di DANILO SANGUINETI
Quando si vuole comprendere che cosa rappresenti una maglia azzurra e che cos’è il vero amor di bandiera si può andare a chiederlo a Carlotta Malara, portiere del Bogliasco che ad inizio marzo si è guadagnata la convocazione nella nazionale femminile, l’una volta imbattibile Setterosa ed ancora oggi tra le più forti squadre al mondo, sebbene non sia riuscita a qualificarsi per le Olimpiadi di Tokyo 2021.
Agli albori del nuovo quadriennio che per le azzurre comincia… adesso – proprio perché non possono partecipare al torneo olimpico – il nuovo selezionatore e cittì Carlo Silipo ha optato per un drastico rinnovamento del gruppo, inserendo moltissime giovani. Tra di esse anche il giovane difensore dei pali biancoazzurri.
Appena appreso che era nella lista delle convocate per il raduno di marzo nel centro federale di Ostia, Carlotta Malara, ventidue anni, estremo difensore della prima squadra bogliaschina che milita nella serie A1 femminile è scoppiata in un pianto a dirotto. Per una lunga tradizione familiare – è cugina di Paolo Malara, da atleta nazionale e campione d’Italia e d’Europa, da allenatore alla guida dell’Italia, della Francia e di alcuni prestigiosi club in giro per il mondo – per amore radicato ha vissuto il raggiungimento di questo traguardo come un momento di felicità pura.
Ed è significativo che abbia appreso di ‘avercela fatta’ tramite il sistema di messaggistica più in voga del momento, WhatsApp. Dalla busta al trillo della notifica sul cellulare. Si aggiornano i mezzi di comunicazione, per fortuna che l’emozione resta invariata.
La modalità con la quale la notizia è stata recepita dice molto della protagonista. “In realtà più che con messaggio vero e proprio sono venuta a conoscenza della convocazione quando ho visto che il mio numero era stato inserito all’interno del gruppo Whatsapp del Setterosa. Per qualche secondo non ho capito bene cosa stesse accadendo. Ho pensato a un errore o a uno scherzo. E mentre cercavo di riacquistare un po’ di lucidità sullo schermo dello smartphone è arrivata la conferma: ero stata convocata per il collegiale ad Ostia”.
A quel punto sono affiorati i suoi 22 anni e la passione per il suo sport. “Sono scoppiata a piangere come una matta. Non riuscivo più a fermarmi. Piangevo e singhiozzavo. Non ero neppure in grado di rispondere al messaggio. Solo quando mi sono finalmente un po’ calmata ho avvertito mia mamma e il mio fidanzato Federico. E lì giù di nuovo a piangere…”.
Carlotta il ‘total azure’ lo aveva già indossato: “Avevo partecipato ad un collegiale con l’Under 19 e poi avevo vinto l’argento con la Nazionale Universitaria nel 2019. È chiaro che questa convocazione ha tutto un altro valore. È il segnale che ciò che sto facendo è fatto bene. E che non posso fermarmi proprio ora. Questo per me deve essere un punto di partenza: se sono stata chiamata è per quello che ho fatto vedere sino a oggi, adesso comincia il grosso del lavoro”.
Forse con ancora maggiori difficoltà e avversari più insidiosi da superare. “Vivo un sogno e assieme sto combattendo con l’ansia che mi salendo. Giorno dopo giorno mi chiedo se sarò all’altezza della sfida. Per fortuna sono convinta di riuscire a trasformare la tensione in energia positiva per permettermi di dare il massimo di me stessa”.
Come è tipico del vero agonista. Ad Ostia Carlotta ha ritrovato atre ragazze cresciute come lei nel settore giovanile del Bogliasco: Dafne Bettini, Agnese Cocchiere e Giulia Viacava. Che negli anni scorsi hanno spiccato il volo verso formazioni della massima serie.
Il vivaio bogliaschino si conferma senza rivali nel femminile e in assoluto uno dei migliori d’Italia, se non il migliore e basta. Carlotta ha un pensiero per il suo ‘maestro’: “Credo che questo sia un grande riconoscimento al lavoro della società e di Mario (Sinatra, ndr) che ci hanno letteralmente cresciute e formate a questa disciplina prendendoci da bambine e accompagnandoci fino all’età adulta. A proposito di Marione, quando ha saputo della mia convocazione non ha detto granché, com’è del resto nel suo carattere. Ma nei suoi occhi, che ormai ho imparato a leggere, ho visto una gioia enorme”.
Il diesse del Bogliasco, Elena Maggi, ha visto Carlotta crescere e migliorare anno dopo anno: “Ci ha messo sempre grande impegno e negli ultimi anni ha fatto un salto di qualità. Spero per lei, e anche per noi, che questo possa essere solo il primo passo di un lungo cammino. Sono certa che il suo esempio saprà essere di sprone per tutte le sue compagne di squadra”. All’ombra della Vassallo una società che inculca nelle sue atlete oltre che tecnica e capacità atletiche anche solidi valori. E sono questi che alla fine fanno la differenza.