di ROSA CAPPATO
Al via la rigenerazione urbana, nel piccolo Comune di Avegno, in Località ‘La Costa’. Favorire il miglioramento della qualità ambientale e sociale del tessuto edificato, questo individua la rigenerazione urbana appena avviata.
Sarà un bilancio tra l’esistente e il nuovo, un’alternativa strategica al consumo del suolo. Sono passati i canonici 30 giorni ed è appena decaduto il termine ultimo per presentare osservazioni, da parte dei cittadini, alla pratica votata nell’ultimo consiglio comunale di febbraio, che riguarda la costituzione dell’Ambito di rigenerazione urbana, nell’area che si trova in località ‘La Costa’. Il consiglio comunale di Avegno ha adottato l’Ambito, mettendo in atto il bando regionale, finanziato a luglio 2020. In aula la votazione favorevole è stata unanime, espressa per alzata di mano, con 9 sì, nessun voto contrario, né astenuto, essendo tutti presenti i 9 consiglieri votanti.
Anche l’opposizione si è detta in accordo. Il gruppo ‘Attiva Avegno’, rappresentato in consiglio dal capogruppo Margherita Ceravolo e dal collega consigliere comunale Paolo Pinna, ha sostenuto l’iniziativa dall’inizio dell’iter. “Da tempo questa rappresenta un’area da riconvertire – spiega Pinna – con possibilità anche di realizzare opere sia da parte del privato, ma anche del pubblico, così da risanarla”.
La pratica è stata ridiscussa a causa di un ritardo nel formulare la proposta in Regione e anche per sopravvenute modifiche alla normativa in merito. In base a una legge della Regione del 2018 l’amministrazione ha presentato domanda al bando regionale, istituito sulla base di un apposito studio progettuale, finalizzato a favorire la fruizione pubblica e privata dell’area individuata, ben nota in paese, dove un tempo erano in funzione gli oleifici, così da incentivare l’attuazione e la riqualificazione di questa ampia zona in stato di complessivo degrado. Avegno è stato successivamente incluso nei 24 Comuni liguri ammessi al finanziamento, poiché la richiesta e il progetto sono stati ritenuti meritevoli e coerenti con le caratteristiche necessarie. Il bando è stato approvato il 29 novembre 2019.
Erano concessi contributi fino a un massimo di 30 mila euro, con un cofinanziamento minimo del 20% per i Comuni ammessi. Gli Ambiti finanziati sono quelli di carenza di dotazioni di servizi di urbanizzazione, edifici abbandonati, o caratterizzati da obsolescenza statica, tecnologica, energetica e funzionale, aree con fenomeni di marginalità economica e sociale, aree con criticità ambientali. Il finanziamento complessivo era di 420 mila euro. Un comitato tecnico ha svolto l’istruttoria su 47 domande, dando precedenza ai Comuni di piccole o medie dimensioni. Avegno è risultato assegnatario del contributo sulla ‘definizione e progettazione di interventi’, che prevedeva anche una variante urbanistica per la costituzione dell’Ambito di rigenerazione urbana’.
La somma ammonta a 23.602,91 euro, a fronte di un investimento ammissibile pari a 28.253,64. La zona interessata è stata per diversi anni oggetto di attenzione e anche critiche, a causa dei ruderi degli impianti produttivi. “Nella prima fase – spiega Pinna – c’è stata la demolizione, ma poi è venuto a crearsi un vuoto edilizio. Ora, forti del fatto che non potrà più essere indicata come aria produttiva, si apre a La Costa la reale possibilità di riqualificare e questa opportunità ci ha visto completamente d’accordo in aula. Qui potranno nascere delle aree verdi, commerciali, sportive e tutto nell’interesse comune”.
La scelta è caduta su questo distretto poiché, a 16 anni dall’approvazione del Puc, Piano urbanistico comunale, non hanno trovato seguito le previsioni per l’area, seppur oggetto di bonifica e demolizione delle volumetrie. Serviva una struttura normativa che ne permettesse l’agevole attuazione. L’Ambito è stato condotto sino ad aderire al margine della strada per Uscio da una parte e fino a includere la parte verso il torrente di via degli Archi e via dell’Industria. È stato elaborato una sorta di ‘piano dentro al piano’, cioè uno studio che definisca uno strumento di pianificazione generale. Se ne è occupato un team di professionisti che ha sviluppato, per propria parte, gli studi di competenza, così da valutare i punti di crisi e i caratteri di valori e potenzialità a La Costa. Si è data particolare importanza alle valutazioni inerenti lo stato delle funzioni che la interessano per prevederne un potenziamento.
Tramontata oramai la funzione industriale è stata quindi valutata la necessità di individuare un insieme di criteri che permettano, seguendo specifici equilibri, di far sì che La Costa si presenti quale punto di riferimento per l’intero Comune di Avegno. Di fatto qui trovano luogo l’artigianato, il settore commerciale, l’abitativo e il ricettivo e quant’altro necessiti, per recuperarla. Sono state sviluppate una serie di tavole di indagine di ogni ordine.
“Quanto finanziato dalla Regione – si legge nella relazione dei professionisti – non costituisce un progetto, ma stabilisce i parametri urbanistici per effettuare la corretta pianificazione di questa parte del territorio comunale: si è sviluppata la pianificazione dell’ambito e non la definizione di un progetto”. L’iniziativa è finalizzata a migliorare la sicurezza e la vivibilità del territorio, e di conseguenza l’economia e il turismo. La progettazione avverrà in seguito, anche in considerazione del fatto che La Costa, a meno di minimi lembi, è integralmente di proprietà privata. E proprio in rispondenza di questo, uno degli elaborati si è interessato all’individuazione delle proprietà, allacciandole alle funzioni esistenti. La fase successiva è stata quella di contattare il proprietario che ha risposto componendo appositi questionari. Seguendo le linee stabilite dalla Regione e quelle dello spirito della rigenerazione urbana, l’Ambito è principalmente collegato al meccanismo dei crediti edilizi, ma tutte le nuove costruzioni trovano fondamento nella volumetria già esistente, al fine di non aumentare il consumo del suolo. Si tratta quindi di un bilancio tra l’esistente e il nuovo, senza stabilire aggiunte volumetriche. Le nuove strutture dovranno accentuare la disponibilità di verde attrezzato e spazi da dedicare al verde organizzato, quali parti a parco urbano e zone per giochi, sport e una nuova copertura verde, sistema che permette, tra altri, di isolare termicamente le strutture.