di ALBERTO BRUZZONE
Ma Dante per gli studenti delle scuole superiori è solamente una noia mortale, è solamente un ‘peso’ o può anche diventare qualcosa di piacevole, qualcosa a cui appassionarsi, qualcosa da reinterpretare? Può insomma Dante diventare ‘pop’, diventare anche un po’ moderno grazie al lavoro e all’impegno dei ragazzi?
Può, può eccome e può anche diventare qualcosa di estremamente divertente e stimolante, al di là dei suoi capolavori letterari. Succede quando di mezzo ci sono delle bravissime insegnanti, quando c’è una scuola che è capace di guardare sempre oltre e quando sono all’opera ragazze e ragazzi con tanta voglia di fare, di applicarsi e d’imparare.
È così che alcuni alunni dell’Istituto Caboto di Chiavari, guidati dalle insegnanti Sabrina D’Isanto e Annalisa Fornasari, hanno partecipato fattivamente e attivamente alla realizzazione della bella mostra ‘Dante Glocal’, che è stata inaugurata nei giorni scorsi e che è allestita presso gli spazi espositivi dello studio dello scultore Franco Casoni, in piazza San Giovanni a Chiavari. L’iniziativa coincide con il settecentesimo anniversario dalla morte del Sommo Poeta ed è nata dall’idea di Maura Ferrari, di CodicEventi, del giornalista Mauro Boccaccio, e dello stesso scultore Franco Casoni.
“Abbiamo preso parte attiva a questa mostra – racconta Annalisa Fornasari, che sino allo scorso anno è stata docente al ‘Caboto’, prima di andare in congedo – facendo un lungo e intenso lavoro sia durante la quarantena che in estate. I ragazzi hanno lavorato da casa e devo dire che c’è stato un impegno esemplare da parte loro”.
Il ‘tocco’ degli studenti è perfettamente evidente, a partire dalla locandina della rassegna: “È stata curata – prosegue Annalisa Fornasari – dalla studentessa Viola Raggio che, insieme alla compagna Federica Scavo della classe quinta del corso Tecnico Grafica & Comunicazione, ha lavorato alle proposte grafiche. Tra i contributi inoltre, insieme al prezioso Milo Manara, maestro di fama internazionale, e al ritratto di Dante realizzato da Emanuele Luzzati, spiccano le quattro tavole di Ivan Martinis, studente sempre del Corso Grafica & Comunicazione, diplomato a giugno con ottimi risultati, da sempre grande appassionato di fumetto. Presente anche la tavola illustrata di Giulia Baitelli della classe quinta D dello stesso corso, che rappresenta Dante in chiave attuale, con mascherina e guanti”.
La professoressa Sabrina D’Isanto aggiunge: “Anche questa occasione ha permesso ai nostri studenti di imparare ‘sul campo’, mettendo in gioco competenze e abilità professionali. In mostra ci sono anche il ritratto di Dante eseguito dal disegnatore chiavarese Stefano Biglia, i dipinti di Gian Marco Crovetto, pittore genovese affermatosi anche negli Stati Uniti, e non mancano le sculture di Franco Casoni”.
Ma a partecipare c’è anche la pittrice e gallerista milanese Mitti Piantanida e questa, come sostengono i curatori Maura Ferrari e Mauro Boccaccio, è una collaborazione molto importante, in quanto Mitti “ha ‘bottega’ e atelier sui Navigli e si sta pensando quindi di allestire la mostra a fine ottobre anche a Milano. Per noi è una bella opportunità anche per rilanciare e consolidare, in collaborazione con l’Associazione Naviglio Grande, i legami tra le città di Chiavari e Milano nel segno di una storica, reciproca chiave di accoglienza e ospitalità”.
Infine, ecco pure le tavole originali dal fumetto ‘L’Inferno di Topolino’, scelte da Carlo Chendi e realizzate da Angelo Bioletto, Guido Martina e Marcello Toninelli. La mostra al laboratorio Casoni si può visitare sino al prossimo sabato, con orari dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19, nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19.
Intanto, al ‘Caboto’ ha fatto il suo ingresso nei giorni scorsi la nuova dirigente scolastica, Paola Leonilde Ardau, che è andata a sostituire la reggente Paola Salmoiraghi, a cui toccò il compito di guidare l’istituto dopo l’improvvisa morte dell’amatissimo preside Glauco Berrettoni.
“Finalmente possiamo tornare nelle aule – sostiene la neo dirigente – ma dobbiamo farlo in assoluta sicurezza e rispettando tutte le regole. Insieme a tutto il personale scolastico, abbiamo lavorato moltissimo su questo fronte, studiando il modo più sicuro per le entrate e le uscite da ciascun plesso scolastico. In queste fasi saranno presenti i docenti della prima ed ultima ora; gli orari saranno leggermente scaglionati e avverranno da porte diverse; sulle scale e nei corridoi si dovrà mantenere il lato destro evitando la vicinanza; nelle classi ci sono i banchi distanziati. Tutti dovranno indossare la mascherina durante gli spostamenti. Purtroppo il rientro immediato in presenza non sarà possibile per tutti, perché siamo in attesa della disponibilità di due aule fuori sede. Inoltre, per alcune classi particolarmente numerose la capienza delle aule non è sufficiente. In questi casi si procederà con la didattica a distanza. Tuttavia, contiamo di risolvere al più presto questo disagio”.
Secondo Paola Leonilde Ardau, “bisogna essere molto grati per la collaborazione delle famiglie: è importantissimo il loro controllo prima delle lezioni delle condizioni di salute dei figli e apprezziamo la loro disponibilità a usufruire dei servizi offerti dagli uffici della scuola in forma telematica per quanto possibile, limitando le attività in presenza e sempre con appuntamento, per evitare gli assembramenti e lunghe attese, a tutela della salute di tutti. Ringrazio di cuore il personale docente e non docente della scuola che ha lavorato ogni giorno alacremente per rendere possibile la riapertura di tutti i plessi. Ciascuno ha fatto la sua parte con generosità: sono stati studiati orari, modalità di accesso e fruizione dei locali scolastici ed è stata garantita l’igienizzazione costante. I locali sono stati il più possibile adeguati all’emergenza e, come tutti sanno, abbiamo avuto anche un cantiere in sede centrale”.
Il ‘Caboto’ riparte, e ci sarà spazio anche per tutte queste attività esterne che non solo stimolano gli studenti, ma li mettono anche alla prova pratica delle loro conoscenze. E consentono alla scuola di avere la visibilità che merita, per l’enorme qualità del lavoro svolto.