di ROSA CAPPATO
Il borgo in festa per la ‘Madonna dei Gotti’. Camogli saluta l’arrivo dell’autunno dedicando due giorni alla sua festa più antica e raccolta, sabato 12 ottobre e domenica 13, in uno degli angoli storici più caratteristici nel cuore del borgo medievale, che pulserà di vita come nei secoli addietro.
La Madonna delle Grazie è nota come ‘Madonna dei Gotti’, in memoria delle allegre bicchierate in suo onore. Nel cuore della città si trova ancora l’edicola votiva della ‘Madonna del Buon Viaggio’ o ‘delle Grazie’, protettrice di pescatori e naviganti. Conosciuta anche come ‘Madonna dei Gotti’, il nome deriva dalle antiche osterie che si trovavano nella zona del porto. Si tratta di una festa molto amata dai camoglini, che vi ritrovano l’atmosfera gioiosa di cordialità e di appartenenza ad una comunità. La amano anche gli ospiti, che si calano in una realtà antica, composta di cose semplici, che li fanno sentire subito accolti, inseriti in un ambiente autenticamente vivo nella sua sincera spontaneità.
I vicoli con la loro veste festosa, composta di bandiere, luminarie e di banchi di gastronomia, tornano ad animarsi, come quando erano popolati da decine di famiglie, dagli avventori di trattorie contrassegnate dai rami d’alloro, da bambini che giocavano e da donne occupate in mille faccende sotto lo sguardo vigile della Madonna delle Grazie, all’incrocio dei vicoli che portavano al porto e ai cantieri. Il punto d’incontro ritorna ad essere l’edicola votiva tanto cara anche ai più anziani, circondata da tante conchiglie, impreziosita dagli ex voto, alla quale i naviganti erano e sono tuttora particolarmente devoti.
Il sito, illustrato anche dalla ‘Società Capitani e Macchinisti Navali Camogli’, è forse il ‘caruggio’ più vecchio di Camogli: “Lo scaletto ha l’edicola della Madonna del Buon Viaggio, contornata dai più esotici molluschi che la pietà dei marinai portò da tutti i mari del mondo, forse il vicoletto più antico di Camogli. Certo esisteva già nel 1200. Strette le case, grande il silenzio…”.
Qui la manifestazione prende vita nel fine settimana, all’insegna della tradizione. È organizzata dall’Associazione culturale San Fortunato, formata da un gruppo di ‘Camoglini’, residenti sia in loco per la maggior parte, ma in alcuni casi anche fuori dai confini, come in Australia, negli Stati Uniti, a Genova, a Recco, che ha a cuore il tramandare le tradizioni di Camogli.
L’Associazione nasce ufficialmente il 9 maggio 2009 nel giorno di San Fortunato, inglobando al suo interno il ‘Comitato Falò – Quartieri Porto e Pineto’, cercando di dargli una struttura più articolata. In breve tempo l’Associazione culturale San Fortunato è riuscita, sia grazie all’impegno dei propri associati, che al supporto dei commercianti di Camogli, a rivitalizzare tradizioni ormai quasi scomparse o a creare nuovi eventi (come il Carnevale per le vie di Camogli o la Sfilata Goliardica in occasione della Festa della Stella Maris).
Anche quest’anno, sabato dalle 12 alle 22 e domenica dalle 12 alle 19, tra le vie medievali verranno organizzati stand gastronomici con specialità liguri, ma non solo: ci sarà anche musica dal vivo e il ‘Palio dei gotti’. L’evento è stato preso in carico dall’associazione nel 2016, una trentina di volontari che vanno dai 12 ai 65 anni, considerando anche i figli dei volontari ‘storici’ poiché tutti, di famiglia in famiglia tengono moltissimo alla festa della ‘Madonna dei Gotti’.
“Il programma è consolidato – spiega il presidente Alessandro Ligorati – con piatti liguri (focaccette al formaggio, cuculli, acciughe fritte, caldarroste), buona birra e tanta bella musica”. La manifestazione rimane spalmata su due giorni anche poiché tentare di organizzare un intero weekend a partire dal venerdì per i volontari, tutti i lavoratori, diventerebbe troppo impegnativo. Inoltre si cerca di lasciar giusto spazio alle altre associazioni del borgo, che periodicamente presentano le proprie iniziative. Chiaramente l’associazione ha piacere di trovare spesso i turisti autunnali nello stretto ‘caruggino’, incuriositi da una festa così piccola e raccolta attorno ad un’edicola votiva. Di fatto questa festa è la più apprezzata da chi vive a Camogli, soprattutto i meno giovani, poiché rispetto a quelle più grandi come la ‘Sagra del Pesce’, è circoscritta, è la loro piccola, intima, festa dove anche le mamme dei volontari vanno a mangiare le caldarroste e a sentire cantare in genovese.
“Sono sempre tanti anche i curiosi – sottolinea Ligorati – che ci scoprono qui raccolti in una festa così coinvolgente. A Camogli tutti sanno di questo evento, rigorosamente organizzato la seconda domenica di ottobre, data imprescindibile. Ogni anno ci chiedono una conferma e molti si tengono liberi per essere presenti. Oltre all’allegria della convivialità non si deve dimenticare però il momento sacro dedicato alla benedizione della Madonna, come sempre sabato pomeriggio, sotto l’edicola votiva, col nostro parroco di Don Danilo Dellepiane”.
Ecco il programma in dettaglio: sabato dalle 12 alle 22 distribuzione di ‘cõse dâ beie e dâ mangiâ’; alle 15 “Tacca Banda Muxica”; alle 17 “Ghe semmu tutti”, inizio ufficiale della manifestazione. Segue la benedizione dell’edicola votiva e i saluti delle autorità religiose e civili. Domenica 13 ottobre dalle 12 alle 19: distribuzione di ‘cõse dâ beie e dâ mangiâ’; alle 15 “Tacca Banda Muxica”; alle 17 ‘Palio dei gotti… in un mare di birra’. Gli organizzatori ringraziano il Comune di Camogli, la Pro Loco Camogli, don Danilo, la pescheria Martini, il ristorante da Paolo, Semmu Friti, Verdina Luminarie, Filippo Giardina Edilizia.