di ALBERTO BRUZZONE
Riapre i battenti dopo la pausa invernale la galleria d’arte Cella Art & Communication di Santa Margherita Ligure, preziosa realtà culturale della zona fondata e curata da Barbara Cella (nella foto in alto). Riapre nella settimana della Giornata Internazionale della Donna e con una mostra collettiva che proprio alla donna è dedicata: dallo scorso sabato 12 marzo, e sino a venerdì 1° aprile, presso i locali di corso Marconi 2 che ospitano la galleria si può visitare la bella esposizione denominata ‘La forza di Afrodite’, con il seguente orario: giovedì alle 15,30 alle 19; venerdì, sabato e domenica dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19. Gli altri giorni sono di chiusura.
“Partiamo – afferma Barbara Cella – con una collettiva dedicata alla dea dell’antichità, per celebrare la forza creatrice delle donne”. In galleria ci sono le opere di Virginia Cafiero, Maura Canepa, Rosalina Collu, Giovanna Comandè, M.G. D’Auria, Josine Dupont, Fulvia Steardo Fermi, Elisa Floris, Grazia Giovannetti, Carolin Goedeke, Silvia Ottobrini, Barbara Stretti, Yayo Tavolara, Maria Vittoria Vallaro, Eleni Zafiropulos.
“In un mese – prosegue Barbara Cella – che vede la celebrazione dell’8 marzo, a volte un po’ in maniera ipocrita, e l’inizio della primavera con la Madre Terra che si risveglia dando alla luce i germogli nascosti nel suo ventre durante l’inverno, vogliamo celebrare la forza generatrice della donna, in tutte le sue accezioni. E con forza generatrice intendiamo la forza creativa che è insita in essa. Perché ‘La forza di Afrodite’? Perché Venere (cioè Afrodite) è la dea da sempre associata all’amore e alla bellezza, e l’amore reca in sé un vero e proprio potere di trasformazione, che è di fatto il vero potere dell’amore. Per questo viene definita la ‘dea alchemica’ ed è questa la sua forza. Forza che ognuna di noi ha dentro”.
Nel libro ‘Le dee dentro la donna’ di Jean Bolen, si evidenzia come ogni donna rechi in sé gli archetipi delle sette dee: Persefone la figlia, Demetra la madre, Era la moglie: sono le dee ‘vulnerabili’ che danno valore al rapporto con gli altri. E poi, Artemide, Atena ed Eschia: sono le dee ‘vergini’, indipendenti, autonome, bastano a sé stesse, che danno valore all’indipendenza dagli altri. E poi c’è Afrodite, la dea alchemica appunto, che, a differenza delle altre dee, mette al centro l’emozione e l’esperienza di trasformazione e non il rapporto con o dall’altro. E questo è un archetipo estremamente presente nella donna artista.
“Le grandi religioni monoteiste – ricorda Barbara Cella – hanno tolto ogni sacralità al principio femminile della donna che all’inizio dell’umanità era Dio, con il potere generatore di vita. Quando inizia l’era patriarcale, la donna viene relegata all’inferiorità. Afrodite ci insegna il valore di noi stesse, l’autostima. Nasce già adulta dalla schiuma del mare generata dall’evirazione dei genitali di Urano da parte del figlio Saturno, che poi li lancia nell’acqua, e nascendo senza madre non ha un modello materno che la condiziona, da combattere e superare. Ella vive quindi solo l’archetipo della donna. Non avendo vissuto i traumi infantili generati dalla figura materna, ama sé stessa e si riconosce il proprio valore. Si basta. Sceglie lei con chi accoppiarsi. Ma non per questo dev’essere associata solo alla figura dell’amante, della donna frivola, volubile e seduttrice, di dubbia morale e tentatrice come questa società patricentrica l’ha sempre dipinta. Afrodite si esprime certamente nel rapporto amoroso, provare amore per qualcuno, certamente, ma anche per qualcosa o per ciò che si fa”.
Secondo la gallerista, “l’archetipo di Afrodite è presente quando la creatività è incoraggiata, quando qualcosa di nuovo viene creato: un figlio, un’idea, un’opera d’arte, dove l’obiettivo non è il successo ma la scoperta, la nascita di qualcosa di nuovo. Afrodite è ispiratrice del sogno, è la Musa che ispira gli artisti. Ma le artiste? La trovano in se stesse, è dentro di loro perché Afrodite si esprime proprio nel processo creativo. Ogni volta che si coltiva un talento con il quale le donne esprimono sé stesse, si mette in moto questo archetipo e il prodotto della creatività generato è come un figlio. Per tutti questi motivi, celebriamo in questa collettiva il potere creativo della donna, dove il tema principale è proprio la forza generatrice insita in essa”.
La Cella Art & Communication è attualmente ospitata presso gli spazi dell’Hotel Laurin, in corso Marconi 2, dopo esser stata per parecchio tempo in via Roma: è una galleria interessante perché persegue una filosofia ben precisa, quella di promuovere gli artisti del territorio, seguendo un imprinting che altre realtà stanno portando avanti con analogo successo presso altri comuni della zona. C’è bisogno di offrire una vetrina a pittori, scultori, disegnatori di casa nostra, ed è ancora più importante che ciò avvenga presso cittadine che, specie in estate, si riempiono di turisti, il che può quindi fungere da volano per una personalità e, perché no, per una carriera.
Se è vero che l’arte, oltre che dalla critica, è dettata pure dal passaparola, l’occasione di esporre a Santa Margherita è preziosa per chiunque. Ci pensa Barbara Cella, Barbara Cella, promotrice culturale ed esperta di comunicazione molto conosciuta sia nel capoluogo genovese che nel Tigullio. E ci pensa in una maniera eccellente.