di DANILO SANGUINETI
Ci sarà una ragione se gli Egizi scelsero come precipui attributi della dea dal volto di gatto Bastet la bellezza e l’agilità, associandola al lato femminino dell’umanità e venerandola come protettrice del focolare e delle nascite, mentre riservarono alla divinità con la testa di canide (c’è chi dice di sciacallo ma sempre lì siamo), Anubi, il meno luminoso incarico di accompagnare i defunti nel mondo dei morti.
In un mondo nel quale le ideologie contano sempre meno dividersi in gattari o canari resta, assieme alla casacca calcistica, l’unica possibilità di raggrupparsi. C’è tutta una vasta letteratura per l’ampio settore che ruota intorno alle razze selezionate di cani. L’araldica su segugi e altri nobili tipi canini ha raggiunto vertici pari se non superiori a quella dedicata ai bipedi che rincorrono i quarti di nobiltà. Quella gattesca è forse più giovane, sicuramente non meno complessa: una volta che ci si addentra nella foresta dei rami genealogici si fatica ad uscirne. Un dato da non trascurare perché la pet economy è una realtà che ha un impatto non indifferente sui bilanci delle famiglie; la fotografia più recente fatta dalle società di ricerca non lascia dubbio alcuno: quasi in ogni casa ormai c’è almeno un compagno peloso o pennuto, e in questo ambito la popolazione felina detiene la maggioranza relativa. Presupposti che appaiono ottimi per avviare un allevamento di gatti pregiati.
Tra essi c’è un marchio che ha acquisito più prestigio, quello dei Maine Coon. Nel Tigullio c’è chi si è mosso con largo anticipo. Una preveggenza scaturita dal sentimento più che dal calcolo come si comprende immediatamente quando si incontra Iside Caria, titolare di Chats de Lune, allevamento amatoriale a Rapallo in viale Milano 79a (la via tra il torrente e lo stadio Macera). Il corto circuito tra nome dell’azienda, nome della titolare e il materiale trattato è di raffinata fattura: Iside era la dea egizia della fertilità, associata a Bastet e al cielo notturno, quindi collegata al gatto da una parte e al satellite della Terra dall’altra. I Gatti della Luna sono i Maine Coon, razza naturale a pelo semilungo. Letteralmente sono I procioni del Maine perché trovati dai coloni inglesi nelle foreste dello stato del Nord Est americano vennero scambiati per orsetti lavatori, in inglese ‘Raccoon’. Di taglia grande e un pelo meraviglioso, con una coda ampia, lunga e folta.
Iside ne è una profonda conoscitrice: “È una razza speciale. Il Maine Coon è un gatto di stazza molto grande tanto che è detto anche il gatto-cane avendo delle particolarità in comune con l’altra famiglia di quadrupedi domestici: innanzitutto sono molto attaccati al padrone e amano molto il gioco del riporto, se date loro una pallina sono capaci di portarla davanti all’infinito. Hanno bisogno di attenzioni, sono sempre presenti nella vita della di casa, hanno assolutamente bisogno di interagire. In più sono molto attivi, sono tra i gatti che dormono di meno”.
Sorprendente l’oggetto dell’allevamento, altrettanto spiazzanti i due proprietari di esso. Iside confessa: “Io nasco come amante dei cani. Nella nostra casa di Rapallo avevo due fedeli segugi che adoravo. Il mio compagno, che si chiama Felix – e vi prego di credere che non lo ha fatto apposta, anche se tutti quando conoscono la storia scattano con il trito nomen omen – invece era un gattofilo puro e avrebbe voluto provare a mettere assieme cani e gatti. Io temevo il conflitto, allora lui scovò questo breed e mi convinse a prenderne uno, una gattina. L’incontro e la convivenza andarono via lisci, i tre erano in totale armonia”.
In poco tempo la intrusa si trasforma in una famiglia con discendenza. “Cinque anni fa decidemmo di partire con l’allevamento. La prima cucciolata venne data ad amici, volevamo avere delle sicurezze sulle mani alle quali affidavamo i nostri piccolini. In progressione è nata la pagina Facebook e il sito (pensato e ideato da Felix) per farci conoscere e allargare la cerchia dei potenziali affidatari. La voce si è diffusa. Le persone hanno apprezzato la nostra serietà, hanno capito come lavoravamo, e sono venute a cercarci da ogni parte. Abbiamo ceduto dei gatti anche a Rimini, Bergamo, Bolzano, addirittura Lecce. Unica controindicazione che per destinazioni così distanti non possiamo fare l’incontro che sempre chiediamo per conoscere le reali motivazioni degli acquirenti, sapere dove li porteranno. Per esempio è importante capire quanto spazio avranno a disposizione: noi li lasciamo andare dopo che sono stati svezzati dalla mamma, hanno fatto i vaccini e avuto le cure necessarie nell’infanzia. I Maine Coon possono anche stare benissimo in un appartamento, si adattano, è chiaro che se potranno uscire si abitueranno a questo stile di vita e non potranno più tornare indietro, inoltre saranno esposti ai pericoli e alle malattie che possono contrarre solo nel mondo esterno”.
Quello che Iside non può dire esplicitamente che l’addestramento dei padroni richiederebbe maggior tempo e sicuramente maggiore pazienza che quello impiegato per i cuccioli. “Alcuni concetti di base: il gatto vive l’ingresso in una casa come una ammissione a essere parte integrante della famiglia. Amano stare in braccio, amano le coccole. Poi, è ovvio, ogni gatto ha anche il suo carattere, quindi magari può capitarti quello un pochino più schivo, ma generalmente non è così: noi abbiamo degli esemplari che amano stare sulle tue spalle, cioè ti fanno proprio da sciarpa. Poi c’è la questione insegnamento: nei primi tre mesi imparano tutto ciò che devono imparare dalla mamma. Il resto deve farlo il suo amico umano tenendo presente che il gatto è abitudinario e tende a dormire più di giorno che di notte. Se vi sveglia alle 5 perché ha fame o vuole essere accontentato, poi continuerà a farlo alle stesse ore”.
Si comprende perché Iside e Felix preferiscono incontrare di persona i clienti. “Per questo preferiamo che rimangano vicini, per qualunque problema siamo pronti a intervenire. Durante i mesi della pandemia abbiamo sofferto di non poterlo fare, abbiamo rimediato con tante telefonate, messaggi, videoconferenze. È anche vero che in quel periodo abbiamo avuto il boom di richieste. Si era riscoperto l’importanza di un compagno tra le mura di casa. Poi sono arrivati due anni più complicati, oggi molte famiglie prima di affrontare la spesa ci pensano due volte: e non sto parlando del costo iniziale, ma quello del mantenimento e delle cure al gatto. Parliamo di 100-150 euro al mese per esemplare. E le possibilità di detrazioni sulle tasse o di contributi è francamente poca cosa”.
Per questi motivi il consiglio della Chats de Lune è di pensarci bene sopra prima di prendersi quello che è a tutti gli effetti un impegno serio. “Ecco che conoscerci diventa fondamentale. Chiedo a chiunque sia interessato di guardare il sito o la pagina FB. www.chatsdelune.com. La maniera migliore per evitare incomprensioni e imbarazzi”.
Iside potrebbe raccontare decine di episodi sconcertanti, ne sceglie due: “Una signora, facoltosa, che tre anni fa prese un gatto e nonostante le nostre raccomandazioni in questo periodo non lo ha mai fatto visitare. Oggi che è ammalato ci ha detto di volercelo restituire perché rotto, come se fosse una cosa in garanzia. C’è stato anche chi lo ha voluto portare a spasso con la pettorina, come se fosse un Husky o un Levriero. Naturalmente il gatto ha preso l’abitudine e da quel momento pretendeva sempre di uscire alla stessa ora e con qualsiasi meteo”.
Un sospiro e poi un’ultima riflessione. “Chi pensa ‘ho preso il gatto che disturba meno del cane’ sbaglia due volte. È una cosa diversa rispetto al cane, ma è sempre un impegno. È sempre una parte della famiglia che ha bisogno e che non ha 9 vite come generalmente si crede”. Cose che dice forse contro il suo interesse. Iside alza le spalle: “Questa attività non porta guadagno anzi, la nostra è pura passione. Il costo dei cuccioli ammortizza una parte delle spese ma non tutte. Infatti entrambi lavoriamo per poter mantenere questo castello. Siamo ampiamente ripagati dall’amore che questi bimbi pelosi ci donano, e per quanto sia doloroso vederli andar via nelle nuove famiglie ci rende orgogliosi portare fusa nelle loro case”.
Inequivocabile dichiarazione di intenti che cancella sul nascere una possibile guerra di religione tra canari e gattari. E che invoglia a fare un giro in viale Milano a Rapallo, se non fosse altro per ammirare questi splendidi esemplari. Sono elitari e snob persino i randagi, figuriamoci questi che appartengono all’aristocrazia gattesca. Intelligenti e coccolosi ma non mielosi ti affiancano senza asfissiarti, sono il partner che qualsiasi individuo senziente dovrebbe gradire. Hanno più zampe e meno paturnie di certi bipedi, hanno meno pretese e più empatia di certi altri bipedi. E non tirate fuori il fatto che non si esprimono a parole o che non sono sapiens sapiens. E il primo che li etichetta come semplici bestie che sia condannato a vagare per l’eternità con un tronista di Maria De Filippi come unica compagnia.