di ALBERTO BRUZZONE
Di cinema c’è ancora grandissima voglia. Nonostante l’avvento delle piattaforme, nonostante i gusti cambiati, nonostante le abitudini stravolte. C’è ancora grandissima voglia perché il cinema è l’arte della visione per eccellenza, specialmente se questo cinema è di qualità e appartiene al passato.
La dimostrazione di tutto questo sta nel pienone che, a Cogorno, si riscontra piacevolmente in occasione degli incontri dedicati al cinema e alla sua storia e condotti dal grande e stimato critico Oreste De Fornari, un vero patrimonio di sapere, di studi e di conoscenza che tutta Italia ci invidia.
Sono quattro serate proposte dall’associazione culturale L’Agorà di Lavagna, presso la chiesa di San Salvatore il Vecchio: quattro serate su altrettante stagioni del cinema di tutti i tempi, con gli aneddoti e i racconti del sempre brillante De Fornari e con alcune proiezioni. Un paio d’ore di apprendimento gioioso, ma anche un’operazione di recupero di tanti titoli “che la televisione non passa più e non si capisce perché, visto che certi film andrebbero visti sempre e a tutte le generazioni a venire”, come racconta De Fornari.
I primi due incontri si sono già svolti, mentre gli altri due sono in programma venerdì 28 aprile e venerdì 5 maggio, sempre presso la chiesa di San Salvatore il Vecchio, che è un bellissimo spazio tutto da conoscere e apprezzare.
“Siamo partiti – ricorda De Fornari – dagli anni Sessanta del cinema italiano, ovvero quella che è stata la grande stagione, che ha reso l’Italia famosa nel mondo grazie anche a straordinari registi. Penso ad esempio a Fellini e ad Antonioni. Poi, siamo andati avanti con quella bellissima esperienza che è stata il neorealismo: e allora ho parlato di Rossellini, De Sica, Visconti, Lizzani e De Santis”.
Domani, venerdì 28 aprile, con inizio alle ore 21 e a ingresso libero, la serata è dedicata al cinema muto: “Partiremo dai fratelli Lumière, per poi passare a Griffith, ai russi degli anni Venti, ai comici americani come Charlie Chaplin e Buster Keaton. Siamo agli inizi del cinema, ma anche di un linguaggio a se stante, che ha fatto la fortuna di molti comici e da cui si può imparare moltissimo ancora adesso”. Infine, il 5 maggio, serata di chiusura, sempre alle 21, con il cinema americano degli anni Quaranta e Cinquanta, “una delle tappe fondamentali nella storia del cinema, un modello di glamour che ci portiamo appresso con piacere ancora oggi e che ha dato spunto a tantissimi film delle stagioni successive. Sono molto contento di aver accettato questa proposta da parte di Massimo Amicone della Libreria Fieschi di Lavagna e da parte dell’associazione L’Agorà”.
Secondo De Fornari, infatti, “c’è bisogno di continuare a raccontarlo, il cinema, anche perché le sale non possono rimanere deserte. In televisione non si fanno più tanti film, ma un certo patrimonio non va dimenticato e, soprattutto, va fatto conoscere anche dopo di noi. Per fortuna ci sono ancora moltissimi appassionati, come dimostrano questi incontri”. Oreste De Fornari promette che ce ne saranno altri e intanto continua “a studiare e a scrivere, come ho sempre fatto. Il mio prossimo libro uscirà in autunno e sarà dedicato al realismo”. Il cinema ha bisogno di artisti, di registi, di artigiani, di pubblico. Ma anche, sempre e comunque, di grandi, ottimi e speciali divulgatori: proprio come Oreste De Fornari.