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Giovedì 4 dicembre 2025 - Numero 403

Affitti brevi e turistici, un po’ di ordine (per la prima volta): entra in funzione la Banca dati nazionale

Superata la confusione sin qui generata dalla presenza di più codici identificativi attribuiti dalle singole regioni e da normative contrastanti a livello locale
Sestri Levante è una delle città dove gli affitti turistici sono più diffusi
Sestri Levante è una delle città dove gli affitti turistici sono più diffusi
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(r.p.l.) Affitti brevi più sicuri e trasparenti per i consumatori con le nuove normative approvate a Roma e controlli più semplici per la Polizia Locale in sinergia con Fiaip, la Federazione italiana agenti immobiliari professionali.

Dopo il periodo di sperimentazione e rodaggio del Cin (codice identificativo nazionale) entra infatti in funzione la Banca Dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche e il portale telematico (BDSR) del Ministero del Turismo che assegna il Cin superando la confusione sin qui generata dalla presenza di più codici identificativi attribuiti dalle singole regioni e da normative contrastanti a livello locale.

“L’istituzione del CIN, ovvero di un codice unico identificativo nazionale – spiega Antonio Piccioli, presidente Fiaip Liguria – è una proposta della nostra Federazione che ha la finalità di semplificare gli adempimenti, evitando inutili duplicati di codici regionali, sia di contrastare l’illegalità, il sommerso e l’abusivismo favorendo l’intermediazione e la gestione professionale garantita da noi agenti immobiliari, a differenza di quanto inserito nel testo di legge relativo ai dispositivi di sicurezza, tipici degli hotel e degli uffici, quale inutile norma inserita per “accontentare” qualche albergatore”.

Da ora in avanti i proprietari, i gestori di strutture ricettive, e chi affitta immobili destinati a locazioni turistiche brevi dovranno ottenere CIN tramite la Banca Dati Nazionale (Bdsr) ed inserirlo obbligatoriamente negli annunci e nelle comunicazioni oltre ad esporli in modo chiaro sul luogo dove gli immobili si trovano.

Per ottenerlo chi affitta dovrà presentare una dichiarazione sostitutiva contenente i dati catastali dell’unità immobiliare, informazioni che saranno chiaramente utilizzare per verifiche e controlli e la mancata esposizione o l’assenza del codice Cin prevede sanzioni che per i soggetti obbligati privi di CIN sono punibili con sanzione che va dagli 800 agli 8mila euro mentre per la mancata esposizione del CIN è prevista una sanzione che può andare dai 500 ai 5mila euro. Sanzioni sono previste anche per le strutture o gli alloggi privi dei requisiti di sicurezza (rilevatori anti incendio, estintori etc), la sanzione va da 600 a 6mila euro.

“Come federazione italiana degli agenti immobiliari professionali – spiega ancora Piccioli – sarà nostra premura cercare un confronto con i Comuni per sensibilizzare la polizia locale ad effettuare i necessari controlli per fare in modo che le nuove normative non restino ‘lettera morta’. Crediamo che dalla collaborazione possa nascere una efficace lotta all’abusivismo nell’interesse dei Turisti e di opera nel settore in modo onesto e trasparente”.

“Con l’obiettivo di intensificare la nostra azione e produrre ulteriore pressione sul tema – prosegue Antonio Piccioli – abbiamo coinvolto la Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione Immobiliare Fiaip-Fimaa-Anama, praticamente inattiva da due anni ovvero da quando abbiamo ceduto il Coordinamento prima ad una e poi all’altra associazione; e proprio questa mattina, su nostro sollecito, è stata finalmente convocata una riunione per domani, 12 settembre, dove questo tema della migliore gestione dei flussi turistici correlati all’attività degli Agenti Immobiliari sarà affiancato anche da una concreta lotta alla disintermediazione, in questo caso con particolare riferimento alla nota vicenda legata ad Altroconsumo. Vogliamo produrre congiuntamente alle altre Associazioni di Categoria presenti al tavolo un ulteriore esposto come Consulta Interassociativa all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, proprio con la finalità di ottenere, quanto prima, una pronuncia netta contro la piattaforma Passpartù-Altroconsumo”.

In tale occasione avverrà anche il passaggio del Coordinamento a favore di Fiaip di modo da consentire alla Consulta quel necessario “cambio di passo” considerati i tanti temi importanti e strategici che sarebbe utile, anzi doveroso, affrontare insieme per il bene e nell’interesse dell’intera categoria.

“Nei giorni a venire – prosegue ancora il presidente Fiaip Liguria – mi confronterò con il segretario nazionale Fabrizio Segalerba sulle risultanze scaturite dalla riunione e come di rito informerò i Collegi Provinciali di tutto ciò che potrà essere utile per consolidare sempre più sui territori la posizione di indiscussa rilevanza che Fiaip ricopre per i nostri colleghi”.

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