di ALBERTO BRUZZONE
Comunque andranno a finire, le prossime elezioni amministrative a Lavagna, in programma domenica 26 maggio, saranno un fatto storico. Perché la città, dopo quasi tre anni di commissariamento, dopo un periodo assai buio, dopo un’immagine mediatica non certo positiva (a seguito dell’inchiesta ‘I Conti di Lavagna’ per presunte infiltrazioni mafiose dentro la pubblica amministrazione), prova realmente e fattivamente a voltare pagina. A salutare la burocrazia della struttura commissariale, la freddezza dei numeri e dei conti, la rigidità del bilancio, per avviare un nuovo percorso fatto di una fiera (e tanto agognata) partecipazione cittadina, di un franco dibattito politico, di un sano e onesto confronto.
Al netto dell’ultima mazzata arrivata proprio ieri: le sezioni riunite della Corte dei Conti, a Roma, hanno seguito la stessa linea della sezione di Genova, respingendo, anche nel ricorso, il piano di riequlibrio finanziario presentato da Palazzo Franzoni per far fronte all’indebitamento pregresso. Adesso, dunque, la stessa Corte dei Conti nominerà una commissione che amministri la gestione di tutto il debito pregresso, prevedendo vendita di patrimonio e riduzione del personale ma anche mantenendo, obbligatoriamente, le tasse al massimo per i cittadini. Nel frattempo, al sindaco rimarrà l’amministrazione corrente.
C’è comunque tanta voglia di ripartire, di ricostruire dopo le macerie, di rialzarsi e chiudersi alle spalle il peggio. Sono cinque i candidati in lizza: Laura Corsi, Daniele Di Martino, Andrea Giorgi, Gian Alberto Mangiante e Guido Stefani (in ordine alfabetico). Quattro uomini, una sola donna, le più svariate esperienze e professionalità. Con un unico denominatore: l’impegno, la voglia di rimboccarsi le maniche e di lavorare seriamente, alacremente, con profonda convinzione, a servizio della propria città.
Tutto si deciderà al primo turno. Essendo Lavagna al di sotto dei quindicimila abitanti, infatti, non vi sarà alcun ballottaggio. Gli ultimi quarantacinque giorni di campagna elettorale sono naturalmente i più intensi: gli incontri si moltiplicano, il livello della dialettica sale, idee, proposte e programmi si avvicendano. ‘Piazza Levante’ ha rivolto ad alcune delle principali realtà associative cittadine la medesima domanda: che cosa chiedete al futuro primo cittadino? Quali sogni? Quali prospettive? Quali azioni concrete? Tutti gli intervistati hanno risposto volentieri, lasciando intendere non solo il grande interesse che c’è intorno a questa tornata elettorale, ma anche quanto la politica attiva, nella città dei Fieschi, sia mancata, quanto sia stato difficile vivere senza sindaco, mettersi in contatto con i commissari, avere un dialogo attivo. Ben venga una nuova amministrazione.
Massimiliano Marrè, storico commerciante della zona, è il vicepresidente del Civ – Centro Storico di Lavagna, che raduna poco meno di centoquaranta associati: “Anzitutto – afferma – al futuro sindaco chiediamo di mettere a punto un piano del commercio con regole chiare e precise, ma soprattutto comprensibili, su cosa si possa fare e cosa non si possa fare in città. Mi riferisco a materie come le nuove attività, le tende, i dehors, le verande, il posizionamento dei condizionatori, l’utilizzo del suolo pubblico, le varie manifestazioni. Una semplificazione è già iniziata ed è in atto, chiediamo che venga condotta a termine, a beneficio non solo delle attività commerciali, ma anche di tutta la città. Un posto con le piazze e le vie in ordine, con il verde pubblico curato va a vantaggio di tutti, non solamente di chi ci lavora”. Inoltre, va tenuta ben presente la vocazione turistica di Lavagna: “È l’unica vocazione economica di un certo livello – prosegue Marrè – Bisogna studiare il modo di destagionalizzare sempre di più, anche attraverso eventi di tipo sportivo e gastronomico. Un altro punto nodale è valorizzare ulteriormente la nostra stupenda collina di Santa Giulia, attraverso percorsi nei sentieri e ciclabili. Sul fronte mare, vanno messe a punto delle protezioni adeguate, perché il turismo balneare è la nostra prima ricchezza. Se funziona quello, funziona molto bene la città in generale. E ne godiamo tutti, anche dal punto di vista commerciale”. Rimboccarsi le maniche è l’imperativo. Conta più dei nomi e delle facce, questa volta.
Marilena Vittori, commerciante anche lei, è la presidente dell’Associazione Culturale L’Agorà di Lavagna, che organizza moltissimi eventi e che raduna oltre cento soci: “Ci aspettiamo – confida – che la futura amministrazione sappia tenere nel giusto conto non soltanto noi, ma un po’ tutta la vita associativa della città. Siamo persone che s’impegnano a promuovere Lavagna, a renderla viva e vitale, quasi sempre con le sole nostre energie e soprattutto con le uniche nostre risorse economiche e quelle dei nostri soci. Facciamo parecchi sacrifici, spesso è tutto molto faticoso. Mi auguro che Palazzo Franzoni non solo voglia coinvolgerci, ma anche darci qualche aiuto di tipo economico, un po’ come succede alle altre associazioni che operano nelle città vicine”.
Il modello sono Chiavari e Sestri Levante, le cui amministrazioni, indipendentemente dalle persone o dal colore politico, non hanno mai mancato di appoggiare chi fa della cultura e del sociale nelle rispettive città. Ad Agorà interessa poi, altre alle iniziative culturali, anche un importante progetto di inclusione sociale: “Tempo fa – ricorda Marilena Vittori – ci eravamo attivati, insieme all’associazione Noi Handiamo di Sestri Levante, per avere anche a Lavagna una spiaggia accessibile a tutti, comprese quindi le persone con disabilità di tipo motorio. Siamo arrivati a buon punto. Ora chiediamo che chiunque arrivi possa portare avanti questo progetto per rendere la spiaggia ancor più accessibile. In questi anni abbiamo fatto molta fatica: tanta burocrazia, l’amministrazione concepita come distante, perché impegnata sulle complesse partite dei conti pubblici. Ora speriamo di poter tornare ad avere un rapporto più diretto con chi governerà”.
Il futuro sindaco si troverà subito a dover affrontare una questione assai urgente e non rimandabile: l’organizzazione dell’edizione 2019 della Torta dei Fieschi, tradizionalmente l’evento più affollato e importante non solo dell’estate, ma di tutti i dodici mesi lavagnesi. Una ricorrenza che non si può saltare né perdere: sarebbe un danno enorme, e non solo per l’immagine.
Raffaella Albino, priore reggente dei Sestieri di Lavagna, che fornisce il supporto operativo al Comune di Lavagna (organizzatore ufficiale della kermesse), spiega: “È importante che le problematiche relative alla Torta dei Fieschi siano affrontate con rapidità. L’anno scorso l’evento fu finanziato attraverso una parte delle entrate della Tassa di soggiorno. Questa volta sembra che non sarà possibile. Noi chiediamo al sindaco e alla futura giunta di poter collaborare in modo costruttivo. Rinnovando quella sinergia tra Sestieri e Palazzo Franzoni che ha sempre permesso una buona riuscita della festa. Ma non vorremmo dover arrivare tutti gli anni con il fiatone. Speriamo di poter lavorare in comunione d’intenti, anche perché, mi è caro sottolinearlo, remiamo tutti dalla stessa parte”.
Con i remi in mare c’è pure il Comitato Pro Lavagna, formato da numerosi albergatori, operatori balneari, ristoratori, commercianti e dall’Associazione Pietre Parlanti, che si occupa della cura e della pulizia dei sentieri sulle alture del Comune. Il gruppo ha già ottenuto un importantissimo risultato: anche per la stagione 2019, come già per quella 2018, sino al prossimo 30 settembre sarà operativo l’Ufficio Iat per informazioni e accoglienza turistica. Il servizio è stato affidato per l’estate a Mediaterraneo Servizi, tramite una quota dei proventi dell’imposta di soggiorno.
Il Comune di Lavagna, con delibera di giunta, ha stanziato un contributo economico di ventimila euro a favore dell’Unione dei Gruppi Albergatori del Levante – Gruppo di Lavagna e Cavi per l’apertura e la gestione dello sportello di informazione ed accoglienza turistica, concedendo in uso gratuito i locali sede dello Iat. Gli albergatori, dal canto loro, hanno attuato una convenzione con Mediaterraneo Servizi per l’apertura dell’ufficio, che sarà disponibile quattro giorni alla settimana fino a fine maggio e sette giorni su sette dal primo giugno al 30 settembre. Mediaterraneo Servizi, inoltre, provvederà all’aggiornamento tecnologico, restyling grafico, gestione operativa del portale web turismolavagna.it con contestuale apertura e gestione di pagine social collegate (Facebook e Instagram) per il periodo di gestione. Il punto informativo assicurerà i servizi relativi alla prima accoglienza al turista, fornendo materiale promozionale anche in lingua straniera e informazioni sull’organizzazione di servizi e manifestazioni, sull’offerta ricettiva e di ristorazione.
Pro Lavagna intende proseguire su questa strada. Per questo, il presidente Roberto Franchini ha realizzato un ricchissimo documento di quattro pagine, a nome dei vari associati. Le ‘Idee per un programma di sviluppo turistico del Comune di Lavagna’ sono state recapitate ai vari candidati sindaco.
Secondo Pro Lavagna, “il turismo ha rappresentato e sempre rappresenterà una, se non l’unica, delle attività strategiche per lo sviluppo economico di Lavagna. Questo si dovrà caratterizzare per qualità, con un’offerta di servizi tesi a valorizzare l’alto interesse ambientale, paesaggistico e la qualità urbana, proponendo: costa ed entroterra, tradizioni, cultura e territorio, in un sistema integrato che coinvolga ricettività, ristorazione, servizi turistici, rete commerciale, attività culturali, ludiche, artigianali e agricole tipiche, turismo rurale. Un turismo rispettoso della cultura, delle tradizioni e dei luoghi della città”.
Ecco quindi sedici proposte assai mirate: “Destagionalizzazione; incremento e stabilizzazione occupazionale; sviluppo di professionalità per una maggiore cultura dell’accoglienza; sviluppo di un importante indotto di servizi; potenziare l’offerta di eventi culturali e sportivi; consolidare l’obiettivo delle Bandiere Blu e della certificazione ambientale; continuo miglioramento della qualità urbana; sostegno all’imprenditoria turistica; occasioni di sviluppo nel settore del terziario ‘avanzato’; tutela di attività tipiche del nostro territorio, come pesca e agricoltura; raggiungimento di una migliore qualità urbana anche in termini di servizi sociali; nuovo piano urbano del traffico che preveda pedonalizzazioni e mobilità alternative; regolamentazione della sosta nei centri storici e parcheggi di cintura; realizzazione di piste ciclabili; miglioramento dell’arredo urbano; pulizia della città e delle frazioni”. Quindi viene indicata tutta una serie di azioni da intraprendere nell’immediato. Un vademecum puntuale.
C’è bisogno di venire incontro ai cittadini. A questo giro vincerà chi saprà far di conto, ma anche chi saprà ascoltare. Intanto, già domenica 26 maggio, nel momento in cui migliaia di schede cadranno dentro alle urne, avrà già vinto un’intera città.