di DANILO SANGUINETI
Il fattore anagrafico ha inciso sulla riapertura anche nell’appartato ma purtroppo non immune mondo delle bocce. Lo sanno molto bene alla Chiavarese, dove gli avvenimenti di questi mesi sono stati vissuti con il cuore pesante perché molti dei soci si sono confrontati con il temibile Coronavirus.
L’onda di piena dei contagi sembra essere passata, adesso si tratta di ricominciare. Mettersi alle spalle gli avvenimenti tristi, a volte tragici, di queste settimane. La AB Chiavarese viene da un anno del Centenario vissuto tra molte luci e qualche ombra. La stagione 2020 era partita con il piede giusto. Assorbito il trauma della retrocessione dalla serie A1 e accettato anche l’amaro boccone della rinuncia per ragioni di budget al posto che le spettava in A2, aveva deciso di prendere la rincorsa: iscritta una sola squadra (la seconda nel 2019 aveva vinto il torneo e conquistato a sua volta la A2) alla Promozione, un team fortissimo per la categoria – Carlevaro, Paolo e Claudio Ballabene, Baccino, Picasso, Massone, Tocisne, Ravera, Borghini, il ‘monumento’ Lino Bruzzone, la grande promessa del progressivo, Thomas Panesi.
Inevitabile che si ritrovasse prima e staccata alla 13esima delle quattordici giornate del girone eliminatorio Liguria: 23 punti su 26, il Carcare a tre lunghezze di distacco. Il primo posto in vista dell’ultima giornata era in cassaforte, un viatico per le finali regionali e una buona sicurezza per le successive interregionali, in programma a marzo e aprile.
Lo stop per i verdeblù del presidente Fausto Podestà e del direttore tecnico Antonello Solari arrivava improvviso quanto inevitabile. Lo sport come quasi ogni altra attività sociale veniva congelato. L’ingresso in frigorifero non era procrastinabile, ammette oggi il d.t. Solari: “La Federazione Italiana Bocce si è adeguata con solerzia alle disposizioni governative. Non esistevano alternative, le urgenze erano altre, nessuno ha avuto da obiettare. Inoltre la Fib ha ragionato secondo il sottoscritto con grande lungimiranza su come sistemare le questioni ancora in sospeso (praticamente tutte nelle categorie interregionali e nazionali): verdetti, premi, promozioni, retrocessioni. I campionati sono stati sospesi, non annullati. A settembre, sempre che la situazione generale, l’andamento dell’epidemia, le condizioni di sicurezza, lo consentano, si riprenderanno i campionati da dove erano stati interrotti. Per noi quindi si tratterà essenzialmente di impegnarci nei play off promozione. Un impegno di due mesi al quale abbiamo già iniziato a prepararci”.
Perché da lunedì 25 maggio, quando è scattata la fase 2 nazionale, i bocciodromi hanno riaperto. E sotto il pallone di corso Colombo a Chiavari sono tornate a scivolare e, se è il caso a volare, le sfere di metallo. “Sia i terreni di gioco che la sede e il bar sono operativi – conferma Solari – anche se osserviamo scrupolosamente le disposizioni delle autorità e il protocollo della Fib. Le linee guida sono che anche sui terreni in terra battuta dove rotolano le biglie da un chilo e più, i ferri del mestiere di Bruzzone & C., si rispetta il distanziamento sociale. Gli agonisti e i soci possono allenarsi e giocare solo su campi alternati, in gare al massimo di coppia. In pratica se su un campo si stanno confrontando in due o in quattro, in quello adiacente non ci dev’essere nessuno. Niente gare di quadrette, niente tornei che prevedano giurie e premiazioni. In pratica possiamo allenarci a pieno regime, per le gare di squadra si lavora a coppie. L’importante è che polso e occhio dei nostri atleti non perdano smalto, perché a settembre dovremo partire subito forte, nelle gare a eliminazione diretta”.
Solari è un ottimista inveterato, tanto da sentirsi di scommettere sulla conquista della serie A2. “Ottimista sì, sbruffone no – replica – Se dico che a gennaio giocheremo nella categoria superiore è perché so quanto vale la mia squadra e allo stesso tempo penso che ci siano più strade per arrivare alla vetta. Per parlare chiaro: c’è sempre il ripescaggio, nelle categorie superiori il congelamento della stagione ha provocato guai più grossi che da noi. Nelle realtà economicamente rilevanti la sosta forzata è stata pagata cara, in senso letterale. Mi risulta che la Federazione stia rivedendo gli organici e si sa di club pronti a gettare la spugna perché gli sponsor e i sostenitori si stanno diradando come nebbia al sole”.
Società come la Associazione Bocciofila Chiavarese, che si sono ‘coperte’ per tempo, hanno superato senza eccessive sofferenze i rigori di una maledetta primavera e saranno le prime ad affrontare l’autunno caldo senza il timore di squagliarsi al sole delle novità.