Giovedì prossimo, 6 febbraio, presso Wylab, ‘Piazza Levante’ riprende il ciclo ‘Incontri con i protagonisti’ con un’intervista pubblica a Carlo Calenda, già ministro dello Sviluppo Economico nei governi Renzi e Gentiloni e oggi deputato europeo.
Calenda ben rappresenta, a nostro giudizio, il tipo di politico di cui il Paese ha estremo bisogno, e la sua esperienza di governo ben lo dimostra: competente, appassionato, dotato di una lucida visione non solo sui problemi dell’Italia ma su quelli del mondo.
È convinto, da liberale, che gli eccessi del liberalismo diventato ideologia abbiano fatto sì che i processi di globalizzazione e i loro effetti benefici su miliardi di persone nel mondo siano stati duramente pagati dalle classi medie e basse dell’Occidente.
È convinto che il presidio dei confini sia elemento costitutivo dello Stato e non possa essere abbandonato alla propaganda sovranista nel nome di un generico altruismo.
Ritiene che le classi dirigenti occidentali e quelle europee in particolare negli ultimi 20 anni:
- abbiano fatto finta di non vedere i vantaggi sistematici accordati ad economie non di mercato (in particolare, ma non solo, alla Cina) e i comportamenti commerciali scorretti quali il dumping sociale ed ambientale proveniente da molte nazioni;
- abbiano consentito la nascita di monopoli digitali che operano al di fuori di ogni norma e controllo, con particolare riferimento al diritto della concorrenza e alla privacy;
- abbiano per molti anni non gestito o mal gestito il flusso migratorio come se si potessero accogliere tutti illimitatamente così provocando reazioni di paura talvolta violente nei ceti più deboli e popolari, facili prede del messaggio della destra populista e sovranista;
- abbiano dato sovente del capitalismo e dell’impresa una visione finanziaria rapace ed arrogante invece che industriale ed inclusiva;
- non siano state capaci di contrastare l’ondata declinista, che rischia di trasformare anche il cambiamento climatico in una crociata contro la tecnologia, le industrie, le imprese.
Contro questa colpevole deriva delle classi dirigenti liberal dell’Occidente globalizzato occorre dare risposte non ideologiche ma pragmatiche e capaci di invertire, soprattutto in Italia, una pericolosa tendenza al declino.
L’azione di governo di Carlo Calenda nei due anni al MISE in via Veneto è stata improntata a questa convinzione, ed ha ottenuto importantissimi risultati.
In particolare il Piano Impresa 4.0 varato nel 2017 si è concentrato su due obiettivi principali:
- la modernizzazione digitale dell’apparato industriale italiano ottenuta attraverso una straordinaria campagna di investimenti favoriti dal credito di imposta generato da superammortamenti e iperammortamenti.
- un forte focus su competenze e formazione anche qui sorretto da credito d’imposta per sostenere e riformare le professionalità a rischio di obsolescenza da innovazione tecnologica.
I risultati ottenuti sono stati impressionanti. In particolare negli anni 2017 e 2018 gli investimenti in innovazione nell’industria italiana sono cresciuti dell’11% all’anno. Un tasso di crescita ‘cinese’ che ha superato di gran lunga quello della Germania e che ha consentito all’apparato industriale del Paese una modernizzazione senza precedenti.
Purtroppo Di Maio, appena arrivato al MISE, ha dimezzato le risorse destinate al Piano, rallentando e riducendo i processi di investimento.
Siamo orgogliosi di avere Carlo Calenda nostro ospite, e siamo convinti che ci darà una visione di profilo alto dei problemi del Paese e delle possibilità e condizioni per tornare a farlo crescere, così da creare un futuro migliore per le giovani generazioni.
Siamo curiosi di ascoltarlo anche sui programmi e gli obiettivi della forza politica da lui creata di recente, ‘Azione’, che ha avuto un primo significativo successo alle elezioni regionali in Emilia Romagna, dove ha appoggiato il candidato Bonaccini e ha conseguito un buon 6%, eleggendo consiglieri regionali.
Allora, tutti a Wylab il 6 febbraio alle 18!