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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Anna e Alberto Sanguineti, gli ispiratissimi animatori della ditta Sanguineti Addobbi: “Così rendiamo uniche le chiese”

L’azienda si occupa della luce e dei colori con i quali decorare gli edifici sacri, rendere più accogliente la Casa di Dio ed allo stesso tempo favorire la partecipazione e la comprensione dei vari momenti liturgici
Alberto Sanguineti è contitolare della ditta Sanguineti Addobbi
Alberto Sanguineti è contitolare della ditta Sanguineti Addobbi
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di DANILO SANGUINETI

Tra i tanti aspetti del suo patrimonio culturale che la Liguria non valorizza abbastanza ci sono le sue chiese, quelle delle città più grandi fuor di dubbio, e in maniera diversa e non meno colpevole quelle appartate e ritrose eppure bellissime delle periferie, dei paesini, dei borghi montani. Quando le si visita, si prova sia rispetto che malinconia per tanta bellezza “sprecata” perché apprezzata dai rari e spesso distratti visitatori. Una bellezza alla quale contribuiscono l’impianto costruttivo quanto l’apparato cioè l’ornamento, gli addobbi – gli orpelli per i “savonarola” di ieri e oggi – che fanno di ogni singolo luogo di culto qualcosa di unico e di molto particolare, irripetibile nella sua seppur recondita armonia. 

È logico che all’osservatore casuale, quadri, statue, stucchi e dorature balzino per primi agli occhi, ma chi ha la pazienza di soffermarsi, o magari ha solo un occhio più esercitato, non sfugge la bellezza di certi paramenti, l’unicità di alcune decorazioni, magari temporanee ma imponenti. Addobbi religiosi che si possono trovare solo qui, irripetibili nella loro eleganza sobria, mirata a fornire un effetto generale di umile importanza o coinvolgente modestia. 

Una simile abilità scenografica non si è formata dall’oggi al domani. Nessun incantamento. L’arte di incantare il fedele, dello stupirlo senza stordirlo – dato che il credente deve essere accompagnato ma non forzato nella ricerca spirituale – è frutto di centinaia di anni di di sapiente artigianato, di maestri spesso sconosciuti che hanno lasciato una traccia importante e che ancora continuano a parlare al gregge di una ecclesia forse smagrita ma non cancellata dall’aggressivo incalzare dei tempi nuovi. 

È cosa poco nota che una delle ditte che più contribuiscono a fare delle chiese liguri, ma sarebbe più giusto dire di mezza Italia, degli scrigni di bellezza ha radici e rami nel Tigullio. Stiamo parlando della “Sanguineti Addobbi” che ha sede in via IV Novembre a LeiviAlberto Sanguineti, 56 anni, ne è il titolare assieme alla figlia del fondatore, Anna Sanguineti. La scelta della signora Anna non è dovuta al retaggio del vecchio codice civile imperniato sul maschilismo esasperato, è causata dalla pervasività di un cognome che nell’area di Chiavari è nettamente maggioritario.

La spiegazione data da Alberto serve anche a riassumere la storia della ditta: “La ditta Sanguineti Addobbi nasce nel 1948 fondata da Carlo Sanguineti, nato e residente a Chiavari. Da giovanissimo era andato a imparare il mestiere in una ditta di Genova, poi si era messo a lavorare con il fratello Giuseppe per circa 15 anni ed infine con sua moglie Lina, da sempre sua preziosa collaboratrice, si mise in proprio. La sede era nel centro città e vi rimase fino al 1986 quando decise di trasferirla dove si trova ancora oggi, in un ex magazzino sulle alture di Leivi”. 

La famiglia Sanguineti fin dal 1981 può contare sul contributo in ditta della figlia Anna, che inizia giovanissima come apprendista, deriva da papà Carlo tutti i segreti del mestiere. Poco dopo viene assunto un altro apprendista, il narratore di questa storia. “Mi chiamo Sanguineti ma la mia famiglia e quella del mio datore di lavoro non avevano legami di sangue, neppure alla lontana. Anche io iniziai da zero o quasi e appresi passo dopo passo i segreti del mestiere da ‘padron’ Carlo”.

Scoppia la scintilla tra Alberto e Anna, fidanzamento, matrimonio e carta di identità che recita signora Anna Sanguineti in Sanguineti. “In questo modo non abbiamo neppure dovuto cambiare la ragione sociale quando ad inizio degli anni 2000 io e Anna abbiamo rilevato l’azienda di famiglia”. Che era e rimane una leader nel settore degli addobbi ecclesiastici. Ad oggi la ditta insieme a loro conta altri due collaboratori. “Il lavoro non ci manca di certo. Vorrei dire che è per la serietà con la quale lavoriamo ma debbo aggiungere per onestà che siamo anche in condizione di monopolio in Liguria e con pochi competitor per l’intero Nord Italia”.

Quello che non dice è che l’abilità, la competenza e la qualità dei loro interventi sono apprezzati non solo qui da noi, dove ogni chiesa piccola o grande si affida al loro gusto, ma anche grandi chiese della Penisola, ad Assisi come a Milano, hanno apprezzato il loro modo di lavorare. 

In estrema sintesi la Sanguineti Addobbi si occupa della luce e dei colori con i quali decorare gli edifici sacri, rendere più accogliente la Casa di Dio ed allo stesso tempo favorire la partecipazione e la comprensione dei vari momenti liturgici. “Ci occupiamo del restauro di lampadari antichi ed in stile (Impero, Luigi XV, XVI ed avanti), della costruzione di lampadari nuovi o simili a già esistenti seguendo il progetto originale, compatibilmente alle materie prime presenti sul mercato di oggi.  Poi realizziamo addobbi nelle chiese con festoni in velluti e damaschi ed archi di lampadari in occasione di festività patronali. Infine allestiamo addobbi per palchi e cerimonie sia religiose che civili. Siamo in grado di realizzare anche impianti elettrici, illuminotecnici ed impianti di riscaldamento a raggi infrarossi”. 

Pare tanto, eppure c’è di più. Anzi c’è di meglio perché quello che il signor Alberto descrive in maniera molto sintetica è in realtà la creazione di veri pezzi unici che si possono senza paura etichettare come opere d’arte. La tornitura e intaglio dei legni viene fatta a mano e la doratura è eseguita in foglie di oro zecchino o similoro. Non vengono utilizzate vernici e i legni usati sono di tipo massello e stagionati in modo da garantire durabilità nel tempo e la massima qualità del prodotto.

Alberto Sanguineti è un appassionato prima che un imprenditore, un artista che si nasconde dietro il grembiule dell’artigiano. Basta sentirlo raccontare la storia della sua professione. “Tutto iniziò 250 anni fa con il genovese Persico che girava in carrozza per l’intera Repubblica ad addobbare le chiese nelle festività patronali. All’epoca i lampadari erano formati con candele di cera alte in media quaranta centimetri. Nei primi del Novecento, con la diffusione della rete elettrica, vennero introdotti i lampadari con porta lampadine a forma di candela. Gli addobbi luminosi solitamente vengono posizionati lungo le navate ed il presbiterio. Oppure vengono posizionati seguendo la linea dell’arco sopra l’altare”. Per farlo occorre conoscere i rituali e le usanze delle varie confessioni. “Io studio meticolosamente la liturgia della festa per cui creo la illuminazione. E lo stesso faccio quando debbo occuparmi di luoghi di culto per altre religioni. La liturgia ortodossa per esempio, che prevede l’adorazione della iconostasi comporta diversi stili di luci e suoni”.

E c’è anche da inventare. “La realizzazione di un nuovo lampadario prevede una attenta progettazione. Ogni chiesa ha il suo particolare stile a cui il lampadario deve adattarsi. Capacità della nostra ditta è far comprendere al meglio al cliente ciò di cui ha bisogno. Per questo, partendo da un modello di base di lampadario si definiscono i vari elementi. Ad esempio in una piccola chiesa potrebbe essere più congruente posizionare due lampadari piccoli piuttosto che uno grande. Dopodiché si decide il tipo di doratura e la tipologia di ciondoli, di cui esistono varie forme e dimensioni. L’elevata personalizzazione del lampadario può addirittura portare alla realizzazione di un prototipo. A seguito della loro installazione, necessitano di essere puliti circa ogni quindici anni, dipende da dove vengono issati, per dargli nuova lucentezza”.  

Un artista e un tecnico, ecco perché oltre a essere titolare della Sanguineti Addobbi, è anche presidente dell’Associazione Arti sacre. “L’associazione nasce in Italia nel 2017 dalla sinergia di selezionate aziende e operatori attivi nel settore dell’Arte Sacra. AssoArtiSacre è impegnata nel sostenere, difendere e promuovere il Made in Italy valorizzando e favorendo le artigianalità, le arti, promuovendo e perseguendo la qualità, l’arte e l’etica professionale della produzione italiana nel mondo, senza escludere gli operatori europei che perseguono la qualità e l’etica tipica della produzione italiana”.

Sanguineti è avanti pur avendo un profondo rispetto della tradizione. Uno che crede profondamente e che aiuta a credere anche gli altri. Indispensabile in tempi nei quali prosperano gli ultimi emuli iconoclasti dell’imperatore bizantino Leone III che distrusse nell’Ottavo Secolo alcune delle più belle immagini di devozione mai prodotte dalla Cristianità.

Il Cattolicesimo ha sempre avuto il pregio di non disdegnare alcun mezzo per avvicinare l’uomo alla divinità. Con il massimo rispetto per quelle religioni che hanno una visione alternativa su cosa serva per attingere il trascendente, luci e suoni agevolano l’indagine sull’infinito. Una lampada che arde nel posto e nel momento giusto probabilmente è più utile a percepire l’essenza delle cose che una dozzina di poderosi tomi della Scolastica.

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