di ALBERTO BRUZZONE
“Sono due mesi buoni che non vedo un caso grave di Covid. Al momento, al San Martino, ci sono zero ricoverati in terapia intensiva per Covid. Poi, se andiamo a vedere, ci sono persone che sono ricoverate per altre patologie che al tampone d’ingresso sono risultate positive. Ma queste non dovrebbero rientrare nei casi e nelle statistiche”. A parlare è Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino: “La situazione non è assolutamente grave, anche se l’aumento dei contagi negli ultimi giorni è evidente e non si può certo negare. Però le ospedalizzazioni sono sotto controllo. Bisogna vedere che cosa accadrà tra una quindicina di giorni. Probabilmente qualche ingresso in più in ospedale ci sarà, ma ormai la situazione Covid è completamente gestibile”.
I numeri dei contagi, anche per quanto riguarda la Liguria, sono in salita, da almeno una settimana: 1510 lo scorso 8 marzo, 1187 il 9 marzo, 1286 il 10 marzo, 1209 l’11 marzo, 1327 il 12 marzo, 997 il 13 marzo, 517 il 14 marzo, 2019 il 15 marzo. E poi, il dato di ieri: 1572 contagi in ventiquattr’ore.
Secondo Matteo Bassetti (nella foto in basso), “ormai questi casi sono di variante Omicron al 100%. Nel 50/60% delle situazioni, parliamo di Omicron 2, ma ci sono anche Omicron 1 e Omicron 3. Sta di fatto che è un virus decisamente meno aggressivo rispetto alla prima ondata. Non stiamo fermando le altre cure in ospedale, e questo non è accaduto neppure nel pieno della quarta ondata: non abbiamo mai smesso di fare tutto il resto”.
Non c’è da allarmarsi, quindi, “ma neanche da prendere sotto gamba la situazione. C’è un elemento che non possiamo non considerare: ovvero il fatto che nelle ultime tre settimane si è parlato pochissimo di Covid, da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Noi no, ma al di fuori degli ospedali probabilmente ci si è un po’ ‘distratti’, si è pensato che il virus fosse sparito perché non se ne sentiva più parlare. Ci sono stati atteggiamenti più spavaldi e anche questo è uno dei motivi che ha fatto risalire i contagi. Il virus non è per nulla sparito. Ma è anche vero che non è pericoloso come due anni fa”.
Peccato, secondo Bassetti, “che tutto questo ha frenato pure la campagna vaccinale. Soprattutto, si sono fermate le prime dosi. Ci sono ancora centocinquantamila liguri che non hanno alcuna protezione. Se ci sarà un prepotente ritorno del virus nei prossimi mesi, queste saranno le persone più a rischio. Ma, d’altra parte, glielo abbiamo spiegato in mille modi”».
Se la situazione Covid negli ospedali è sotto controllo, è altrettanto vero, però, che nell’ultima settimana i pronto soccorso sono andati particolarmente in sofferenza. Angelo Gratarola, responsabile delle emergenze in Liguria, spiega: “Più che un incremento dei casi legati alla pandemia, in giornate come queste è la necessità di continuare a garantire i ‘doppi percorsi’ (Covid e non Covid) a rallentare la gestione degli afflussi. Stiamo procedendo alla distribuzione delle ambulanze in base al monitoraggio in tempo reale”.
Secondo Alisa, “l’incremento di accessi ai pronto soccorso è tipico di questa stagione e dei primi giorni della settimana, dopo il week end in cui si sconta la mancanza della medicina di famiglia a supporto della popolazione. Si registra un significativo aumento di ingressi al Policlinico San Martino e, conseguentemente, anche al Galliera e al Villa Scassi. Ma, anche grazie al monitoraggio in tempo reale, sono garantiti tutti i servizi”. A favorire il sovraffollamento, per un 50%, è una significativa quota di codici bianchi e verdi a bassa complessità.
Intanto ieri mattina, a Rapallo, è stata presentata la mostra fotografica ‘Con i nostri occhi: due anni di pandemia’, esposta nella Sala Multiculto dell’ospedale Nostra Signora di Montallegro e dedicata agli operatori sanitari di Asl 4, che in questi due anni hanno affrontato in prima linea l’emergenza pandemica, sempre al fianco dei pazienti.
Le cinquantasei foto esposte sono state scattate dagli operatori stessi, che le hanno custodite sinora nelle memorie dei loro smartphone. Sono il riflesso del loro sguardo, unico e diretto, sulla pandemia di Covid 19. Tutte insieme, costituiscono un racconto in sei tappe e cinque pannelli, arricchito dal video ‘Una corsa contro il tempo’.
“L’intento della mostra, che non ha ambizioni artistiche né la pretesa di essere esaustiva – dichiara il direttore generale di Asl 4, Paolo Petralia – è ricordare, attraverso le immagini, quel che è stato: l’impresa compiuta da tutti gli operatori, ciascuno nel proprio ruolo, sempre al fianco dei malati, sempre a sostegno della cittadinanza. Le fotografie rispecchiano, senza artifici, ciò che i loro occhi hanno registrato e ciò che i pazienti hanno vissuto. Il messaggio di cui l’esposizione si fa portatrice è un sincero grazie al lavoro svolto”.
‘Con i nostri occhi: due anni di pandemia’ sarà aperta al pubblico venerdì 18 marzo, dalle 12,30, e sarà visitabile sino a fine mese, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 15, con ingresso libero e Green Pass rafforzato. Asl 4 ringrazia l’associazione culturale Carpe Diem, e il suo presidente Roberto Montanari, che ha messo a disposizione i pannelli utilizzati nell’allestimento.