di ALBERTO BRUZZONE
Cento anni fa, esattamente il 17 settembre del 1921, nasceva Aldo ‘Bisagno’ Gastaldi, ovvero colui che è considerato il partigiano più celebre di tutti i tempi. È una ricorrenza che non poteva passare inosservata e che è al centro di moltissime iniziative in questi giorni.
‘Bisagno’ non solo è stato eccezionale in vita, ma è ancora eccezionale pur non vivendo più, se è vero com’è vero che l’Anpi di Chiavari e il Coordinamento Anpi Tigullio e Golfo Paradiso sono riusciti a riunire, nel suo nome, ben quattro religioni e i relativi rappresentanti: cattolici, ebrei, musulmani ed evangelici.
Tutti loro, infatti, sono all’interno del comitato promotore per le celebrazioni dedicate a ‘Bisagno’, voluto dalla presidente dell’Anpi Chiavari, Maria Grazia Daniele, e portato avanti con grande entusiasmo da tutti gli aderenti. Le celebrazioni in onore di ‘Bisagno’ sono cominciate qualche settimana fa, ma proprio venerdì 17 settembre vivranno il loro culmine, nel ciclo di iniziative intitolato ‘La scelta di Bisagno’.
“Questa volta – racconta Maria Grazia Daniele – abbiamo coinvolto tutte le Anpi del territorio, riuscendo a centrare un primo e importante obiettivo. Siamo partiti con le celebrazioni e con gli eventi a Caperana, poi abbiamo proseguito con un interessante dialogo tra Giorgio ‘Getto’ Viarengo e Luca Borzani, quindi c’è stata la Santa Messa in Cattedrale, dove il vescovo, Gianpio Devasini, ha ricordato la figura del partigiano attraverso toccanti parole”.
Venerdì ci saranno appuntamenti sia al mattino che al pomeriggio: alle 10, nel comune di San Colombano Certenoli, per la precisione a Cichero, ecco il ritorno al Casone dello Stecca, ovvero quel luogo che rappresenta l’inizio della lotta di Liberazione nel nostro territorio, con un ruolo decisivo ricoperto appunto da Aldo ‘Bisagno’ Gastaldi.
“Alle 16, quindi – prosegue Maria Grazia Daniele – in piazza Fenice a Chiavari verrà collocata una bacheca che ricorda la lapide, posta alle spalle di piazza Fenice e restaurata dal Comune, che ricorda il luogo dove ‘Bisagno’ nascose le armi nel 1943. Qui è prevista la deposizione della corona da parte del Comune di Chiavari. Infine, alle 17,30 nei Giardini di Palazzo Rocca, oppure nel Chiostro della Filarmonica di Chiavari in caso di pioggia, Anpi Chiavari e amministrazione comunale organizzano ‘Buon compleanno, comandante!’: letture della storia di ‘Bisagno’ e della Resistenza a cura degli studenti degli istituti superiori di Chiavari, ma parteciperanno anche la Filarmonica di Chiavari, diretta dal maestro Danilo Marchello, e il coro di voci bianche ‘Piccole donne’ diretto da Sara Nastos, quest’ultimo a cura dell’Associazione Culturale Tigullio Eventi. È il nostro modo di coinvolgere le nuove generazioni, perché spetterà a loro il compito di tramandare queste vicende”.
Maria Grazia Daniele e l’Anpi di Chiavari hanno lavorato con grande impegno. Del comitato promotore fanno parte: rappresentanti delle chiese Cattolica, Evangelica Battista, Ebraica e della Comunità Musulmana, Anpi Provinciale, Società Economica di Chiavari, CAI Chiavari, Istituti Scolastici, Azione Cattolica,Associazione Entella nel cuore, i segretari di Cgil, Cisl, Uil, Ilsrec (ovvero l’Istituto Storico della Resistenza in Liguria). “Abbiamo anche realizzato, a cura del Coordinamento Anpi Tigullio e Golfo Paradiso, grazie a Matteo Brugnoli e Getto Viarengo, le mappe dei partigiani, che presenteremo proprio venerdì. Lungo i sentieri, poi, sono indicati i vari luoghi dei partigiani e un apposito Qr Code consentirà di venire a conoscenza di tutta la storia che c’è dietro”.
L’ingresso alle varie iniziative è libero, ma previo controllo del Green Pass. Aldo ‘Bisagno’ Gastaldi era nato il 17 settembre del 1921 a Genova Rivarolo, in Valpolcevera, primo di cinque figli di Paolo Gastaldi e Maria Lunetti. Nel 1939 si diploma perito elettrotecnico e viene assunto alla San Giorgio di Sestri Ponente, ma contemporaneamente segue i corsi universitari alla facoltà di Economia e Commercio. Nel ’41 è chiamato alle armi e destinato prima a Casale, poi a Pavia. Il 15 agosto ’42 è trasferito alla Scuola Telecomunicazioni delle caserme di Caperana, a Chiavari, con il grado di sottotenente del Genio. Con lui c’è anche un altro genovese, Giacomo Buranello, antifascista comunista che, finito il corso ufficiali, viene inviato alla stessa caserma e in ottobre verrà poi arrestato.
L’8 settembre ’43, nello sbandamento generale seguito all’armistizio, Gastaldi viene avvisato che i tedeschi stanno per impossessarsi della caserma di Caperana. Lascia liberi i suoi sottoposti, ma diversi decidono di seguirlo: nel pomeriggio nasconde le armi del suo plotone, perché non finiscano in mano tedesca, ai piedi della torretta che sta alle spalle di piazza Fenice, a Chiavari.
È il primo atto di Resistenza: la scelta, decisiva, di quello che sarebbe diventato il Comandante ‘Bisagno’, una leggenda della lotta di Liberazione. Gastaldi decide di prendere la via dei monti. Un casone alle falde del Ramaceto, in località Gnorecco, in Val Cichero, messo a disposizione da un contadino-calzolaio – Giovanni Battista Reggio, detto ‘u Stecca’ – viene individuato da Aldo Gastaldi, Giovanni Serbandini Bini e G.B. Marzo Canepa come primo rifugio e base operativa della ‘banda Cichero’, che diventerà poi brigata e quindi divisione, una delle formazioni partigiane più importanti della Resistenza. Oggi più che mai è importante non perdere questi ricordi.