di DANILO SANGUINETI
Sparita una annata, potrebbe sparire una generazione, se non diverse, perché la tranvata del blocco totale dell’attività scattato ai primi di marzo ha bloccato i campionati di calcio giovanili nazionali, regionali, locali dalla Primavera (Under 23) fino ai Piccoli Amici (Under 6), per non parlare della cancellazione di migliaia di tornei anche qui da quelli internazionali (a cominciare dal torneo di Carnevale, Viareggio la vera coppa intercontinentale giovanile) con i quali le società non solo fanno cernita e mettono in mostra i loro gioielli, ma racimolano anche le indispensabili iscrizioni ed i soldini, diciamolo chiaramente, che mettono a posto i bilanci delle società, soprattutto quelle di puro settore ma anche quelle che alimentavano la prima squadra con i proventi del vivaio.
Sul calcio italiano nella sua interezza pende un masso che quello di Sisifo in confronto era una piuma. Alla maggioranza dei pessimisti si oppone una pattuglia di ottimisti che si ostina a credere che questa sarà una battuta di arresto, non una catastrofe.
Tra essi va ascritto senza alcun dubbio David Cesaretti, responsabile del settore giovanile del RivaSamba HCA. “Attenzione, io non intendo indossare gli occhiali colorati di rosa a dispetto di ogni considerazione. Mi rendo benissimo conto delle difficoltà capitateci tra capo e collo lo scorso marzo e di quelle, ancora più consistenti, alle quali andremo incontro nei prossimi mesi. Penso solo che da grandi sfide possano nascere nuove opportunità e che il calcio sia uno sport troppo radicato nel nostro Paese perché possa finire da un momento all’altro. Dovremo sudare, dovremo ripensare molte cose, ma ripartiremo, ne sono certo”.
La sua esperienza con la società calafata, preceduta dal lavoro in altre realtà simili – una per tutte la scuola calcio del Real Fieschi creata e fatta prosperare quasi dal niente – parlano a suo favore. “Dai primi di marzo, da quando lo stop ci ha spediti tutti a casa, mi tengo in costante contatto con i ‘miei’ ragazzi della leva che seguo direttamente, ma anche con le altre categorie. Come direttore della scuola calcio e coordinatore (oltre che allenatore dei Giovanissimi leva 2005, ndr) conosco le problematiche di ogni leva. E sento nei nostri allievi una gran voglia di tornare in campo, dopo due mesi senza porte, scarpette con i tacchetti, compagni e l’elettricità e la carica agonistica della partita, scoppiano dalla voglia di tirare calci in qualsiasi direzione”.
Una voglia che dovranno tenersi dentro ancora per molto. “Forse, e forse da qui a qualche settimana, arriveranno anche per noi dilettanti le decisioni definitive. Capisco che prima di tutto siano da prendere i provvedimenti per i professionisti, ma credo che anche noi dilettanti e soprattutto addetti alle giovanili si debba avere delle risposte e delle certezze. Io credo che in estate si potrà riprendere a fare qualcosa, con le dovute precauzioni naturalmente. Infatti come RivaSamba non abbiamo ancora disdetto le prenotazioni per il Travel Summer Camp che avevamo organizzato a Fanano, nell’Appenino Modenese, per la settimana da sabato 11 a sabato 18 luglio. Una settimana aperta a tutti, in un paesino tranquillo, lontano dai grandi centri. Un’esperienza indimenticabile, fatta di calcio, altri sport, e divertimento. Il nostro staff a disposizione, due campi di calcio, piscina e parco avventura”.
I responsabili degli alberghi di Fanano prenotati gli hanno detto che loro ci sperano ancora, altrimenti saranno guai grossi. “Sono persone squisite, meritano il nostro sostegno. Io ho chiamato i genitori dei ragazzi che si erano prenotati (l’evento era riservato alle leve dal 2004 al 2011, senza vincoli di tesseramento dato che dal 30 giugno sino ad inizio della stagione successiva gli under sono liberi) e contro le mie stesse aspettative in molti mi hanno confermato che sono ancora interessati. Tanto è vero che a oggi non considero ancora annullato l’appuntamento”.
Saltati invece i tornei primaverili ed estivi. “Quello è un problema non piccolo perché per le società dilettanti erano una considerevole risorsa. Da parte nostra, del RivaSamba, con un pizzico di egoismo, dico che siamo un po’ meno preoccupati perché tra dieci giorni, due settimane al massimo, come mi ha confermato l’assessore allo sport Mauro Battilana, al H.C. Andersen cominceranno i lavori per la posa del nuovo manto in erba sintetica. Ultimissima generazione, a cura di una ditta tra le leader in Europa in questo campo, sarà pronto ancor prima che termini l’estate”.
Quando l’attività dovrebbe riprendere. “Ecco, quello che veramente mi preoccupa è che dalla Federazione non sia giunta ancora una parola chiara in proposito. A dirla tutta non ci hanno ancora detto in maniera ufficiale che i campionati 19-20 sono conclusi, anche se nei fatti è evidente che l’abbiamo finita lì”.
E per il prossimo anno molte cose dovranno cambiare. “La crisi ci sarà e sarà dura, non ho dubbi. Noi stiamo parlando con le famiglie dei nostri ragazzi, debbo dire che sono stati veramente comprensivi. È chiaro che avendo perso tre mesi di lavoro in questa annata, nella prossima faremo loro uno sconto sulla quota di iscrizione. Sarà un costo per il Riva (anche se le rette per il calcio sono cifre non esorbitanti, come accade in altri sport), ma ne verremo fuori. Non so se altri potranno dire e fare lo stesso. Parliamoci chiaro, chi non ha un settore giovanile ampio e funzionale alle spalle avrà un bel problema a mettere insieme una squadra. Mi aspetto nelle categorie basse, Seconda, Terza, una bella falciata, perché in molti alzeranno bandiera bianca”.
Il RivaSamba ci sarà, su questo non ci sono dubbi. “Infatti, stiamo lavorando alla ripartenza, che dovrà avvenire in piena sicurezza o comunque in condizioni tali per cui si possa intervenire con prontezza al minimo segnale di allarme. Ma ci sarà un team calafato al via in Eccellenza. E sono convinto che sarà una compagine all’altezza della situazione. Ci stiamo attrezzando, se avremo dei vuoti da colmare nella rosa, ci penserà il settore giovanile a fornire i ricambi”.
Siamo tornati alla fine del percorso, da dove eravamo partiti. Se hai lavorato sul lungo periodo, ti sei organizzato, puoi tornare al punto di partenza ma non affondare. Una sorta di cerchio della vita (calcistica).