di DANILO SANGUINETI
I politici del fare… niente. Quelli che vengono riassunti dal binomio ‘Chiacchiere (troppe) e Distintivo (o mandato)’ nell’attuale soffocante congiuntura spiccano e vengono presi di mira dalle folle sempre più esasperate. E per spirito di contrasto, fanno emergere con maggior nitidezza dal confuso quadro generale coloro che fanno… i fatti.
Una proposta concreta – perché immediatamente applicabile rafforzata dal crisma dell’importanza strategica – è stata formulata nei giorni scorsi a Rapallo. Una proposta che copre una carenza di interesse e un vuoto di intenzione imputabile alla stragrande maggioranza delle amministrazioni, statali, regionali, locali, e per salvaguardare la ben meritata fama di capitale dello sport che Rapallo si è meritoriamente guadagnata nel tempo.
L’ha avuta il consigliere delegato allo sport dell’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Bagnasco, Vittorio Pellerano, che ha deciso, naturalmente di concerto con il primo cittadino e con la giunta, di esentare dal pagamento del canone di affitto e dalla tassa di ingresso agli impianti comunali per il primo semestre del prossimo anno tutte le società sportive con sede in città.
Diciamolo subito chiaro: è un sacrificio non da poco per l’erario rapallese, ed è allo stesso tempo un lungimirante investimento sul lungo periodo. È ossigeno che viene concesso a chi porta allo sport i ragazzi e le ragazze della città dopo un’annata che definire da incubo è ancora un eufemismo. Le mazzate delle chiusure, quelle pregresse e quella in corsa, hanno fiaccato anche i club più attrezzati e resistenti alle intemperie. C’era e c’è il rischio di sparizioni di massa. Pellerano e il sindaco Bagnasco hanno ideato un piano semestrale: nel 2021 il Comune di Rapallo assicurerà l’uso gratuito degli impianti sportivi alle società che ne faranno richiesta dal 1° gennaio al 15 giugno.
Le strutture interessate sono le più importanti e le più frequentate: i campi sportivi Macera e Gallotti, le palestre scolastiche di proprietà comunale, il palazzetto di via Don Minzoni, la grande palestra della Casa della Gioventù. Le eventuali aree pertinenziali dei campi verranno concesse in via prioritaria alle società di calcio e in forma residuale alle altre società sportive rapallesi per lo svolgimento di attività all’aria aperta (o per la ripresa degli allenamenti/gare) nel rispetto della normativa anti Covid. E ancora, sarà possibile richiedere gratuitamente l’utilizzo delle palestre scolastiche di proprietà comunale (disponibili solo in orario extrascolastico e nei giorni festivi o di sospensione dell’attività didattica previ accordi con i dirigenti scolastici competenti), come del palazzetto di via Don Minzoni e della palestra della Casa della Gioventù per allenamenti e gare.
Le società sportive che fruiranno degli impianti dovranno rispettare i protocolli di sicurezza e le linee guida delle Federazioni sportive nazionali di appartenenza in tema di contenimento degli effetti della pandemia. Dovranno inoltre dare attuazione a quanto previsto nei protocolli di intesa siglati con il Comune relativamente all’utilizzo dell’impiantistica sportiva.
Il consigliere Pellerano non ha intenzione di limitarsi a questo, che pure appare tantissimo: “In un momento come questo chi si limita a gestire l’ordinaria amministrazione ha capito poco. C’è da intervenire, in maniera massiccia e rapida: lo stiamo facendo e continueremo a farlo. Le società sono allo stremo, ho notizia di comportamenti ammirevoli di dirigenti, tecnici e atleti che si sobbarcano notevoli sacrifici per continuare a fare e far fare attività nelle varie discipline. Abbiamo pensato a tutti gli sport e alle tante società rapallesi che in questi mesi ‘freddi’ hanno bisogno di un tetto sulla testa”.
Il Comune quindi ha messo in previsione sei mesi in meno di pigione, stiamo parlando di cifre importanti. “Un sacrificio che andava fatto. In attesa dei vari decreti ‘Ristori’, intanto, permettiamo che i nostri impianti, che sono affollati dalla mattina alla sera, sette giorni su sette, restino la casa dello sport”.
Un tetto serve sempre, adesso più che mai – che anche se gli equinozi vanno a ramengo e le stagioni impazziscono (alla faccia dei negazionisti non sono solo i no-Covid ci sono anche i no-Greta…) stiamo andando verso l’inverno – e Pellerano aggiunge altre medaglie al palmares di amministratore efficiente: “Se l’esenzione dal canone di affitto siamo stati tra i pochi a proporla, per l’altra iniziativa non credo ci siano paralleli sull’intero territorio nazionale. Abbiamo creato una pagoda dello sport al Poggiolino, all’esterno dell’impianto coperto”.
Una grande tensostruttura aperta sui lati e dotata di pavimentazione in legno, sotto alla quale le società sportive di Rapallo potranno organizzare attività en plein air anche nelle giornate di maltempo, nel pieno rispetto del distanziamento sociale e delle normative ‘anti Covid’ vigenti.
La struttura verrà concessa gratuitamente alle società che ne faranno richiesta. “Una copertura pressostatica su una serie di attrezzi per fare ginnastica di base e altre attività motorie perché va bene sfruttare il nostro clima mite, ma una qualche protezione soprattutto agli atleti più fragili per ragioni di età o altro bisogna darla”.
Una piccola vena polemica su soluzioni proposte da altri, magari neppure tanto lontani? “Io penso che il discorso di palestra all’aperto sia un po’ pericoloso. Va bene trovare degli spazi alternativi, ma prima di tutto bisogna sfruttare quelli che si hanno, che sono certificati e che hanno tutti i crismi della sicurezza. Con una pagoda vicino a un impianto come quello di Santa Maria Novella salviamo capra e cavoli. C’è la copertura che salva da vento e pioggia, ma c’è la apertura, nel caso anche totale, ai lati, per consentire la ventilazione assoluta dell’ambiente. Io mi sento di proporla ai colleghi vicini e lontani”. Un messaggio che risuona forte e chiaro. Copiare non è un reato, in questo caso, specie se si prendono a modello idee fruttifere.