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Addio a ‘Ninni’ Bovone, pilastro e custode del centro storico di Chiavari: un esempio di garbo e di cura - Piazza Levante

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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Addio a ‘Ninni’ Bovone, pilastro e custode del centro storico di Chiavari: un esempio di garbo e di cura

Se non fosse stato per la malattia, sarebbe ancora lì, sulla porta della sua bottega, a raccontarci con passione quanto il commercio sia diventato difficile
Ninni Bovone, storico macellaio del carruggio di Chiavari, è mancato all'età di 82 anni nei giorni scorsi
Ninni Bovone, storico macellaio del carruggio di Chiavari, è mancato all'età di 82 anni nei giorni scorsi
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di MARISA SPINA

Fino a quando la salute l’ha sorretto, Vincenzo ‘Ninni’ Bovone, il commerciante che con passione e nobiltà gestiva la sua macelleria nel caruggio di Chiavari, non ha mai smesso di essere lì, presente. E ora se n’è andato, lasciando dietro di sé non solo un negozio vuoto, ma anche un pezzo di cuore di Chiavari.

Non esiste un momento perfetto per dire addio. Qualunque età si abbia, si lascia sempre qualcosa di incompleto, di irrecuperabile. Gli occhi fissi su una vetrina vuota, sono diventati un’immagine di nostalgia e di ricordi. Ogni tanto qualcuno si ferma, la guarda, e indica quella vetrina come a volerla custodire nel cuore.

Ninni ha lasciato un silenzio duro, ma anche tenero, che si fa strada tra i pensieri e i ricordi di chi lo ha conosciuto. E negli anni, seguendo la passione per l’Entella, sua eterna fidanzata, aveva avuto modo di farsi conoscere e apprezzare in tutta Italia, sempre portando avanti la sua gentilezza rustica alla ligure.

Le parole di Toni Bonino ‘Luchin’: “Testimone di questa città, amico fedele, vicino di bottega. La nostra amicizia andava oltre la semplice frequentazione. Per Chiavari, era un’istituzione. Durante la mia presidenza dell’Entella, andavamo sempre insieme nelle trasferte, con la sorella Marina sempre al nostro fianco. Un grande lavoratore, simbolo di una tradizione commerciale fatta di passione e dignità.”

Bernardo Pessagno, presidente Ascom: “Durante il suo mandato, io ero presidente degli albergatori. Non è mai mancato il dialogo tra noi, sempre ricco di consigli, sottile ma pratico. Ha attraversato tutti i periodi di grandi cambiamenti: la pedonalizzazione, la battaglia contro il depuratore, sempre vigile e attento a ciò che accadeva in città. Collaborava con le amministrazioni, con rispetto e fermezza. Per lui, il centro storico doveva essere un luogo di qualità, di eleganza, di lusso, di signorilità”.

E qui voglio spiegare bene una cosa: Ninni Bovone era un signore, nel vero senso della parola. Convinto che Chiavari meritasse un po’ di nobiltà, di classe. Dentro la sua bottega, il suo lavoro di macellaio lo faceva con rispetto, con eleganza, con quella nobiltà che si respira solo quando si fa con cuore e dignità.

Probabilmente, una parte della nobiltà di Chiavari è venuta da persone come lui: uomini e donne che hanno fatto del commercio un’arte, che hanno guadagnato senza avidità, con etica e coscienza. Gente che, pur non finendo i propri giorni sul lastrico, non si è mai lasciata corrompere dalla voglia di ricchezza sfrenata, mantenendo intatta quella signorilità che rendeva questa città speciale.

A modo suo, Ninni Bovone è stato un pilastro, un custode del centro storico, un esempio di cura e rispetto per la sua città. Anche se negli ultimi tempi non gli piaceva più questa situazione, se non fosse stato per la malattia, sarebbe ancora lì, sulla porta della sua bottega, a raccontarci con passione quanto il commercio sia diventato difficile, quanto il cuore di Chiavari si stia trasformando.

“Se non fosse che sono chiavarese,” diceva con un sorriso, “lo farei volentieri a gratis questo lavoro”. E credo che fosse la verità.

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