La forza di un nome, l’integrità di un marchio derivano da una storia immacolata, di sacrifici, di vittorie, di imprese al limite dello stupefacente e pure di sconfitte, alcune brucianti ma sempre vissute con grande dignità, senza mai sbragare, evitando i tracolli. La Polysport Basket Lavagna non ha bisogno di marketing, di campagne pubblicitarie per promuovere il brand. Semmai è essa a promuovere pallacanestro da decenni, le basta affiggere un manifesto con un un canestro – rosa per scelta iniziale, profondo rosa oggi che è punto di riferimento nell’intero Levante, si può dire nell’intera regione – e ha nuove leve pronte a iniziare un’altra stagione sul parquet.
Mai mossasi da Lavagna la Polysport, mai mossasi dal Parco Tigullio, da quella palestra che da 30 anni è il tempio degli sport al chiuso per l’intero comprensorio Ha cambiato un paio di volte intestazione, ha avuto sponsor nobili e sostenitori dalle possibilità più limitate, sempre ha tenuto la strada virtuosa, senza inseguire traguardi che sapeva di poter raggiungere ma non di poter mantenere. Per esempio la serie A femminile.
Il presidente Gianluigi Rotta rivela: “In un paio di occasioni ci siamo andati molto vicini, potrei dire che bastava un piccolo sforzo e avremmo raggiunto la vetta. Il punto è che dietro quella cima, c’era nella migliore delle ipotesi un percorso ancora più impegnativo e nella peggiore… il baratro. Salire nella massima categoria si può, restarci no. Almeno per un club che abbia intenzione di durare, per una dirigenza che abbia una visione a lungo termine”.
Un rischio che, pare di capire, la Polysport Lavagna non corre: “Non abbiamo sponsor, i contributi dallo stato, vuoi centrale, vuoi amministrazione locale (peraltro abbiamo sede in un comune da tre anni commissariato) sono praticamente inesistenti, si campa di iscrizioni, quote annuali e versamenti dei consiglieri. Al tirare delle somme tanto volontariato e grande passione che si traducono in una prima squadra che fa bella figura in serie B femminile”.
Team che sta preparando l’esordio in campionato a suon di tornei. Nella seconda metà di settembre ne ha organizzati due, entrambi al Parco Tigullio, entrambi dedicati alla memoria di due predecessori di Rotta, Carlo Parpaglione e Mendozza. “Ci piace e sono sicuro piacerebbe anche a loro evitare vuote commemorazioni e ricordarli sul parquet dove hanno trascorso una gran parte della loro vita”, riflette il primo dirigente di una Polysport che ha ricominciato a marciare a pieno regime. “Stiamo reclutando le nuove leve, abbiamo ancora aperta la campagna di tesseramento 2018-19. Abbiamo intenzione di riproporre tutte le categorie dall’Under 18 all’Under 14 per arrivare a Esordienti e Propaganda. Più che un’ambizione è una necessità perché la prima squadra va costruita in casa, come abbiamo fatto e faremo anche in questa stagione. Integriamo la rosa con un paio di elementi non indigeni, ragazze meravigliose che si accontentano di un rimborso spese quasi simbolico”.
Oltre a far quadrare conti ci sono orari e date da rispettare, “Ci appoggiamo come campo sussidiario alla palestra delle scuole Don Gnocchi, ma è evidente che lì possiamo allo allenare Per ogni impegno ufficiale c’è solo il Parco Lavagna”.
Super affollato e che avrebbe bisogno di una restyling più che ‘meritato’ in due decenni di occupazione h24 7 giorni su 7. Utopia più che progetto nell’Italia 2018.
(d.s.)