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Giovedì 4 dicembre 2025 - Numero 403

‘Mosca Bianca’, ecco il nuovo singolo della cantautrice lavagnese Giulia Cancedda: “Un inno alla libertà individuale e contro ogni tipo di pregiudizio”

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di ALBERTO BRUZZONE

“Liberi di essere quel che ci pare / Senza più cliché su cosa è bene o male / Parlano di me ma non sanno ascoltare / Chi vede orizzonti e non confini / Tra il cielo e il mare”: può una canzone fotografare la realtà contemporanea, quella capacità di ascoltare gli altri che la società sembra aver perso, quella presunzione di giudicare sempre gli altri che la società sembra costantemente applicare?

Sì, una canzone può fare tutto questo, può essere uno straordinario spaccato dell’attualità ed è proprio quello che accade con ‘Mosca Bianca’, il nuovissimo singolo a firma di Giulia Cancedda, in arte Cance. La giovane cantautrice del Tigullio, che è originaria di Lavagna ma che da parecchi anni insegna canto tra Milano e Vercelli, aggiunge un’altra perla dentro il suo scrigno fatto di pezzi di successo già pubblicati e acclamati e sogna sempre più di mettere le basi, passo dopo passo, per un album complessivo, traguardo che sarebbe più che meritato, alla luce dell’ormai lunga esperienza e dell’innegabile talento.

Cance è la ‘Mosca Bianca’ e la ‘Mosca Bianca’ è Giulia Cancedda: nel senso che questa ragazza di trent’anni, che mal sopporta i pregiudizi e le maldicenze e che ha scelto di vivere sempre nella coerenza e dicendo quello che pensa, ci regala in quest’occasione un inno alla libertà, a spogliarci di tutti quei ‘vestiti’ che le persone ci mettono addosso (quante volte usiamo l’espressione ‘cucire cappotti’, per definire chi trancia giudizi in lungo e in largo, ovviamente sempre alle spalle…), per far vedere a tutti di che pasta siamo fatti, per farci vedere in carne e ossa, in pensieri, parole e opere (ma mai in omissioni).

Il singolo, che è stato rilasciato nei giorni scorsi sulle principali piattaforme musicali, è corredato da un video, visibile all’indirizzo: https://youtu.be/wUBQsoS9JmI. È diretto dal regista Luis Turetti, mentre il brano è prodotto da Musa Factory, e registrato, mixato e masterizzato da Vlad ‘KayaDub’ Costabile, presso il Kaya Studio di Rende (in provincia di Cosenza).

Cance, che ha scritto il pezzo insieme a Maurizio Musumeci (conosciuto anche come il cantautore Dinastia), canta e suona la chitarra acustica e si avvale della collaborazione di Francesco Borrelli (batteria e percussioni), Vlad ‘KayaDub’ Costabile (basso), Francesco ‘Frank’ Vitari (chitarra elettrica). Riprese e fotografie sono di Marco Iozzo.

È la seconda canzone pubblicata per Musa Factory, neonata label dove le donne sono protagoniste della musica per il cambiamento e la diffusione di ‘best practice’, mentre la prima, nel luglio del 2021, era stata ‘Tu che sai tutto (Shallala)’. Il salto di Cance è indubbio, a livello di promozione: ‘Mosca Bianca’ è passata anche sulla piattaforma di Sky.

Intanto, Giulia riflette: “Esiste un’essenza delle persone, una verità, ed è il corpo, insieme al mondo che nasconde dentro di sé. Tutto quello che vi sta sopra è una costruzione”. Nel video, Cance diventa parte di un quadro ‘digitale’, in cui diverse proiezioni scorrono velocemente sul suo corpo. Una rappresentazione simbolica dei giudizi della gente, della maschera che spesso si è costretti a indossare per la società. Proiezioni che cambiano vorticosamente come gli avvenimenti del quotidiano, in un susseguirsi indistinto e sovrapposto.

“Se apriamo gli occhi e ci liberiamo dai pregiudizi, senza restare a guardare passivamente, riusciamo a vedere anche l’invisibile. Eviteremo così, un giorno, di vivere con il rimpianto di esserci lasciati sfuggire qualcosa di meraviglioso, scoprendo di non aver vissuto affatto”.

‘Mosca Bianca’ è un inno alla libertà di essere unici: “Mettersi a nudo in una società che ci veste costantemente di giudizi e opinioni, non è di certo semplice. Farlo sapendo di essere una mosca bianca in mezzo ad uno sciame nero, ancor meno”, è il pensiero di Giulia.

Anche dal punto di vista musicale, la volontà dell’artista è quella di liberarsi di ogni sovrastruttura ripartendo dalle proprie radici, dalla persona, dalla fisicità. ‘Mosca Bianca’ è infatti una canzone intima ed essenziale, suonata con strumenti reali. Nasce da un arpeggio minimale di chitarra acustica, che è anche caratterizzante del brano e protagonista insieme alla voce. L’intenzione è infatti quella di dare priorità alle parole, supportate da una sezione ritmica semplice e immerse in un’ambientazione sonora raffinata e sofisticata, grazie alla modalità di utilizzo dei reverberi e alla spazialità dei suoni.

“Ognuno sceglie la tua verità”, cantava anni fa Ligabue, in una bellissima canzone. Cance ci vuole raccontare com’è la sua: una verità fatta di sogni e di tante, legittime, ambizioni. Diplomatasi in Canto Jazz a Genova, nel 2016 lascia l’Italia per avventurarsi a Londra, dove vive per due anni, consegue un master in Popular Music Performance e riesce a conquistarsi un posto tra i finalisti di ‘Gigs’, la più grande competizione di artisti di strada che si tiene ogni anno in Inghilterra. Tratta nelle sue canzoni anche tematiche sociali e civili, utilizzando l’arma della leggerezza, che non è superficialità.

Con il primo singolo ‘Conosci?’ vince nel 2019 il premio under 35 ‘La Musica Può’ di ‘Musica Contro le Mafie’, decima edizione. A giugno 2020 pubblica ‘Sakura’, brano finalista al Premio Lunezia e contenuto nell’ep ‘Orablu’, in uscita a dicembre dello stesso anno. Il 2021 inizia invece con il singolo ‘Basta che se ne parli’, scritto, prodotto e arrangiato durante ‘Sound BoCS’, la prima residenza artistica a sfondo civile mai realizzata in Europa da Musica Contro le Mafie. Nella musica è una mosca bianca, ma alla fine sono quelle che fanno la differenza.

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