di DANILO SANGUINETI
Adesso scivola nel gran mare del cielo. Ondina indomabile alla quale fanno compagnia tante altre campionesse e tritoni che l’hanno preceduta nell’ultima traversata. Alba Caffarena a 96 anni ha chiuso una vita affrontata nella maniera più piena, positiva. Sportiva sempre, nell’ultima sezione della sua esistenza era diventata una campionessa plurititolata e uno spot irresistibile e incontestabile dei poteri taumaturgici del nuoto. Uno dei due sport basici che, a giudicare dagli effetti su Alba, che in piscina annullava gli effetti dell’età, andrebbe imposto per legge a chiunque entri negli ‘Anta’.
Record su record, di longevità accompagnati a quelli di velocità e resistenza. Marcava tempi e copriva distanze strabilianti. In pratica non si è mai fermata in una sola delle sue 96 primavere, sino a un anno fa le sue bracciate erano molteplici e regolari, non si perdeva un allenamento, non mancava di presenziare a una competizione. Superati i settanta, poi gli ottanta e infine i novanta, ed era sempre sulla cresta dell’onda, vanto e onore della Rapallo Nuoto.
Nata nel 1925, professoressa di matematica per decenni, trasportò il suo rigore logico nel prepararsi alle gare, nel programmare una carriera agonistica che iniziò quando quelli ‘normali’ la concludono. E nella società e nella piscina di Santa Maria Novella aveva trovato una seconda famiglia.
Il suo curriculum di vittorie è impressionante, eppure non rende appieno la portata delle sue imprese. Le appartengono il record italiano negli 800 stile libero Master 85 (chi ha più di 85 anni), sia in vasca olimpica (50 metri) che vasca corta (25 metri); il record italiano nei 200 e 400 s.l. Master 90 sia in vasca olimpica che in quella corta. Decine di titoli italiani nelle varie fasce di età e nelle varie distanze, soprattutto oro ai campionati Europei delle categorie Master di Praga, argento a quelli di Germania (Campionati europei). Quinto tempo europeo nei 200 s.l. Master 90, nono tempo fatto segnare in Europa negli 800 sl Master 85.
Lei stessa raccontava come la sua carriera di ‘wonder nanny’ delle piscine era nata abbastanza casualmente: da giovane pallanuotista a Genova – quando la waterpolo in rosa era un’avventura in essere, una scelta popolare forse quanto lo è oggi fare l’astronauta… – era passata al nuoto ma praticato come lo sport di squadra rigorosamente in mare, quasi tutti i mesi e in ogni condizione meteo. Per un tipo simile passare all’acqua dolce, alla vasca in alcuni casi coperta, era una ‘semplificazione’.
Abituata alla fatica, alle correnti e agli imprevisti, ridusse le distanze sulle quali si cimentava, non l’agonismo e la capacità di ottenere risultati importanti. L’attività Masters in Italia prese piede a metà degli anni Settanta. La squadra degli Over alla Rapallo Nuoto si forma nel 1978; nel 1987 arriva anche la prima donna Master, Ondina Ravera, figlia di ‘Marò’, il campione che dà il nome alla piscina di largo Pessagno a Chiavari. L’anno successivo Ravera viene raggiunta da Alba Caffarena.
Un lustro fa, invitata d’onore alle celebrazioni per il quarantennale della prima edizione del Meeting Nazionale Master organizzato dalla Sportiva Sturla, che l’aveva vista, naturalmente, tra le vincitrici, affermò: “La mia passione per il nuoto è nata in mare, poi è avvenuto lo spostamento alla vasca. Amo le distanze lunghe ma adesso posso concentrarmi solo sui 400 o gare più brevi”.
Sempre con risultati eccezionali: ad inizio 2016 il primato italiano 400 sl Master 90 facendo fermare il crono sul tempo di 14’46”. L’anno prima alla Sciorba record tricolore nei 200 sl Master 90 in 6’55”23.
Per fermarla serviva qualcosa di più dell’incedere dell’età, seppure inesorabile. Lo rivela il suo presidente, il primo dirigente della Rapallo Nuoto, Alessandro Martini (che per età poteva esserne nipote) in un commosso ricordo: “Capii che il suo grande amore era il nuoto e che la Rapallo Nuoto per lei era più della sua società, era una seconda famiglia. Aveva grande costanza e i suoi tantissimi record non la accontentarono, sapeva sempre individuare un obiettivo ulteriore: un esempio per tutti noi, dai più grandi ai più piccoli. Conclusi gli allenamenti, soprattutto al mattino, si interessava di tutti i settori della società, voleva sapere i risultati, come andavamo nei vari campionati, si occupava persino dei rapporti con l’amministrazione comunale”.
Negli ultimi mesi la frenata inevitabile: “Prima era comparso qualche acciacco, poi la pandemia e le sue restrizioni l’avevano obbligata a stare lontano dalla sua piscina, dalla ‘sua’ Rapallo Nuoto. Ma nessuno qui l’aveva dimenticata e la scorderà, Alba è stata veramente una grande!”.
Come recita un vecchio adagio dello sport, il campione lo vedi nel corso della carriera, la leggenda emerge quando smetti. Rimanere grandissimi anche ‘dopo’ è la vera scommessa. In pochi ci sono riusciti, Alba è tra questi.