(r.p.l.) È stato un anno di ripartenza ma anche di nuove sfide quello che la Società Economica di Chiavari si lascia alle spalle. La bicentenaria realtà culturale chiavarese, nonostante abbia dovuto fronteggiare un sostanziale raddoppio dei costi energetici, ha avviato un importante lavoro di apertura verso la città e il territorio e di collaborazione con le altre associazioni. Le porte dell’Economica sono state aperte ad oltre 120 incontri culturali, con un grande riscontro in termini di partecipazione e di nuovi soci. Il 2022 è stato altresì caratterizzato dall’accesso ai fondi del Pnrr grazie a un progetto di digitalizzazione del patrimonio librario. Abbiamo tracciato un bilancio dell’anno che è stato e le prospettive di quello che verrà con il Presidente Francesco Bruzzo.
Presidente, si chiude un 2022 a due facce: da un lato la definitiva ripresa della socialità dopo la pandemia, dall’altra le conseguenze dell’invasione russa in Ucraina, ci riferiamo in particolare ai rincari energetici. Che anno è stato per la Società Economica?
“Il bilancio consuntivo del 2022 sarà predisposto entro febbraio, posso anticipare che abbiamo riscontrato un aumento del 92% dei costi per l’energia rispetto al 2021 e per questo abbiamo previsto un contenuto disavanzo nel bilancio preventivo 2023, approvato dall’assemblea dei soci lo scorso 17 dicembre, proprio in considerazione del perdurare degli aumenti di energia e dei maggiori costi previsti per la manutenzione degli immobili causati dall’inflazione. In generale, gli effetti della guerra e del disordine in parte speculativo che incidono sui costi energetici si fanno sentire e non è facile per un’attività no profit come la nostra assorbirli indenni. Abbiamo messo in atto ogni forma di risparmio dei consumi e abbiamo considerato a bilancio il rincaro. I servizi si sostengono anche con le oblazioni spontanee ed è mio dovere ricordarlo, non soltanto ai soci che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno”.
Avete avviato un importante lavoro di apertura verso la città e il territorio, che riscontro avete notato? Si respira interesse verso la cultura?
“Questo è stato un anno di ripartenza per tutti, la Società Economica non è stata da meno. I nostri spazi hanno ospitato nell’anno appena trascorso oltre 120 incontri. Il lavoro dei membri dell’ufficio di presidenza è stato quotidiano e assolutamente prezioso. Abbiamo colto al volo la liberalizzazione delle norme anti Covid aprendo la struttura ad incontri culturali, ed abbiamo approfittato della bella stagione che ci ha permesso di utilizzare il nostro magico ‘Giardino dei lettori’: è la prova di un risultato che ci soddisfa e ci sprona a continuare e a migliorarci. Abbiamo sentito la necessità di aprirci alla città, ma non solo a Chiavari, per crescere e per far conoscere ulteriormente il potenziale e l’importanza dell’Economica nel sostegno all’economia comprensoriale: abbiamo improntato l’anno in questa direzione quindi, e il numero sempre crescente di soci, ma anche di ospiti e di pubblico alle nostre iniziative, non è altro che la dimostrazione che la strada tracciata è quella giusta, adesso l’obiettivo è andare avanti in questa direzione, migliorandoci sempre di più, ampliando i nostri orizzonti ed approfondendo i temi più sentiti, segnalati dai soci e dal comprensorio. Abbiamo già programmato diverse conferenze per il nuovo anno, attraverso cui porteremo anche avanti la collaborazione con l’Accademia Ligure di Scienze e Lettere e con l’Associazione OFU che si occupa dello studio dei fenomeni urbani. Le mostre nella Galleria G. F. Grasso, inaugurata l’anno scorso, vanno a ricoprire, nel panorama artistico cittadino, un ruolo che a Chiavari da qualche anno mancava, e che collegata al giardino retrostante arricchisce ulteriormente la nostra offerta. Qui, per l’anno 2023, sono già previste 3 esposizioni in collaborazione con il Comune di Chiavari”.
Nell’epoca digitale, dove tutte le informazioni sono disponibili a portata di click e la conoscenza è accessibile ovunque e in qualunque momento, che ruolo può giocare l’Economica?
“Un ruolo fondamentale, oserei dire, non possiamo permetterci di rimanere indietro con i tempi ma non possiamo abdicare alla nostra natura: per questo abbiamo messo a disposizione della comunità il nostro patrimonio, iniziando un grosso lavoro di digitalizzazione, soprattutto della Biblioteca dove, per esempio, grazie al rinnovo di un contributo ministeriale è proseguita la catalogazione on line dei volumi del Settecento. Abbiamo inoltre implementato i servizi che permettono a studenti, ragazzi e adulti di poter consultare un enorme numero di elementi”.
Alcune iniziative organizzate quest’anno sono state allestite in sinergia con realtà e associazioni del territorio, questo è uno dei punti cardine e un elemento di novità della sua presidenza. Perché lo ritiene un aspetto strategico?
“Il successo è tale, solo se condiviso: è questo il concetto che sta alla base di tutto questo percorso. Non possiamo più pensare, in quest’epoca, in un’ottica individualista, ma dobbiamo lavorare in sinergia d’intenti, facendo rete, mantenendo viva la dialettica soprattutto quando si tratta di valorizzare il nostro territorio e le nostre peculiarità, per noi ma soprattutto per i nostri giovani. Non parliamo solo di sinergie con gli enti e le associazioni, pensiamo anche alla grossa collaborazione con le scuole che vengono a visitare i nostri archivi”.
Vi siete aggiudicati risorse del Pnrr con la proposta ‘2023. L’Economica Polo Bibliotecario e museale 4.0’. Cosa prevede il progetto?
“Questa è stata forse una delle più grandi vittorie del 2022: l’inserimento della nostra proposta nell’elenco dei 50 progetti strategici individuati per la regione Liguria. Si tratta di un progetto imponente, perché ci vedrebbero gestire in tre anni una somma molto consistente per la digitalizzazione del patrimonio librario e per l’adeguamento delle nostre strutture. Stiamo procedendo nel miglior modo possibile, contiamo di poter partire entro la prossima primavera, stiamo continuando a spendere tutte le nostre energie, convinti che possa essere un plus per tutto il comprensorio e non solo per chi frequenta l’Economica. La digitalizzazione porterà con sé l’elemento più prezioso di dialogo nel quale vorrei inserire la presenza dei giovani, non soltanto delle scuole, che potranno usufruire di una piattaforma culturale. Inoltre, mi piacerebbe raggiungere quanti si potrebbero coinvolgere in un vasto programma di raccolta di idee e opinioni a tutto campo. Persone e realtà con le quali mantenere vivo un dialogo costruttivo e, in prospettiva, delle iniziative”.