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Giovedì 11 settembre 2025 - Numero 391

Al Caboto studenti a scuola di… Mandala

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Lezioni sicuramente alternative, ma non per questo meno educative e culturalmente valide, quelle affrontate dalla 2 C dei Servizi Socio-Sanitari del Caboto di Chiavari che, con il coordinamento della prof.ssa Anna Maria Sanguineti hanno permesso di venire a conoscenza dell’affascinante mondo dei Mandala grazie alle lezioni della prof.ssa Mariella Prolovich.

Complesso simbolo universale della vita, dell’uomo, di Dio e del mondo, nella cultura indo-buddhista e del Lamaismo tibetano, il mandala deriva da una struttura circolare che, sotto forma di disegno, di dipinto o di creazione architettonica, serve d’aiuto alla concentrazione ed alla meditazione.

Con queste premesse, la docente ha inizialmente illustrato agli studenti la cultura di un’area estremamente lontana da noi, sia in termini geografici che culturali e religiosi, focalizzando poi le modalità di realizzazione fisica dei mandala e i diversi campi di applicazione in base a colori specifici e determinati.

Mariella Prolovich non si è però limitata alla teoria, portando gli alunni a realizzare e colorare dei propri mandala testimonianti il proprio stato d’animo: il risultato è stato quello di una produzione estremamente diversificata dei mandala proporzionale alla differenza delle emozioni provate. Un approccio psicologico, quindi e non strettamente religioso, derivato dall’interpretazione dello psicologo del profondo C. G. Jung, che ha approcciato il mandala con l’intento di armonizzare la propria personalità e la sua ricostituzione.

La scuola, considerato l’interesse manifestato dagli studenti, continuerà l’approccio con questo, facendo loro visitare i padiglioni del Festival dell’Oriente di Genova, nel quale, fra le altre cose, potrà essere ammirata la realizzazione di mandala costituiti da sabbie colorate, realizzate da sei Monaci del Monastero Samten Choeling di Varanasi che, al termine, distruggeranno l’opera a simboleggiare la fugacità e il divenire dell’esistenza, distribuendo agli astanti la sabbia sacra.

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