di ALBERTO BRUZZONE
La rivoluzione green viaggia anche in autobus e lo fa in una delle zone più suggestive di tutta la Liguria e più frequentate dai turisti, oltre che maggiormente conosciuta al mondo. È in dirittura d’arrivo, infatti, il progetto che prevede una mobilità completamente non inquinante nel tratto compreso tra Rapallo e Portofino. Le attività di progettazione dell’elettrificazione del trasporto pubblico locale nel Tigullio proseguono senza interruzione e, nei giorni scorsi, i funzionari dell’ufficio Pianificazione Strategica e dell’Ufficio Trasporti, accompagnati dal consigliere delegato Claudio Garbarino di Città Metropolitana di Genova, hanno incontrato i rappresentanti dei comuni di Rapallo, Santa Margherita Ligure e Portofino, per confrontarsi sull’evoluzione dell’opera, che vedrà finalmente raggiungere uno degli obiettivi della transizione ecologica, verso la piena mobilità ‘green’ di questa bellissima area del territorio metropolitano.
Il progetto, che nasce da un primo studio di fattibilità sviluppato nell’ultimo triennio in collaborazione con gli allora responsabili di Atp Esercizio, Roberto Rolandelli e Andrea Geminiani, è oggi affidato ad Amt grazie al finanziamento del Ministero delle Infrastrutture per la progettazione degli ‘interventi prioritari’ del Pums, ovvero il Piano urbano di mobilità sostenibile che il Consiglio Metropolitano ha approvato nel 2019.
Un approccio innovativo, fondato sull’idea della ‘mobilità come servizio’, il cosiddetto MaaS – Mobility as a Service – darà al cittadino o al turista la possibilità di scegliere i mezzi di trasporto più idonei per raggiungere la sua destinazione, sperimentando nel Tigullio occidentale un modello di mobilità che Città Metropolitana vuole estendere in futuro a tutto il suo territorio. Una piattaforma digitale unica, infatti, integrerà tutti i servizi MaaS: dal trasporto pubblico, alla sosta nei parcheggi a cornice delle aree urbane, al bike sharing, al trasporto via mare: un sistema unico di pagamento e di informazione all’utenza in tempo reale, che sarà accessibile sia da cellulare tramite un’unica app, sia da totem fisici collocati presso le fermate e i nodi principali della rete.
Durante gli incontri, il consigliere Claudio Garbarino con i tecnici di Città Metropolitana e Amt, ha voluto affrontare ogni aspetto del progetto insieme ai rappresentanti dei comuni e sono così emerse le esigenze di accessibilità specifiche di ciascun contesto, come ad esempio i vincoli imposti dalle ridotte dimensioni della carreggiata nell’ultimo tratto della strada per Portofino o la complessità della gestione del ‘varco di accesso’ proposto all’altezza del Covo di Nord-Est, e sono state concordate le caratteristiche del sistema di interscambio tra mobilità pubblica e privata integrando le iniziative già in avviate dai comuni in tema di mobilità.
“In un contesto di pregio paesaggistico e ambientale di assoluto valore che negli ultimi anni ha visto un inaspettato ritorno di presenze turistiche, sia italiane che straniere – sottolinea Claudio Garbarino – il progetto prevede il miglioramento dell’attuale livello di servizio del trasporto pubblico e la sua completa elettrificazione, la gestione dei flussi di traffico privato e dei pullman turistici, il controllo degli accessi nelle aree più sensibili e la gestione della sosta di interscambio. I comuni hanno ben compreso la filosofia di fondo e le potenzialità del progetto, si tratta di un modello di mobilità più efficiente e green che può essere sviluppato solo in un’ottica comprensoriale e che potrà portare benefici ambientali ed economici a tutti e tre comuni, rendendo i loro territori ancor più attrattivi per i turisti e vivibili per i residenti”.
Nel frattempo, sempre in tema di transizione ecologica, nei giorni scorsi è approdata per la prima volta a Genova anche la sperimentazione della tecnologia a idrogeno applicata al trasporto pubblico. Amt ha testato il primo mezzo a idrogeno sulle strade genovesi: si tratta del modello ‘New Urbino 12 Hydrogen’ di Solaris, 12 metri di lunghezza per 2,5 metri di larghezza, con cella a combustibile. La cella a combustibile (fuel cell) prende l’idrogeno dal serbatoio e produce energia elettrica, l’energia prodotta viene utilizzata per azionare i motori. Se la cella a combustibile produce più energia di quella che serve alla trazione, viene immagazzinata nelle batterie tampone, se invece la cella a combustibile produce meno energia di quella che serve alla trazione, assorbe energia anche dalla batteria tampone.
Il bus possiede un sistema di ricarica delle batterie di tipo plug-in che consente la ricarica anche attraverso un caricatore esterno. Il ‘New Urbino’ è bus totalmente eco sostenibile grazie alla tecnologia delle celle a combustibile a zero emissioni inquinanti. Il sistema di trazione del bus a idrogeno è composto da un serbatoio di idrogeno che può contenere 37 kg di idrogeno, una cella a combustibile (potenza netta 70 kW), batteria tampone (29,2 kWh) e 2 motori elettrici di trazione da 125 kW e ha un’autonomia di circa 350 km.
“L’elettrico per Amt è già il presente ed è il futuro in ambito urbano. Vogliamo ora capire le potenzialità dell’idrogeno – dichiara Marco Beltrami, presidente di Amt – Ci poniamo il problema di un’alimentazione non inquinante per le medie e lunghe distanze e vogliamo capire se l’idrogeno possa essere la scelta giusta. Come sempre vogliamo sperimentare e formarci un’idea precisa, muovendoci fin da ora che la tecnologia è ancora in via di sviluppo. Oltre ai mezzi, vi sarà poi da capire quali infrastrutture di ricarica sono necessarie e le normative di sicurezza previste. Ringraziamo Solaris per averci consentito di provare per alcuni giorni questi mezzi”.
L’obiettivo delle sperimentazioni di Amt è di testare tutte le tecnologie green per il trasporto pubblico sia in uso che di prossima uscita sui mercati per verificare concretamente le performance nel contesto della mobilità urbana genovese e delle riviere e disporre di elementi decisionali per gli sviluppi futuri.