo Culturale Lamaca Gioconda, è cresciuta: “Si era partiti con quattro serate, poi ne è stata aggiunta una quinta. Anche qui, centinaia di spettatori hanno seguito le proiezioni. È segno che a Chiavari c’è voglia di cultura, di vedere belle cose. Accontentare tutti è sempre difficile, ma sul concetto di alzare l’asticella tengo molto, perché dev’essere la nostra sfida quotidiana”.
Un obiettivo che s’insegue anche per la seconda edizione di ‘Chiavari in Cosplay’: quest’anno ci si sposta a settembre, dal 20 al 22: “Anche questa rassegna, partita nel 2018, è cresciuta ulteriormente. Per l’organizzazione, ci siamo affidati ad Andrea Lucchi, che è anche uno degli organizzatori di Lucca Comics e di altre prestigiose iniziative in giro per l’Italia. Questi tre giorni richiameranno molte persone anche da fuori, soprattutto giovani. Tutta la città sarà interessata”.
Sempre in questi giorni, parte la rassegna di teatro dialettale dell’associazione O Castello: “Un ciclo che il Comune da sempre patrocina e che vogliamo mantenere, anche coinvolgendo sempre di più i ragazzi delle scuole, perché il dialetto resista e venga tramandato alle future generazioni. Per questo ho proposto, accanto alle tradizionali commedie, di affiancare pure spettacoli comici, in modo da attirare altre fasce di spettatori”.
L’avere una persona che, dentro Palazzo Bianco, si occupa in maniera specifica di cultura è essenziale. Spesso, infatti, specie nelle piccole amministrazioni, questa delega viene assorbita insieme a molte altre. Il risultato è di una brodaglia annacquata, non solo a livello di incarichi, ma pure di risultanze finali. Non così a Chiavari. Con queste basi, alzare l’asticella è possibile, ben al di là delle dichiarazioni d’intenti.