di ROSA CAPPATO
Si punta sull’artigianato. A Camogli, discusso nel consiglio comunale di lunedì 24 febbraio, entra in vigore il piano comunale per la disciplina delle attività commerciali. Aggiornato dal precedente piano che risale al 2014, fa riferimento anche alla legge regionale del 2 gennaio 2007, il ‘Testo unico in materia di commercio’ che regolamenta in particolare: il commercio al dettaglio in sede fissa; il commercio al dettaglio su aree pubbliche; il commercio all’ingrosso; le forme speciali di vendita; i distributori di carburante; la vendita di periodici e quotidiani; la somministrazione di alimenti e bevande. Detta anche le direttive su: orari degli esercizi di vendita e somministrazione; vendite straordinarie; pubblicità prezzi; nonché individua le sanzioni a carico degli inosservanti.
Il nuovo Piano Commerciale di Camogli punta soprattutto i riflettori sull’artigianato, con l’obiettivo di offrire a tutti la possibilità di esprimersi e operare sul territorio. Indispensabile, in tal senso sarà la fattiva collaborazione e il coinvolgimento dei proprietari dei fondi commerciali.
“Si intende agevolare un ricambio più assiduo dei locali – spiega l’assessore Cristina Gambazza – creando alternanza al commercio, soprattutto in rispetto di chi lavora tutto l’anno”. Si prova ad incentivare l’affitto ‘lungo’ e si sono diminuiti i giorni di chiusura per ferie delle attività, così da avere una città più dinamica anche nei periodi invernali e di bassa stagione, situazione che negli ultimi due anni è già in evoluzione.
“Il nuovo Piano Commerciale – aggiunge l’assessore – è frutto di un lavoro svolto in sinergia con tutto il comparto del commercio, Confcommercio e Confartigianato, oltre ad Ascot, ma anche con la minoranza in consiglio, discusso in commissione. Abbiamo pensato ai tre principali fruitori: i cittadini, sia residenti che turisti; i commercianti già presenti; quelli che vorranno aprire (o che stanno chiudendo)”. Sono stati inseriti dunque nuovi parametri, con i quali verranno gestite le tre zone principali del borgo marinaro (Zona 1, le vie principali del centro, il salotto della città, tutta la zona del porto e della passeggiata a mare; Zona 2 e Zona 3 più periferiche, come ad esempio per la Zona 3: Salita San Prospero; Via San Giacomo; Via Fasceto; la Via Aureli, o Via XXV Aprile, strada provinciale).
Il Piano Commerciale Comunale di Camogli ha il fine di ‘ottimizzare l’attività della somministrazione, per promuovere la qualità sociale del territorio, il turismo, l’enogastronomia e le produzioni tipiche locali; armonizzare ed integrare il settore con altre attività economiche, per consentire lo sviluppo e il diffondersi di formule innovative e valorizzare la crescita dell’imprenditoria e dell’occupazione; tutelare la salute e sicurezza dei consumatori, la trasparenza e qualità del mercato che non possono prescindere dalla libera concorrenza e autonomia d’impresa’. Si ritiene importante salvaguardare il territorio attraverso la tutela di aree sensibili, quali i centri storici, per sostenere l’ambiente urbano come patrimonio artistico architettonico e storico. Per raggiungere lo scopo: ‘È necessario prevedere elementi qualitativi e tecnici di nuove strutture commerciali, finalizzate ad un miglioramento delle zone di insediamento. Questo può avverarsi soltanto attraverso interventi di associazioni di categoria, il coinvolgimento della popolazione, un monitoraggio dei movimenti (apertura e chiusura) delle stesse attività commerciali nell’arco di 5 anni e facendo indagini sulla consistenza delle attività, evidenziando la tipologia della stessa e la zona in cui si insedia’. Così in tema di negozi temporanei o ‘temporary shop’, ecco che d’ora in avanti l’attività potrà essere svolta in qualsiasi zona del territorio comunale, purché di natura artigianale e in locali a destinazione d’uso commerciale. Ne sarà vietato l’esercizio in locali a destinazione non commerciale.
Inoltre: ‘L’attività non può essere svolta dalla stessa impresa per più di una volta nell’arco dell’anno nello stesso locale. L’apertura di un negozio temporaneo non può avvenire più di una volta nello stesso locale nell’arco di anni due esclusivamente per quanto riguarda la Zona 1”. L’apertura di negozi temporanei potrà avvenire più volte nello stesso locale nell’arco di un anno, solo nelle Zone 2 e 3. In Zona 1, poi, è vietata l’apertura di officine, punti di ristoro indoor, sale scommesse e sexy shop, previsti in Zona 3, purché a una distanza minima di 500 metri da luoghi di culto o scuole di ogni ordine e grado. Sul fronte controverso delle aperture e chiusure degli esercizi commerciali, ecco le novità. Gli esercizi per la vendita al dettaglio possono restare aperti, anche in maniera continuativa, tutti i giorni della settimana, domenica e festivi compresi e hanno facoltà di derogare alla chiusura festiva, alla chiusura infrasettimanale e al turno di chiusura settimanale.
Gli esercizi commerciali per la vendita al dettaglio hanno facoltà di derogare alla chiusura festiva anche nei giorni: 1° maggio, 25 e 26 dicembre e 1° gennaio. È obbligatorio pubblicizzare l’orario scelto mediante l’esposizione di apposito cartello ben visibile anche dall’esterno. Mentre col precedente regolamento le chiusure erano consentite sino a 120 giorni l’anno, non consecutivi, ora questi negozi potranno restare chiusi per un massimo di 45 giorni consecutivi e 90 giorni non consecutivi. L’amministrazione con questo piano promuove il coordinamento fra i singoli esercenti per favorire l’alternanza dei periodi di chiusura. Di fatto negli ultimi due anni gli esercenti hanno già mostrato il cambio di rotta e lo stesso assessore ha notato, proprio nello scorso mese di novembre, la volontà di ‘restare aperti’.
“Mi sono accorta che di martedì e giovedì, nella zona del centro – racconta Gambazza –, tra Via della Repubblica e Via Garibaldi c’erano ben sette ristoranti aperti, e sono consapevole che può essere un sacrificio per molti di loro, però è tangibile l’impegno, fenomeno che si sta intensificando, così come le comunicazioni con gli uffici comunali riguardo le ferie, situazione che mi rende molto felice, una condivisione e un confronto molto positivi”. I
l nuovo piano pone, poi, ulteriore attenzione al territorio così, al fine di prevenire il sorgere di situazioni di degrado urbano sarà obbligatorio per i titolari delle attività, custodire e mantenere puliti tutti gli spazi e i luoghi contigui e vicini agli esercizi e alle eventuali aree in concessione entro un raggio di 5 metri (dehor, balaustre), relativamente ai rifiuti derivanti sia dalla normale attività (in particolare carta, plastica, lattine e contenitori per alimenti), sia da eventuali comportamenti degli avventori). Gli esercenti dovranno anche provvedere alla pulizia costante delle saracinesche, delle vetrine e degli spazi compresi tra le serrande a maglie tubolari e le entrate, nonché degli spazi rientranti non protetti da serrande. Riguardo i servizi igienici: occorrerà assicurare la piena ed effettiva fruibilità ed efficienza dei bagni interni ai locali a servizio della clientela. Nei suoi 13 articoli il Piano Commerciale di Camogli contempla anche i B&B e le piccole strutture ricettive, gli appartamenti ammobiliati a uso turistico (Aaut), che d’ora in avanti dovranno essere facilmente individuabili da una targa: se non ci fosse spazio sul citofono del palazzo i titolari di tali strutture ricettive sprovvisti di targa avranno un mese per conformarsi a quanto prescritto. Il documento approvato a Palazzo ha visto un voto contrario e un’astensione, entrambi dai banchi dell’opposizione.