di DANILO SANGUINETI
La Canoa Polo è sport di nicchia per una marea di motivi: complicato impararlo, scomodo allenarsi, faticoso procurare spazi e tempi per praticarlo. Chiunque vi si dedichi per anni e riesce a raggiungere i massimi livelli internazionali deve essere per forza di cose un tipo tosto. Luca Bellini, asso degli assi, chiavarese, ricalca così fedelmente il prototipo che lo si potrebbe renderizzare per avere il perfetto ologramma per il canoapolista provetto.
Luca ci ha creduto sin da subito nella Canoa Polo. I mezzi fisici c’erano, il talento invece lo ha scoperto mese dopo mese, allenamento dopo allenamento. Se andate sulla sua pagina Facebook date un’occhiata a un video che mostra alcune sue prodezze mentre a ‘Baia Preli’ – lo spazio per il training ricavato tra i pennelli nella zona all’estremo ponente della città – scherza con gli amici: una dimostrazione di forza, sensibilità e precisione da scoraggiare persino il pensiero che la Canoa Polo sia semplice o alla portata di chiunque.
Una forza della natura
LB9 (Luca Bellini indossa da sempre la maglia numero nove e la sigla lo rappresenta così come CR7 riassume Cristiano Ronaldo) è da quindici anni ai vertici di questo sport e da dieci ha un posto assicurato nella Hall of Fame di questo sport giovane e rampante Condottiero della Pro Scogli, leader della Nazionale in questo periodo è sottoposto a carichi di lavoro tremendi. “Nei mesi estivi il calendario offre i momenti decisivi. Stiamo terminando la fase di qualificazione alle finali scudetto, noi della Pro Scogli non dovremmo avere problemi a qualificarci per la fase finale ad eliminazione diretta. Anzi mi espongo, penso che ci andremo sicuramente. Nei quarti di finale e nelle semifinali, al meglio delle tre partite, dovremo sudare, ma alla fine penso che per il tricolore cè la vedremo nella finalissima con il Catania, in una gara secca. I siciliani hanno ereditato dal Siracusa, storica rivale della Pro Chiavari, i migliori atleti. In pratica tra noi e loro mettiamo in acqua l’intera Nazionale”. La Pro Scogli si è già aggiudicata la Coppa Italia a fine marzo.
Il traguardo della Coppa Campioni
Arrivare tra le prime due in serie A significa qualificarsi per la Coppa Campioni. “Ed è un altro traguardo al quale noi della Pro Scogli teniamo molto, pensiamo di avere anche qui le nostre chance da giocare. Sebbene il livello nelle ultime stagioni sia salito molto. Per non parlare dei Mondiali che concluderanno l’estate. L’Italia ha fatto molto bene in preparazione, ha vinto la Eca Cup a metà dello scorso mese. Ci sono i presupposti per difendere il titolo iridato, per me fare il bis rappresenterebbe il coronamento di una carriera”.
Il palmares di Bellini non teme confronti, eppure la sua fame di vittorie non è saziata, e la voglia di sacrificarsi per il suo sport è intatta. Un unico rammarico. “ Il non avere un campo ufficiale a Chiavari. Chiaramente la piscina di via Ravera non può ospitare partite di Canoa Polo, e la piscina del Lido: beh, inutile rivangare dolorosi ricordi. Ero troppo giovane quando era ancora agibile e ospitò i primi match della nostra società. Baia Preli è un magnifico rifugio per noi vecchi leoni che ci adattiamo a ogni spazio e ogni tempo. Ma non possiamo portarci il pubblico, soprattutto non possiamo usarlo per far avvicinare i giovani alla Canoa Polo. E questo getta un’ombra sul futuro della società e di questo gruppo di atleti meravigliosi”.
Costretti a conoscere sempre e solo l’applauso in trasferta, mai tra le mura di casa. Dei Don Chisciotte costretti a errare non dalla follia propria ma da quella degli altri, soprattutto di quelli che lo sport dicono di volerlo aiutare. A parole.