di ROSA CAPPATO
Anniversario di fondazione venerdì scorso a Palazzo, una mattinata densa di storia e cultura della marineria camoglina. La Società Capitani e Macchinisti Navali Camogli (SCMNC), ha festeggiato i 120 anni di attività con tutta la cittadinanza. I presenti, almeno una trentina, giovanissimi e meno giovani, hanno condiviso un’emozione forte, per un traguardo prestigioso, celebrato con soci e istituzioni.
Il sindaco Giovanni Anelli, insieme al vicesindaco Lorenzo Ghisoli e il presidente del consiglio comunale Paolo Terrile ha ringraziato i Capitani per tutti questi anni operosi a Camogli, consegnando al presidente Massimiliano Gazzale, pilota del porto di Genova, una targa in cui: “Si esprime gratitudine per tutti questi anni di presenza nella nostra città vissuti con orgoglio a difesa del ricordo della civica tradizione marinara”.
La Società Capitani e Macchinisti Navali Camogli è stata fondata il 19 novembre 1904. Da quella data si sono succedute ben cinque guerre: i Capitani le hanno vissute con sacrifici e lutti, anni e anni di lontananza dalle famiglie e ingenti danni economici, ma con la dignità acquisita da antiche radici di nobiltà. Questa solida realtà è nata in un momento difficile, proprio a conclusione della grande epopea della vela che tanto lustro ha dato alla ‘Città dei Mille Bianchi velieri’, travolta dall’avvento della meccanizzazione, che ha proceduto in maniera inarrestabile, dal vapore, al motore, alle turbine, alla propulsione diesel-elettrica, fino alle turbine a gas dei giorni nostri.
Ma proprio questo era l’intento dei soci fondatori: creare un’associazione che potesse difendere nel tempo i loro interessi, i loro diritti a mantenere alta la professionalità, per la salvaguardia della dignità e dell’orgoglio di appartenere a una categoria di uomini diversi, forse un po’ difficili, ma determinati nel progresso sociale, economico e civile del Paese. “C’è stato un periodo – riferiscono i membri – in cui non c’era nave sulla quale non fosse imbarcato almeno un Capitano di Camogli o quanto meno proveniente dal Nautico cittadino, l’istituto Colombo”. Durante la sua attività la SCMNC ha intrecciato un legame profondo e indissolubile con la comunità, offrendo al tempo stesso, devozione, conoscenza, cultura, operatività e lustro alla città stessa.
Il presidente Massimiliano Gazzale, che rappresenta un riferimento anche per i giovani con il suo entusiasmo, lui che discende da una famiglia che il mare lo ha nel DNA (il padre ad esempio, oltre la carriera in mare, è stato preside del Nautico), ha spiegato come oggi le nuove generazioni continuino a tenere alti i colori della marineria camoglina. Ha poi ringraziato, tra altri, l’ex presidente della Società Giovanni Camozzi che gli ha passato il testimone dopo molti anni di reggenza.
L’incontro per i 120 anni è stato coordinato dal Comandante Bruno Sacella e presentato dalla giornalista Rossella Galeotti. Colonna della storia della marineria camogliese, Sacella, già presidente della Società e direttore per 15 anni del Museo Marinaro ‘Giò Bono Ferrari’, (oggi presieduto dal Capitano Furio Tabacco), da 22 è segretario della Fondazione Capitano Luigi Risso, che conferisce ogni anno borse di studio agli studenti meritevoli del nautico Colombo. Lì si è diplomato nel 1953 e ha iniziato la sua carriera di navigante a bordo della nave camogliese ‘Antonietta Bozzo’, diventandone successivamente il comandante. L’Antonietta Bozzo aveva ancora i carati. Suddividere la proprietà dell’imbarcazione in carati era una pratica in uso nei secoli passati quando gli armatori preferivano distribuire il rischio, molto alto, della perdita del mezzo, acquisendo quote di proprietà. Nel curriculum di Sacella una parte importante riguarda la lunga carriera in Tirrenia, dove, una volta sbarcato, ha ricoperto la carica direttore d’esercizio in flotta. Lo scorso settembre ha ricevuto il Premio San Prospero 2024 per “il suo operato nel bene comune”; riconoscimento assegnato da una commissione designata dai religiosi del monastero di San Prospero. Gli argomenti trattati all’evento hanno spaziato dalle nuove tendenze della scuola nautica (illustrate dal dirigente scolastico del nautico Paolo Fasce), alla storia della Società, attraverso pubblicazioni commemorative; alle attuali esigenze della professionalità nautica, come pure a ciò che è stato scritto sui Capitani di Camogli da noti autori della cultura del mare.
Il dirigente marittimo e docente Gian Enzo Duci, già presidente di Assagenti, tra altre cariche anche consigliere nazionale della Federazione nazionale degli agenti raccomandatari marittimi e mediatori marittimi e membro del comitato portuale, ha condiviso una riflessione positiva riguardo i posti di lavoro a bordo: un mercato in divenire dove le donne cominciano a trovarsi ai posti di comando e sono sempre di più, una parte femminile che comincia ad emergere anche in questo campo. Per promuovere ed agevolare la carriera in mare, inoltre, Duci riferisce che per gli imbarcati sono in atto strategie per conciliare la vita di bordo con quella famigliare, con imbarchi più brevi che incentivano le nuove generazioni a navigare. E sono molti i ragazzi che pensano al mare. Il preside Fasce ha sottolineato come l’istituto Colombo sia di natura tecnica, con ben 400 alunni a Camogli, dove si punta alla formazione dei ‘formatori’.
L’avvocato G.B. Roberto Figari, presidente dell’Accademia dei Cultori di Storia Locale ha fatto un lungo excursus sulla Società, con aneddoti che riguardano anche lui. Si sono vissuti momenti di commozione, ricordando poi chi non c’è più: il Comandante Pro Schiaffino mancato ad aprile, storico presidente della Società camoglina, già direttore del museo marinaro e la giornalista Tina Leali Rizzi. Prima della conclusione si è dato spazio a coloro che “Hanno scritto dei Capitani di Camogli”, antologia di mare presentata da Nicoletta Tienforti autrice di libri a tema marinaro, tra cui “Isole tradite” e il capitano e socio Enrico Ravasi. Infine ecco l’atteso video “120 anni di orgoglio e tradizione”, con alcuni commenti dei Soci Capitani, realizzato dalla Società, idea del webmaster Bruno Malatesta per i posteri, con la voce e la collaborazione degli altri membri: Furio Tabacco, Ruggero Rizzo, Edgardo Cossu e Raffaele Broggi. Dopo la consegna dei Crest della Società, il saluto e l’arrivederci al prossimo anniversario di fondazione, il 130° nel 2034. Per i convenuti, a ricordo dell’evento, erano a disposizione vari libri e gadget da portare a casa.