Prosegue il nostro rapporto di collaborazione con la piattaforma ‘Jefferson – Lettere sull’America’, fondata e guidata dal giornalista Matteo Muzio. Il portale di ‘Jefferson’, con tutti i suoi articoli e le varie sezioni, è visitabile all’indirizzo https://www.letteretj.it, da dove ci si può anche iscrivere alla newsletter.
di MATTEO MUZIO *
C’è un filo sottile che collega le aule della Columbia University al vertice di CBS News. È la traiettoria di Bari Weiss, giornalista americana, oggi nominata direttrice della storica emittente televisiva, ma fin a ieri voce controcorrente nel mondo dell’informazione mainstream con una sua newsletter-testata indipendente creata sulla piattaforma Substack. Troppo liberal per i trumpiani, troppo conservatrice per la sinistra. Una parabola che racconta molto più di una carriera: è il ritratto di una mente libera.
Nata a Pittsburgh nel 1984, Weiss cresce nel quartiere ebraico di Squirrel Hill, dove la sua identità culturale si forma tra le mura della sinagoga Tree of Life. Sarà proprio lì, nel 2018, che un attentato antisemita scuoterà la sua coscienza e la spingerà a scrivere How to Fight Anti-Semitism, un libro che è insieme manifesto e confessione.
Ma la sua battaglia per la libertà di pensiero comincia molto prima. All’università, Weiss denuncia il clima ostile verso gli studenti pro-Israele, co-producendo il documentario Columbia Unbecoming. È il primo atto di una lunga militanza contro il quieto vivere ideologico, che la porterà dalla redazione del Wall Street Journal, per lei diventata noiosa, nel 2017 al New York Times, dove diventa opinion editor. Lì, però, scopre che anche le redazioni più prestigiose possono diventare prigioni di conformismo.
Nel 2020, la sua lettera di dimissioni dal Times fa il giro del mondo. Accusa la testata di aver ceduto alla tirannia di Twitter, di aver smarrito il coraggio del dissenso. “La curiosità intellettuale è diventata una colpa”, scrive Weiss, e con quel gesto si guadagna l’ammirazione di chi crede ancora nel giornalismo come ricerca, non come dogma. Non mancano le critiche: alcuni colleghi la accusano di aver confuso il pluralismo con la provocazione, e di aver cercato visibilità più che dialogo. La sua posizione, spesso percepita come polarizzante, ha suscitato reazioni contrastanti anche tra i lettori, che spesso non riuscivano a cogliere le sue motivazioni.
Nasce così The Free Press, prima come newsletter (Common Sense), poi come media company indipendente. In pochi anni, Weiss costruisce una piattaforma da 1,5 milioni di abbonati, sostenuta da investitori come Marc Andreessen e Howard Schultz. I suoi articoli parlano di gender, antisemitismo, libertà accademica, ma soprattutto di coraggio. Tuttavia, la linea editoriale di The Free Press è stata accusata di dare spazio a voci conservatrici e libertarie in modo sbilanciato, alimentando il sospetto che la “libertà di pensiero” promossa da Weiss sia selettiva. Alcuni critici parlano di una nuova forma di manipolazione della verità, travestita da anticonformismo.
Nel 2025, la svolta: Paramount Skydance acquista The Free Press per 150 milioni di dollari e nomina Weiss direttrice di CBS News. È la prima volta che una voce così esplicitamente critica verso il mainstream assume il timone di una rete storica. La sua missione? Portare “pensiero libero e reportage senza paura” a milioni di americani.
La nomina ha già scosso gli equilibri interni. C’è chi teme una svolta ideologica, chi spera in una rinascita del giornalismo d’inchiesta. Alcuni giornalisti di CBS hanno espresso preoccupazione per la direzione editoriale futura, temendo che il marchio possa perdere la sua storica neutralità. Weiss, da parte sua, ha promesso indipendenza, ma il confine tra rigore giornalistico e ideologia è sottile. Una cosa è certa: Bari Weiss non è una meteora. È il segno dei tempi. In un’epoca in cui le redazioni si interrogano sul loro ruolo, la sua ascesa è un invito a tornare alle radici: rigore ideologico e nessun timore di esprimersi. Facendo grande attenzione a non diventare una seconda Megyn Kelly, conduttrice di Fox News un tempo voce critica del trumpismo da destra e oggi trasformatasi in sua trombettiera.
(* fondatore e direttore della piattaforma ‘Jefferson – Lettere sull’America’)