di ALESSANDRA FONTANA
Una giornata di festa, ma anche di riflessione. Un simbolo per ricordare e al tempo stesso per continuare a guardare al futuro. In questi mesi ci siamo occupati di diverse iniziative volte a preservare la memoria del nostro entroterra e oggi tocca alla Valle Sturla.
“Una panchina dedicata a tutti i popoli migranti, e in particolare a tutti gli emigrati da Borzonasca nel mondo, e ai loro discendenti che ritornano a cercare qui le proprie radici”. Oggi, giovedì 27 febbraio, non sarà un giovedì qualunque per il Comune.
L’idea della panchina nasce nell’ambito dell’iniziativa “Mi Casa es Tu Casa – Festival Diffuso delle Radici nelle Terre dei Fieschi realizzata nel 2024 Anno delle radici italiane” di cui ci siamo occupati diverse volte in queste settimane e che vede protagonisti i paesi di Borzonasca, Ne e Cogorno.
L’appuntamento è fissato in piazza Severino, nel cuore di Borzonasca, alle 10,30. Per l’occasione sarà presente lo studioso di storia locale Giorgio ‘Getto’ Viarengo con l’intervento: “Da Borzonasca al mondo. Riflessioni sull’emigrazione”. Ma le novità non finiscono qui, saranno infatti presenti anche le classi della Scuola Primaria di Borzonasca, che hanno collaborato alla creazione del libretto “Storie di Migrazioni di ieri e di oggi” in distribuzione durante l’evento. Un progetto ambizioso cominciato mesi fa con il laboratorio della Memoria, in collaborazione con Italea Liguria e con la Scuola Primaria Giacomo Devoto.
A dicembre infatti c’è stato un incontro con la comunità locale in occasione del Pranzo di Natale Anni Argento, dedicato alle storie familiari legate all’emigrazione. I cittadini sono stati invitati a partecipareinviando storie di emigrazione e immigrazione, testi e fotografie che potessero essere inserite nella pubblicazione disponibile online, frutto di lavoro, raccolta e ricerca, ma soprattutto passione: “Questa raccolta vuole rappresentare un primo passo per riunire storie e ricordi sull’emigrazione da Borzonasca al mondo. Nasce dal desiderio di mantenere vivo il legame con chi ci ha preceduto e di rinsaldare i rapporti con i nostri discendenti e concittadini che vivono lontano. La Scuola Primaria rappresenta il punto di partenza ideale. Qui si incontrano le migrazioni di ieri e di oggi, intrecciando racconti che ci ricordano quanto siano universali i sogni, le sfide e le emozioni dei migranti di ogni epoca”.
La raccolta rimane sempre aperta a nuovi contributi: è infatti un libretto digitale in continuo aggiornamento, disponibile sul sito www.unamontagnadiaccoglienza.it: “Invitiamo tutti a partecipare inviando storie, testi e/o fotografie all’indirizzo: info@unamontagnadiaccoglienza.it”. Gli anni possono anche passare ma la voglia di continuare a tramandare i ricordi resta. La panchina delll’emigrante è stata inaugurata anche a Cogorno una manciata di giorni fa, con la partecipazione degli alunni del comprensivo.