Puntare pochi denari sul tavolo azzurro di una vasca da pallanuoto e rischiare di far saltare il banco. Il Camogli era contro ogni previsione, pure dei diretti interessati, balzato fuori dai blocchi del campionato di serie A2, girone Nord, con sicurezza, aveva scalato posizioni su posizioni e aveva conquistato, a fine del girone di andata, il titolo di campione d’inverno. Un primato infranto sabato 23 marzo nel big match della prima di ritorno: a Torino nella vasca della grande favorita del campionato – un team che vuole fortissimamente recuperare la massima categoria persa lo scorso giugno – i ragazzi di Angelo Temellini hanno dovuto arrendersi, anche se per solo un’incollatura (12-11). Niente di irreparabile: va rammentato che accedono ai play off promozione le prime 4 classificate.
Una rapida occhiata alla classifica assicura che il Camogli è in piena corsa per riprendersi quanto gli è stato tolto e che conserva un discreto vantaggio sulla quinta, al momento il President. Alla piscina Monumentale di Torino c’era il presidente Massimo Bozzo che ha sofferto, poi sperato e infine ha abbracciato uno per uno i suoi ragazzi: “Perché hanno combattuto sino all’ultimo secondo e hanno perso di un soffio contro una formazione molto forte, costruita per vincere. Ci sono sconfitte che insegnano più di tante vittorie…”.
La squadra davanti a una splendida cornice di pubblico ha lottato con intensità e spirito di sacrificio dal primo all’ultimo minuto, regalando ai presenti uno spettacolo degno di nota. Bozzo ragiona da atleta neppure tanto ex (è una colonna della formazione Master del Camogli) più che da dirigente: “Abbiamo ottenuto la consapevolezza di potercela giocare contro tutti in qualsiasi piscina. Non mi pare che sia un risultato da poco. In una stagione che avevamo etichettato ‘di crescita’, abbiamo fatto un salto in avanti davvero inatteso”.
Il regista di un film che potrebbe essere da Oscar è quell’Angelo Temellini, al debutto sulla panchina bianconera. Arrivò l’estate scorsa quasi in punta di piedi, ma si fa sentire con la forza dei fatti: “La partita mi ha dato le risposte che cercavo. Se saremo bravi a portarci a casa gli insegnamenti che la sfida ci ha regalato, potremo davvero toglierci delle belle soddisfazioni. Abbiamo giocato due tempi di altissimo livello contro la squadra più fisica e attrezzata del campionato e forse avremmo dovuto capitalizzare di più nelle prime due frazioni. Siamo un po’ calati nel terzo tempo e in queste sfide se molli mezzo secondo ti ritrovi immediatamente sotto. Dobbiamo lavorare ancora tanto e riflettere sulle cose che non sono andate bene, ma giocare questo tipo di partita reggendo così bene fisicamente mi rende davvero orgoglioso”.
Un allenatore pratico e grintoso che si sposa a meraviglia con la linea programmatica della Rari Nantes Camogli che Bozzo e i suoi collaboratori stanno riportando in alto: “La linea guida non cambia: gestione collegiale, messa in sicurezza del bilancio, risultati in costante miglioramento, non solo con la prima squadra. Le vittorie contano poco se alle spalle non hai un settore giovanile che funziona: in questa stagione abbiamo sette giocatori formati e cresciuti con noi che fanno parte della rosa della prima squadra (20 elementi), contro il Torino in acqua nel sette titolare c’erano ben due nostri ‘prodotti’. Ci vorrà tempo perché usciamo da un periodo travagliato, abbiamo perso quasi completamente un paio di annate, ma il processo di ricostruzione è a buon punto. In qualche categoria stiamo ottenendo dei risultati interessanti, in altre stiamo tornando a discreti livelli”.
In un momento tra il negativo e il preoccupante per la pallanuoto a Est di Genova – Bogliasco che retrocede in A2, Sori a rischio di B, Chiavari addirittura di C – la R.N. Camogli 1914 spicca ancor di più per andare controcorrente. “Non voglio fare il fenomeno – ribatte Bozzo – ma è quanto avevo detto due anni fa, al momento di prendere il timone del club. Bisogna raddrizzare la barca, altrimenti il rischio di cappottare è elevato. Oggi possiamo procedere con le nostre forze. E di nuovo tornare a nutrire qualche ambizione”.
La squadra di Temellini potrebbe da qui a due mesi trovarsi a combattere per la promozione in A1, magari affrontare i play off con le squadre del Sud addirittura da posizione di forza. “Se qualcuno pensa che diremo ai ragazzi di ‘frenare’ per non rischiare pericolose avventure, replico subito che non esiste al mondo. Come dirigente e come atleta so che cosa significa vincere. Certo, la ragione dice che in serie A1 ci si deve andare con sostegno economico adeguato, ma sognare non può e non deve essere vietato ai ragazzi. Proveremo ad arrivare più avanti possibile, senza alcun freno, né morale né materiale”.
E con le energie equamente divise tra prima squadra e giovanili. Il giorno dopo la battaglia di Torino, Bozzo era in piscina, a casa – la ‘Giuva Baldini’ al Boschetto – per assistere alla seconda edizione del Trofeo Girò Riccobaldi, dedicato alla memoria i uno dei dirigenti più amati degli ultimi decenni. “Come mi manca Girò! Ogniqualvolta l’abbia incontrato, mi raccontava, mi spiegava, imparavo un sacco di cose. Bisogna che questa manifestazione cresca e diventi un appuntamento fisso del calendario giovanile. Un punto di riferimento, penso a qualcosa come il vecchio trofeo Bebè Missaggi”.
Il torneo era riservato alla categoria Under 11, tra le numerose squadre partecipanti anche le francesi Monaco e Nizza. A fare festa è stata proprio la squadra del Monaco, che si è aggiudicata il primo posto davanti alla Rari Nantes Sori e al Quinto. Una festa con gli spalti strapieni di spettatori, a confermare che la pallanuoto a Camogli ha un futuro. “Siamo un piccolo paese di 5000 anime, dobbiamo lottare contro realtà più grandi e ricche ma abbiamo il vantaggio che qui si vive, anzi si respira pallanuoto”. Esatto. Dalle parti del Boschetto hanno due… polmoni così!
(d.s.)