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Il Tarocco genovese rinasce dopo una serie di ricerche e verrà prodotto dalla celebre azienda Dal Negro - Piazza Levante

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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Il Tarocco genovese rinasce dopo una serie di ricerche e verrà prodotto dalla celebre azienda Dal Negro

Alla guida dell’iniziativa c’è il ricercatore genovese con base in California, Jean Maillard, che, spinto dall’amore per la propria terra, ha voluto restituire alla città e al mondo un antico gioco di carte
I Tarocchi genovesi tornano a vivere grazie a una riscoperta dal passato
I Tarocchi genovesi tornano a vivere grazie a una riscoperta dal passato
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(r.p.l.) Genova si riappropria di un antico tesoro, riportando in vita uno dei suoi patrimoni ludici più affascinanti: i Tarocchi genovesi. Grazie a un’iniziativa innovativa e carica di passione, il celebre produttore di carte da gioco Dal Negro ha lanciato un nuovo mazzo di Tarocchi che unisce tradizione, arte e design contemporaneo. Un progetto che fa di Genova non solo il palcoscenico di una rinascita culturale, ma anche protagonista di una storia affascinante che coinvolge ricerca, nostalgia e creatività.

Alla guida dell’iniziativa c’è il ricercatore genovese con base in California, Jean Maillard, che, spinto dall’amore per la propria terra, ha voluto restituire alla città e al mondo il gioco dei Tarocchi, un tempo popolare nelle case genovesi e destinato all’oblio. La sua avventura è iniziata durante la pandemia, quando ha deciso di riscoprire i giochi di carte della sua terra d’origine. Maillard ricorda con affetto le partite a briscola e a cirulla, che creavano un senso di comunità, un collante sociale che sentiva mancare in America. “Amo molto i giochi di carte come la briscola, perché avvicinano le persone: ricordo infinite serate in rifugi di montagna a giocare a carte, imparando nuovi giochi da persone di tutto il mondo” racconta.

Il punto di partenza della sua ricerca è stato un vago ricordo d’infanzia: “Mi ricordavo di questo gioco molto strano che mi aveva insegnato mio zio quando ero bambino. Era molto misterioso perché c’era un mazzo diverso dal solito, il mazzo di Tarocchi”. A differenza di altri giochi di tarocchi italiani, il Tarocco Genovese sembrava non aver lasciato alcuna traccia scritta delle sue regole.

Maillard ha intrapreso un’indagine approfondita, spulciando libri e risorse online alla ricerca di indizi. “Sono andato a cercare su tutti i libri che ho sui giochi di carte, la storia dei giochi di carte, anche su internet”. La svolta è arrivata inaspettatamente grazie ai tornei di cirulla organizzati ai Giardini Luzzati: grazie agli organizzatori è riuscito a mettersi in contatto con Romano Romani, uno degli ultimi depositari della tradizione del Tarocco Genovese, che si è prestato a insegnare le regole di questo gioco.

“Insieme al linguista Stefano Lusito ho continuato a scavare nel passato del gioco, portando alla luce documenti storici in una biblioteca del Principato di Monaco”, racconta ancora Maillard. Questo lavoro di ricerca ha culminato nella pubblicazione di un articolo scientifico sulla rivista ‘Intemelion’ nel 2023, segnando la prima documentazione scritta delle regole del Tarocco Genovese.

Maillard ha coinvolto l’artista e designer Elettra Deganello nella creazione di un mazzo di tarocchi genovesi che fosse allo stesso tempo moderno e rispettoso della tradizione. “Elettra è rimasta molto affascinata da tutta questa storia e abbiamo pensato di disegnare un mazzo di tarocchi che fosse moderno ma comunque legato alla tradizione”, spiega Maillard. Il mazzo è stato concepito a partire dalle carte genovesi tradizionali, arricchite dai trionfi ispirati ai tarocchi di Marsiglia, un tempo prodotti proprio in Liguria. “Il design parte dalle figure del mazzo genovese tradizionale, estendendolo armoniosamente all’intero set di 79 carte. Le illustrazioni sono ricche di riferimenti storici e simbolici, mantenendo un equilibrio tra complessità artistica e funzionalità ludica”, aggiunge il ricercatore.

In merito alle peculiarità del mazzo, Maillard spiega che il nuovo Tarocco Genovese è stato pensato per essere innovativo e accessibile: “I nomi delle carte sono in genovese per celebrare l’identità linguistica della regione, e le dimensioni sono state ridotte per una maggiore maneggevolezza”. Sono stati aggiunti elementi per semplificare l’apprendimento del gioco, come i valori dei punti segnati discretamente al lato della carta con un numero corrispondente di pallini. Insieme al mazzo è presente anche un manuale con le regole, per rendere il gioco accessibile a tutti.

Dopo una prima edizione finanziata tramite Kickstarter, Maillard ed Elettra Deganello hanno collaborato con l’associazione di collezionisti di carte Settebello per realizzare una seconda versione del mazzo. Il successo del progetto ha convinto Dal Negro a includere il mazzo nel suo catalogo permanente.

“La mia speranza era che si assicurasse un futuro a questo gioco, perché le regole non erano mai state scritte da nessuno”, afferma Maillard. Grazie alla sua passione e al suo instancabile impegno, un tesoro ludico che rischiava di scomparire è stato recuperato e offerto a una nuova generazione di giocatori. Il mazzo di Tarocchi Genovesi è disponibile nello shop online di Dal Negro. 

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